Luca Cumani si racconta tra ricordi e speranze per l'ippica futura
Per gentile concessione di Trotto e Turf, continua su cavallo2000, il racconto dei grandi personaggi (uomini e cavalli) del galoppo tratteggiato dalla penna di Mario Berardelli, il nostro punto di riferimento per il turf declinato a cultura e tradizione. -
“ Nei primi anni 70, dopo aver terminato il liceo, frequentavo a Milano la facoltà di Medicina. Durante una estate stavo trascorrendo un periodo di studio ippico in Inghilterra. Ero gentleman rider, papà era allenatore di successo, il turf in fondo era un po’ l’altra metà del mio cielo…. “ Comincia cosi la chiaccherata con Luca Cumani, uno dei più eccezionali trainer al mondo nella seconda parte del 900. Un Maestro e un innovatore assoluto e , per noi, un costante punto di riferimento per vari decenni. –“ Tutto è nato per caso. Diventare Allenatore non era nei miei piani e neppure in quelli di papà e di mamma , la scelta , al momento , era stata quella di dedicarmi allo studio universitario. Mi trovavo tuttavia a Newmarket e frequentavo ovviamente le scuderie e le corse. Ero naturalmente un lettore di Sporting Life. Una mattina , sul quotidiano, apparve un annuncio. Henry Cecil cercava un giovane disposto a diventare suo assistente. Mi sono detto…. Al massimo mi dirà di no. Sono qui, la tentazione è intrigante, io mi presento… Sono quelle scelte che nella vita fai di impulso, le famose occasioni che non ti aspetti ma che ti si presentano. Proprio una sorta di “sliding doors”. Henry mi disse invece di si e mi scelse . Così la mia vita cambiò radicalmente perché anche io accettai. E’ stato tutto casuale e non programmato.”
Il mondo ha perduto un possibile buon clinico, il Turf ha acquisito il primo grandissimo allenatore moderno e mercuriano del 900. Si chiama destino senza scomodare Leibniz e Spinoza. Da quel momento e dopo un paio di stagioni estremamente intense e ricche trascorse con il maestro di Warren Place ( fu grazie alla presenza di Luca se Bolkonski dopo il Tevere e l’inverno fu inviato a Newmarket) , per 45 anni Luca Cumani ha solcato in prima fila le vicende del grande turf ed in ogni parte del mondo. Luca è stato davvero colui che più di tutti ha compreso che il turf stava per vivere la sua storia senza confini ed in un enorme unico villaggio globale. E’ stato il meraviglioso e magnifico eccezionale allenatore mercuriano del turf moderno. –“ E’ stata una scelta della quale sono molto fiero. La considero il mio grande successo. Ho vinto pattern races in 14 diversi paesi e in tutto il mondo. In 11 ho vinto in gruppo uno” E’ vero, Luca è stato l’Ulisse del turf, sempre alla ricerca di “ conoscenza “ ovunque. In Giappone, Australia, Hong Kong, Singapore, Dubai, Canada, Usa e chiaramente in tutta l’Europa. Sempre alla ricerca del confronto e soprattutto della valorizzazione dei suoi cavalli. Oggi la strada che lui ha tracciato è percorsa da molti ma, negli anni 70, 80 e 90, davvero andare a correre ovunque fosse possibile una valorizzazione significava essere autenticamente proiettati nel futuro o almeno essere consapevoli protagonisti del tempo. Del resto non poteva essere che cosi : Sergio Cumani è stato il primo fantastico allenatore moderno del turf italiano. Ha cambiato il modo di intendere la professione, è stato il Fergusson del nostro galoppo, la visione del suo impegno è stata a 360 gradi . Dall’allevamento, dalle genealogie, alla programmazione, alla valorizzazione, al futuro dei suoi allievi. Ha anche modificato i connotati del rapporto tra trainer e proprietari. Il galoppo italiano deve molto intellettualmente a Sergio Cumani. Gli deve forse il primo derby moderno della nostra storia. Esattamente mezzo secolo orsono, uno degli ultimi giovedì in cui si è disputato il Nastro Azzurro. –“ Credo si possa in effetti affermare che la vittoria di Gay Lussac rappresenti anche un nuovo modo, per l’epoca, di intendere e vivere il nostro mondo. Il figlio di Fabergè fu una innovazione, per l’Italia, dal punto di vista genealogico, tre per tre su Nasrullah, dunque la affermazione perentoria del sangue di Nearco. Il cavallo era stato allevato dai signori Barbieri della Gibi e dopo il Gran Criterium l’avvocato D’Alessio ne acquistò la metà. E’ iniziato cosi il sodalizio tra mio padre e l’avvocato.” Eh già, in fondo ancora “sliding doors” ( il film cult con Gwyneth Paltrow) che in questo caso ha cambiato la vita ippica di Sergio Cumani ma anche di Carlo D’Alessio che proprio insieme a Cumani padre ha disegnato la strabiliante traiettoria vincente che lo ha portato sul tetto del mondo. –“ Papà da quel derby ha in gran parte legato la sua sorte a quella della Cieffedì. C’era molta fiducia nel cavallo, aveva fatto un ottimo passaggio di età, aveva mostrato di poter fare almeno i 2000 e , con schema adatto, avrebbe tenuto anche i 2400. Possedeva uno scatto micidiale, il frutto del concentrato della sua grande qualità genealogica. La corsa aveva le sembianze del match e cosi fu. Tierceron doveva far sentire i 2400 a Gay Lussac che però si mantenne sempre a contatto e nel finale piazzò lo spunto devastante . Tierceron finì a tre lunghezze ma pensate che il terzo, Ionico, concluse ad altre nove.”
Tierceron in fondo era la proiezione della classicità assoluta : Relko e Tadolina da Neckar e Trevisana da Niccolò dell’Arca e Tofanella che era figlia di Apelle e Try Try Again. Crogiolo di 50 anni di ricerca tesiana totale. Gay Lussac era invece il nuovo. Nearco che si avviava a dominare e , in attesa della esplosione completa di Northern Dancer iniziata da Nijnski, lo faceva attraverso Nasrullah che giungeva al derby winner attraverso Princely Gift e Red God. Il bis fu immediato l’anno successivo grazie a Cerreto. –“ Papà vinse di nuovo il derby e visto che ci stiamo divertendo potremmo parlare di “sliding doors” anche in questo caso, almeno per il proprietario, il signor Mariani che con la sua Alpina fu anche l’allevatore del figlio di Claude. Cosa successe? Il cavallo , come per tutti i puledri della Alpina , passò alle Aste, fu acquistato ma le visite veterinarie non furono favorevoli. Il signor Mariani lo tenne volentieri e lo diede a papà in allenamento. Non era in effetti morfologicamente perfetto ma riuscì a tenere fino al derby che vinse con superiorità sconfiggendo Magellano.” Fu un cammeo assoluto di Sergio Cumani che seppe conservare sotto una campana di vetro le notevoli potenzialità del cavallo, portandolo al top nel giorno giusto. Grande lezione. Dieci anni dopo Gay Lussac ecco Old Country, il derby questa volta di Luca ma sempre Cumani. Sono passati 40 anni. –“ Fu il secondo derby italiano finalmente aperto. Il primo fu un gran successo dal punto di vista del risultato tecnicamente perché a vincere fu Glint of Gold che poi corse anche ad Espom e fu secondo. Anche Old Cuntry è stato un ottimo cavallo capace di vincere il Royal Oak e di piazzarsi in gruppo uno inglesi, degno laureato del nostro derby che sono molto contento di aver vinto. La sera precedente ero a cena con degli amici. Diluviava ed ero disperato, temevo il pesante. Il terreno , per fortuna almeno in una striscia di pista era rimasto galoppabile. Corremmo e vincemmo di tre lunghezze su Teofane e Bater.” Proprio cosi. Nel nostro libro Derby dal 1959 al 1984 cosi scrivemmo al proposito…. –“ Più volte nel corso di una mattinata grigia e piovosa, Luca Cumani … ha voluto percorrere a piedi la pista , accompagnato dal jockey Pat Eddery, per controllare lo stato del terreno. Ad ogni rientro aumentava il suo disappunto per il fondo…. Old Country temeva in maniera grave la insidia del fango …. Decideva infine per un ultimo sopraluogo, sempre in compagnia del fantino, per verificare se fosse possibile trovare una corsia almeno galoppabile. Esisteva …” Old Country vinse restando sempre a centro pista, la parte più asciutta. Poiché in precedenza abbiamo fatto cenno al dominio di Nearco, dieci anni dopo Gay Lussac era ora totale e grazie a Northern Dancer da cui discendeva Old Country, caro al cuore di Paolo Riccardi, ma soprattutto Golden Fleece ( Nijinsky) che vinse ad Epsom mentre a Chantilly prevalse Assert da Be My Guest. Esiste un fil rouge ideale capace di scandire la carriera di Luca Cumani ? –“ Con una certa approssimazione potrei dire che certamente si apre con le Duke of York di Three Legs , la mia prima pattern nella mia prima stagione primaverile da allenatore. E’ caro al mio cuore che fosse un cavallo italiano che apparteneva alla Giocri di Massimo Boffa cosi come mi ha commosso concludere la mia carriera vincendo proprio a Roma il Lidia Tesio con God Given. Una enorme emozione e soddisfazione. Le altre tappe sono ovviamente il derby di Old Country, i successi di Tolomeo, quello di Commanche Run nel St Leger fino al derby indimenticabile di Kahyasi perché Epsom è il derby per antonomasia e comunque il figlio di Ile de Bourbon , un Nijinsky, vinse anche il derby del Curragh. Poi metterei le King George di Postponed ma è solo per dare una scansione temporale. Con un certo orgoglio posso dire di averne avuti anche molti altri di grandi vincitori e penso a Falbrav che ritengo il più dotato tra quelli che ho allenato, ha vinto cinque gruppi uno in un solo anno e sarebbero potuti essere almeno sei ….”
Il tempo tende a cancellare ciò che invece è indelebile nella Storia. Il nostro tributo conclusivo alla carriera di Luca Cumani non può prescindere dallo straordinario racing record del Maestro. In Inghilterra ha vinto, parliamo solo di gruppi uno, due Derby ( Kahyasi e High Rise), King George ( Postponed) , Champion ( Legal Case), International di York ( Commanche Run, One So Wonderfull, Falbrav) , Fillies Mile ( Shamshir, Gloriosa, Gossamer), Eclipse ( Falbrav), Cheveley Park ( Embla), Lockinge ( Then Again), Nassau ( Free Guest), Queen Anne( Then Again, Markofdistinction, Barathea) , Queen Elisabeth ( Markofdistinction, Falbrav, Starcraft), St James Palace ( Bairn , Half a Year), St Leger ( Commanche Run ), Sun Chariot ( Free Guest due volte, Infamy, Red Slippers, One So Wonderful, Kissogram), Sussex ( Second Set), Yorkshire Oaks ( Only Royale due volte). In Francia, sempre in gruppo uno, ha vinto il Saint Cloud ( Alkaased), Ispahan ( Falbrav), Moulin ( Starcraft), Royal Oak ( Old Country). In Irlanda i suoi gruppi uno sono stati Derby ( Kahyasi), Mille Ghinee ( Enconse, Gossamer), 2000 Ghinee ( Barathea) , Irish Champion ( Commanche Run). In Italia Derby ( Old Country), Italia ( Masad, Jaunty Jack, Chlapam Common), Milano ( Endless Hall) Oaks ( Zomaradah, Contredanse), Lidia Tesio ( Papering, Zomaradah, God Given), Roma ( Old Country, Legal Case). In Canada Canadian International ( Infamy), E P Taylor ( Sudden Love, Zomaradah). In Dubai il Duty Free ( Presvis). In Germania il Grosser preis Berlin ( Second Step). Ad Hong Kong la Cup ( Falbrav), Queen Elisabeth ( Presvis), in Giappone la Japan ( Alkaased). A Singapore la International Cup ( Endless Hall) . In Usa Arlington Million ( Tolomeo) e Breeder’s Cup Mile ( Barathea). A Melbourne ha sfiorato la Cup con Purple Moon. Chapeau Maestro. Luca ha contribuito alla formazione e al successo di fantini come Frankie Dettori, Kieren Fallon, Andrea Atzeni , Jimmy Fortune e non solo. Da qualche anno non è più il signore di Bedford House … -“ Si, ho smesso di allenare ma non di allevare, cosa che ho sempre fatto con soddisfazione e continuo a fare. Sono anche membro del BHA e del Horseman Group. Sono sempre vicino ai cavalli e al loro mondo e certamente vorrei tanto che il Turf Italiano tornasse ad essere importante.” Lo vogliamo tutti, adesso che in un certo senso siamo in presenza di un cambio generazionale ai vertici tanto ippici come istituzionali, la speranza diventa maggiore perché se ami l’ippica devi per forza essere ottimista…. Non a caso oggi si disputa la madre di tutte corse anche in Italia. Una meravigliosa Storia iniziata con Andreina e che non avrà mai fine.