Luca Moneta, cavaliere empatico oltre gli schemi
Il 6 novembre Luca Moneta ha aperto le porte della sua scuderia sita a Uggiate-Trevano, in provincia di Como, per un Open Day che ha riscosso grande adesione di appassionati e amanti dei cavalli.
Luca e il suo team hanno accolto i partecipanti con professionalità, competenza, gentilezza e grande disponibilità, mostrando come gestiscono e lavorano i cavalli.
L’iniziativa è nata per rispondere a quanti lo avvicinano durante le competizioni chiedendogli come allena i compagni di gara.
Per Luca i cavalli sono davvero dei compagni di vita e non un semplice mezzo con cui affermarsi nello sport. Se un animale mostra delle problematiche, ritiene che il motivo vada cercato in tre cause: incapacità di comprendere le richieste umane, percezione di dolore o di paura.
I cavalli più importanti nella carriera di Luca Moneta (Neptune Brecourt, Connery e Jesus de la Commune) erano animali molto problematici, scartati da tutti e che nessuno sapeva gestire, acquistati da lui per valori irrisori o addirittura regalati, come nel caso di Connery. Nel momento in cui hanno incontrato un approccio differente sono diventati “compagni”, dissolvendo la paura e aprendo il cuore per condividere l’energia con l’umano, a cui si sono concessi senza limiti.
Per questo, il primo impegno di Luca Moneta è quello di far condurre, il più possibile, una vita da “cavalli” agli equini del suo centro, anche e soprattutto agli atleti. Stare in piccoli branchi da due o quattro soggetti negli ampi paddock del centro equestre e socializzare tra loro li aiuta a mantenere equilibrio interiore, muoversi su quei terreni non pianeggianti li fa ginnasticare in maniera naturale.
Vivere in libertà fa la differenza per il cavallo dal punto di vista mentale e fisico: se si vuole che in gara dia tutto, bisogna fare in modo che stia bene, prevenendo l’insorgere di malattie. Per ottenere ciò, la gestione dei cavalli viene svolta con profonda attenzione e in stretta collaborazione con un team di professionisti appartenenti a diversi ambiti, dalla veterinaria, all’alimentazione, alla podologia.
Stare in branco e fare il “cavallo” produce anche un altro “vantaggio”: l’equino che può vivere come un “cavallo” rafforza la comunicazione con i simili attraverso il linguaggio gestuale. Per lui la “pressione” è una modalità di comunicazione naturale nei rapporti all’interno del branco. Quando un equino ne allontana un altro, questi impara che dalle pressioni si deve andare via, senza attribuire al gesto alcuna emozione negativa. Anzi, si tratta di un linguaggio che produce sicurezza nel gruppo, la cui unione è motivata dalla necessità di proteggersi dai pericoli esterni.
Una caratteristica, questa, utilizzata da Luca Moneta nel momento in cui, a terra o in sella, gestisce e allena il cavallo. Per farsi capire da lui, viene mantenuta la comunicazione creata dalla pressione ed esercitata con longhina, stick o gambe, in modo che l’esemplare comprenda le richieste e non vada in confusione.
Come avviene in natura, nella richiesta non deve mai esserci emozione, come rabbia o aspettativa, ma solo intenzione e, quando viene recepita, la richiesta cessa e il cavallo viene premiato lasciandolo tranquillo, al pari del branco che ignora il soggetto quando risponde alla pressione esercitata.L’uso delle pressioni accompagnato da una corretta posizione in sella rende superflua la presenza delle redini che sono usate dal cavaliere come aiuto e non come strumento coercitivo di controllo.
Luca Moneta crea un rapporto di complicità con il cavallo per divertirsi assieme a lui. Per realizzarlo, parla un linguaggio che l’animale è in grado di capire, eliminando strumenti che lo obbligano col dolore e la sopraffazione cercando, invece, la condivisione volontaria della sua energia affinché il divertimento sia comune e il gesto atletico performante.
Nel meraviglioso contesto del centro ippico di Uggiate-Trevano, immerso in boschi secolari di faggi e castagni che si aprono su ampi prati, Luca ha raccontato, in maniera semplice, il percorso che negli anni lo ha portato a creare il suo approccio con il cavallo, senza la presunzione che il metodo sia “giusto” o migliore rispetto agli altri ma con l’unico scopo di migliorare la vita del cavallo.
Un cammino che lo ha portato a dar vita a “Compartiamo”, un’innovativa iniziativa che da due anni mette a confronto i professionisti di differenti discipline (salto ostacoli, monta western, doma gentile, ostepatia, lavoro in libertà, école de legereté, mastro sellaio) col fine di condividere idee ed esperienze per trovare nuove prospettive a un approccio che consenta di leggere con efficacia ciò che il cavallo indica col comportamento.
Per raggiungere soluzioni che mettano al primo posto il benessere del cavallo è necessario superare schemi, abitudini e presunzioni per ascoltare solo lui, il nostro cavallo che, per Luca, è l’unico ad aver ragione e da ascoltare sempre.