L'introduzione nel branco
Per il nostro cavallo la socialità con i suoi simili è molto importante e, quando riusciamo a farlo vivere in gruppo, è un grande valore aggiunto alla qualità della sua vita.
Animale sociale
Il cavallo è un animale sociale che in natura si è evoluto in branco, questo significa che si sente completo solo se fa parte di un gruppo e, quest'ultimo, in natura, è di fatto più importante del singolo individuo. Vivere in gruppo non significa solo condividere uno spazio con altri soggetti ma, per i nostri cavalli, significa formare amicizie così strette e profonde da sentirsi parte di una vera e propria famiglia. Credo che ogni proprietario dovrebbe cercare di dare amici del genere al proprio cavallo.
Oggi parliamo insieme del perché e soprattutto di come farlo. Premetto che non tutti hanno l'opportunità di avere grandi spazi a disposizione in cui fare vivere il cavallo in branco 24 ore al giorno per 365 giorni all'anno. In molti casi questo sarebbe l'ottimale ma non sempre è possibile e inoltre ogni cavallo e ogni persona hanno il loro trascorso, a volte infatti è difficile rinunciare completamente alla gestione in box singolo. La mia raccomandazione è quella di fare uscire ogni giorno il cavallo e dargli il più possibile una vita sociale, ad esempio, come minimo, la notte in box e il giorno fuori con gli altri, o viceversa nella stagione calda.
Cavalli non socializzati
Quando si parla di fare vivere i cavalli in socialità spesso ci assale una grande paura che si facciano male, ma dobbiamo capire che il pericolo è ristretto a alcune circostanze e che, al di fuori di queste, i vantaggi sono così tanti da far si che il nostro cavallo ne guadagni anche in salute. I pericoli ci sono essenzialmente quando i cavalli non sanno comunicare bene e/o quando gli spazi sono troppo ristretti.
La mancanza di comunicazione avviene quando i cavalli hanno vissuto in isolamento, e gli è mancato il bisogno fondamentale di spazio e di interazione con i propri simili. Questi soggetti sono frustrati, insicuri, a volte aggressivi e necessitano di un tempo di adattamento perché l'introduzione avvenga senza pericoli e con il minore stress possibile.
Se il cavallo in questione ha vissuto recentemente solo in box, consiglio di iniziare ad abituarlo al paddock singolo prima di introdurlo in un gruppo, possibilmente in uno spazio che confini con quello degli altri cavalli in modo che possa iniziare ad avvicinarsi a loro separato dal recinto. La priorità in questo caso è quella di abituarlo a gestirsi in uno spazio aperto, senza però ancora condividerlo direttamente con altri cavalli. Potrebbe essere che inizialmente si annoi o che non sappia cosa fare, dobbiamo cercare di rendere il paddock interessante, fornendogli magari la sua razione di fieno all’interno piuttosto che in box. La noia, o anche l'ansia, deriva dalla incapacità di gestirsi in uno spazio aperto, questo è uno dei motivi per cui dovremmo optare per dargli una vita più naturale, permettendogli di sviluppare ogni giorno più competenze fisiche ed emotive, la curiosità di esplorare e di godersi l'aria aperta senza stress. Una volta che sarà a suo agio nello spazio aperto vicino ai paddock dove vivono altri cavalli, potremo iniziare l'introduzione sociale vera e propria.
Buoni, cattivi amici e “fratelli”.
I cavalli che vivono in gruppo devono trarne un vantaggio, quindi se tutti o solo alcuni o un solo soggetto non sono sereni, qualcosa non sta andando per il verso giusto. Potrebbe essere che la comunicazione non sia ancora chiara, che serva magari solo più tempo, oppure che spazi e risorse non siano sufficienti. Perché i vari soggetti non si sentano minacciati infatti, soprattutto al momento di una nuova introduzione, serve che vi siano sufficienti punti fieno perché tutti possano alimentarsi serenamente senza paura di ricevere un morso o di venire allontanati. Quando dopo qualche mese di attenta gestione di spazi e risorse ancora non vediamo nascere le amicizie, dobbiamo valutare se serve solo più tempo oppure se uno o più soggetti sono in difficoltà e se serve separarli. Come dicevo, diamo questa opportunità al nostro cavallo per farlo stare bene, non per metterlo in una condizione di stress e disagio.
Fortunatamente, se le cose sono fatte gradualmente e con attenzione, nella maggioranza dei casi presto si creeranno amicizie e alleanze che permetteranno al nostro cavallo di godere appieno della sicurezza del gruppo, di nuove motivazioni e una vita più sana, e a noi di ammirarlo in questa trasformazione felice. Nate le amicizie, consiglio di mantenere il più possibile stabile il gruppo, evitare di introdurre o togliere soggetti senza reali necessità, questo perché ogni volta che lo facciamo alteriamo la struttura del gruppo e le relazioni vengono in parte alterate.
No stress.
L'obbiettivo è fare introduzioni non pericolose e con il minimo livello di stress per ogni componente del gruppo, questo è assolutamente possibile se poniamo la giusta attenzione a fare tutto con calma e attenzione. Siamo sulla strada giusta se ogni cavallo è visibilmente sereno all’interno del gruppo.
Strategie al momento dell'introduzione.
La prima regola durante le introduzioni è proprio quello di mettere per un periodo il nuovo soggetto in un recinto adiacente a quello dei cavalli o del cavallo con cui andrà a vivere, in questo modo avranno la possibilità di conoscersi senza però la possibilità di entrare in conflitto diretto. Un ulteriore aiuto, in questa fase, è quello di spostare alcune fiande tra i due recinti, in modo tale che il gruppo possa annusare e conoscere il nuovo cavallo attraverso di esse, e viceversa lui quelle dei futuri amici.
Sarà molto importante poi avvicinare i punti fieno progressivamente sempre di più tra i due gruppi, infatti, anche se separati dal recinto, i cavalli hanno comunque la percezione del proprio spazio personale in relazione alla risorsa di cibo e, ridurre la distanza progressivamente e senza stress, aiuta la condivisione degli spazi. Possiamo fare questo fino a fornire il fieno proprio vicino e, se il recinto lo permette, alimentare i cavalli nello stesso punto attraverso la recinzione.
Quando sarà il momento di introdurre finalmente il nuovo soggetto, possiamo farlo ancora gradualmente, prima per una sola o per poche ore al giorno. Aumenteremo poi il tempo fino a quanto ne che abbiamo a disposizione, anche questa è una strategia molto molto importante. Possiamo inoltre iniziare l'introduzione non con l'intero gruppo ma con uno o pochi soggetti alla volta, in modo tale che, quando si andranno ad unire, tutti i soggetti si saranno già conosciuti individualmente.
Vento di cambiamento
Nel primo periodo, dovremo prenderci un po' di tempo per permettere al nostro cavallo di elaborare tutti gli adattamenti a cui andrà in contro, non solo lui ma l’intero gruppo. Le dinamiche cambieranno e poi si assesteranno. In questo momento di grande cambiamento potrebbe essere che il nostro amico non riesca a concentrarsi totalmente su di noi e sul lavoro, consiglio di dedicarci alla relazione, prendendolo per mangiare l'erba e per fare un lavoro leggero, magari vicino al gruppo in modo che possa tenerlo d'occhio se ne ha il bisogno. Passiamo tanto tempo con lui facendo attività veramente piacevoli, esploriamo e allontaniamoci progressivamente dal gruppo, nella calma e nella condivisione. Presto capirà che non succede nulla ad allontanarsi dai nuovi amici e troverà nuovamente, quando non ancora più di prima, piacevoli e arricchenti le interazioni con noi.
Un cavallo diverso?
A questo punto inizierà un nuovo capitolo per noi e per il nostro cavallo che, avendo molti più stimoli, potrà sviluppare molte nuove competenze, evolvere e maturare attraverso di esse. Capita quindi che, sotto i nostri occhi, avvenga una trasformazione nel suo carattere, data dal fatto che potrà, appunto, maturarlo in un contesto più naturale, sano e completo rispetto alla vita in isolamento. Questo non deve spaventarci, è sicuramente un cambiamento che alle volte necessiterà da parte nostra un certo adattamento a nuove dinamiche, ma che ci aprirà a una relazione più autentica con il nostro amico. Questo cambiamento può passare attraverso un periodo di destabilizzazione e poi di assestamento, se così fosse non dobbiamo temere ma avere pazienza e rimanere centrati su noi e sul nostro cavallo, aspettandolo ed aiutandolo, permettendogli di trovare il suo posto nel nuovo gruppo.
Giulia Gaibazzi www.equitazioneinarmonia.it