L'inserimento in branco: problematiche e vantaggi
Permettere ai cavalli di vivere in gruppo invece di isolarli non sempre è la soluzione più semplice per la nostra gestione ma sicuramente è la più rispettosa della loro natura e, decisamente affascinante, ci permette di osservarne le interazioni ed evoluzioni tra i diversi individui. Il cavallo sarà più equilibrato e sereno, l’equitazione che pratichiamo e la relazione con lui non potrà che subirne gli effetti positivi.
A livello gestionale, gli spazi dovranno essere adeguati in termine di estensione (non necessariamente spazi enormi ma sicuramente maggiori dei nove metri quadrati del classico box) e organizzati in maniera non pericolosa per gli animali, ad esempio, gli spazi dove sono distribuite le risorse alimentari abbastanza ampi da permettere la possibile fuga di un cavallo respinto da uno dominante. Gli operatori e proprietari svilupperanno sensibilità nell’osservare le interazioni e lo stato di salute dei cavalli che rispetto a una gestione tradizionale avranno molta più autonomia nel gestirsi nel territorio, possibilità di movimento e di interagire con i conspecifici, ritroveranno così intelligenze e abilità altrimenti represse.
Si tratta di una scelta gestionale importante che deve essere fatta con consapevolezza ma soprattutto in funzione del rispetto del cavallo che, non più limitato in box o in stato di isolamento, ha possibilità di manifestare tutta una serie di comportamenti sociali altrimenti impediti come socializzare con i suoi simili, instaurare relazioni stabili, esplorare, muoversi e organizzarsi in spazi differenti.
Una delle competenze che deve sviluppare chi si occupa degli animali in Gestione Naturale, è curare l’inserimento in branco dei nuovi soggetti, fase delicata e importante che, ben fatta, riduce enormemente la possibilità di litigi e incomprensioni tra i cavalli, potenzialmente pericolosi per i vari soggetti.
Riporto di seguito, sulla base delle mie esperienze, alcune buone pratiche per l’inserimento di un nuovo soggetto nel gruppo, partendo dal presupposto che il gruppo stesso sia stabile e i cavalli che vi appartengono equilibrati perché già socializzati in uno spazio adeguato.
•Valutazione dell’adattabilità del nuovo soggetto. Ad esempio, un cavallo da sempre gestito in box , in isolamento in una gestione convenzionale , prima di socializzarlo, è buona norma lasciare che si abitui a gestirsi in uno spazio più ampio. Vivendo in box , conosce il territorio attraverso uno spazio molto limitato, deve imparare a esplorare e utilizzare gli spazi consapevolmente. Preferisco essere progressiva e non causare eccessivo stress al cavallo in una duplice nuova situazione: sociale e di gestione dello territorio.
• Il nuovo cavallo è abituato al paddock, abbiamo ora bisogno di un recinto adiacente a quello del branco dove farlo soggiornare da qualche settimana a qualche mese nei casi più gravi, sino a quando non avrà socializzati con tutti i componenti del gruppo attraverso una sicura recinzione . Comincia qui la vera e propria fase di socializzazione ! Alla fine di questa fase i cavalli saranno sereni, li vedremo pascolare insieme se pur separati dal recinto.
• Contemporaneamente, appena il nuovo soggetto sarà a suo agio nel nuovo paddock, potremo spostare qualche fianda del nuovo arrivato nel recinto del branco e viceversa perché possano cominciare a conoscersi attraverso gli odori.
• Conoscendo i vari soggetti, senza quindi mettere in difficoltà ne stressare gli individui, possiamo cominciare un introduzione mirata con uno o due cavalli per volta all’interno del paddock del nuovo cavallo. Il branco assiste alla varie conoscenze, osservando per trarne informazioni. Possiamo quindi dar luogo a conoscenze, addirittura amicizie e alleanze con il nuovo arrivato prima dell’introduzione nel branco. Attenzione se il nuovo arrivato ha mire da stallone ( se pur castrato, a volte succede!), se nel branco è già presente un soggetto che riveste questo ruolo, l’introduzione è più complessa. In questo caso o uno dei due diviene un subordinato oppure in natura non coesisterebbero nello stesso branco. Se abbiamo spazio sufficiente è possibile che i due “stalloni” coesistano nel territorio formando due gruppi separati.
Se abbiamo svolto correttamente questa fase normalmente l’introduzione vera e propria è semplice e spontanea. I cavalli hanno avuto modo di conoscersi e osservarsi per lungo tempo prima dell’incontro in uno spazio comune, molto spesso a questo punto il nuovo soggetto trova naturalmente il suo spazio nel nuovo gruppo.
Per sicurezza i giorni seguenti all'introduzione faremo particolare attenzione a ogni dinamica e possibile problematica. Non causiamo tensioni mettendo il fieno in un solo o pochi punti, mettiamo diverse fonti di cibo perché nessun cavallo debba competere per la risorsa. Col tempo il branco tornerà coeso e rinforzato dalla presenza del nuovo individuo, godiamoci lo spettacolo !
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