L'incanto di nascere protetto dalla vicinanza di uomini e animali
Avere un figlio era un desiderio profondo che sentiva in me da molto tempo. Ho aspettato tanto, e ho fatto bene. Ho atteso fino a quando non sono stata pronta, per me stessa, ad essere madre. Ora capisco il senso di ciò che intendo scrivendo la parola Madre, ho risolto abbastanza dei miei conflitti interiori per evitare di trasmetterne a mio figlio e per essere in grado di cresce per sempre insieme.Per me l'attesa e la nascita di Alan hanno rappresentato un forte ritorno alla Madre Terra e alla mia animalità, un onore raro che capita alle donne che vogliono coglierlo. Ormoni, sensazioni, il corpo che cambia incredibilmente per fare spazio a un'altra vita, il bambino che decide di nascere e si mette in atto il travaglio, la prima suzione e la montata lattea, la perdita di latte quando il bimbo piange, il corpo che, con i suoi tempi, torna alla normalità...tutto ci riporta in maniera essenziale a quello che siamo: mammiferi! Sentire questo legame fisico con la terra e gli animali mi ha consolata, rafforzata e nutrita.Osservare un neonato che cresce è come poter vedere la storia dell'umanità, la sua evoluzione, le sue conquiste, l'esperienza che porta alla ragione dove prima c'è solo il sentire.Non ho esperienza con bambini così piccoli ma tutto è spontaneo perché ho avuto dei grandi insegnanti: gli animali. Un cucciolo di uomo quando nasce è istinto ed empatia allo stato puro. Ha bisogni molto diversi da quelli di un adulto, più semplici, senza sovrastrutture mentali, solo semplici bisogni. Però per esprimerli non usa il nostro linguaggio, per questo fatichiamo a capirlo. Tutto questo è incredibilmente simile al mondo animale e, avere avuto la fortuna di vivere insieme a tanti amici e fratelli di specie diverse, mi ha insegnato moltissimo. Mi hanno insegnato la lucidità, a non perdermi nel vortice delle mie emozioni, a stare nel presente, a stare insomma nella calma lucida. Alan mi permette di andare ancora più a fondo in questa ricerca e, esattamente come con gli animali, quando riesco ad essere centrata, lui è sereno e sta bene, quando non ci riesco mi richiama all'ordine, piangendo o innervosendosi. Io allora l'ascolto e mi radico meglio, mi concentro su di lui evitando la distrazione e la fretta che tanto caratterizza noi umani, vedo i suoi bisogni reali e, come conseguenza, Alan si calma e ci ritroviamo finalmente nuovamente sulla stessa lunghezza d'onda. È esattamente lo stesso che mi insegnano da sempre gli animali, tra i quali i miei migliori maestri sono i cavalli.In molti mi chiedono come hanno reagito gli animali alla gravidanza e all'arrivo del mio bimbo.Ho passato una gravidanza così serena, naturale e felice, che gli animali con cui vivo l'hanno semplicemente registrata come la cosa più normale del mondo. Loro sono la mia famiglia, mi conoscono meglio di quanto io conosca me stessa, per tutti noi era in effetti la cosa più normale del mondo il fatto che la mia pancia diventasse più grossa mese dopo mese. Ovviamente si sono senz'altro tutti accorti della novità e, dato che percepiscono addirittura il nostro battito cardiaco, ne avranno semplicemente iniziato a percepire due contemporaneamente. Solo il mio cane Leone, i tre giorni precedenti la nascita di Alan, ha iniziato a cercare di avvisarmi divenendo più protettivo nei miei confronti. Allora io non l'ho compreso, ma l'ho comunque ringraziato al mio rientro a casa per averci provato.All'uscita dall'ospedale piangevo di gioia, era una giornata di febbraio con un sole splendido, sapevo che animali, parenti e amici ci stavano tutti aspettano, e io non vedevo l'ora di presentare il nuovo cucciolo.Tutti gli animali ci attendevano sullo stradello di casa, è stata una vera festa! Gatti e Leone sono saliti in macchina prima che noi potessimo scendere, i cavalli ci osservavano con interesse ipnotico dal loro recinto. Il gatto Razzomoon mi ha fatto da cuscino da allattamento per il primo mese e si è interposto tra il bimbo e ogni ospite che gli si avvicinasse troppo energeticamente. I cavalli non hanno perso di vista me e Alan per settimane, avvicinandosi a noi ogni volta che potevano con una forte energia che era allo stesso tempo estremamente calma, addormentandosi sovrastando con il loro muso la carrozzina del bambino. Una cavalla in particolare, Keepy, è entrata nel ruolo di zia, segue tutt'ora Alan ovunque andiamo, attenta e molto protettiva.In passato sono nati alcuni puledri nel nostro branco, ho assistito allora a una eccitazione positiva e mirata alla cura dei piccoli da parte di ogni soggetto. Con Alan è stato lo stesso, il nostro branco, fatto di animali di specie diverse, si è unificato e attivato per accogliere il nuovo membro. D'altronde è stato veramente un evento il suo arrivo: l'ultimo bambino nato in questo luogo fu 60 anni fa. Gli anziani della frazione vicina me ne hanno parlato commossi, si chiamava Sergio.Ora il cucciolo di Predarezzo ha tre mesi e mezzo, le sue manine sono già molto cresciute e sprofondano spesso nel pelo di qualche suo fratello maggiore. Gli animali, i loro insegnamenti e il ritmo della natura, sono il dono più grande che io e il suo papà vogliamo dargli. La sua simpatia, salute e serenità sono più che sufficienti a gratificarci per questa scelta di vita.