L'approfondimento: quell'Amabile dal mantello grigio dei cavalli americani
PISA. Il Premio Pisa, edizione numero 133, disputatosi domenica scorsa al Prato degli Escoli, è stato vinto da Amabile, scuderia Incolinx, in sella un perfetto Dario Vargiu, il jockey di Oristano al suo terzo sigillo nella classicissima di primavera di San Rossore.
Una presentazione impeccabile al tondino da parte del trainer Stefano Botti, Amabile è un bellissimo cavallo a vedersi, autore di una retta maiuscola per andare a prendere nei 200 finali un Blatant che aveva giocato d'anticipo.
Quel mantello grigio il neo laureato del Pisa l'ha ereditato dal padre, il grigio americano Caravaggio, performer nato nel 2014 capace di vincere 7 volte in 10 uscite di una carriera svolta in Europa, sulle piste d'Irlanda, Inghilterra e Francia. Un purosangue di ottimo livello Caravaggio, vincitore di gruppo 1 a due anni e a tre.
La genealogia di Amabile contiene nomi interessanti, da un pedigree che ha un buon equilibrio di qualità tra linea maschile e ramo materno, spiccano altre star del galoppo mondiale, quella famiglia di grigi che parte con Native Dancer, eccellente campione del turf statunitense tra il 1952 e il 1954. Fu il genitore di un'altra star delle piste come Raise A Native, un altro purosangue dalle tonalità grigie, un cromatismo che s'interrompe nella linea stalloniera con il baio Mr Prospector, successore di quei due assi nel ramo di questa famiglia del galoppo che ha scritto molto in pista ma capace di pubblicare best-sellers anche nella carriera 2 di un cavallo, quella nell'allevamento, trasmettendo le attitudini, il carettere, la qualità a tanti eredi sparsi nel villaggio globale del purosangue.
E adesso che si fa?, la domanda che molti addetti ai lavori, ad esempio il competentissimo Marco Vizzardelli, si sono fatti dopo che Amabile ha vinto la listed tra i pini di San Rossore.
“Dritti al Parioli”, così l'allenatore Stefano Botti ha inquadrato il prossimo target del figlio di Caravaggio anche se il proprietario, l'ingegner Diego Romeo, in scuderia – anche se in allenamento da altro trainer, Bruno Grizzetti – ha anche l'altro asso da cuori dei tre anni italiani, quel Vero Atleta che sul tappeto verde di Capannelle ha detto pienamente della sua classe.
Lo stile dell'affermazione nel Pisa dice anche di un cavallo capace di fare più distanza, un 2000 e oltre comodo, da soggetto per il quale San Rossore era un tracciato fin troppo scorrevole e che su piste ad ampio raggio troverà il suo giardino di casa. Dai primi soli di primavera è sbocciato questo primo vincitore importante, “un cavallo molto interessante” per dirla con le parole di Stefano Botti.
Lo spettatore comune è stato colpito soprattutto da una cosa, la bellezza di questo cavallo al tondino, la suggestione di quel mantello grigio, che come vi abbiamo raccontato non è casuale, ma è qualcosa che gli uomini hanno progettato da lontano. Con quei campioni americani dai nomi suggestivi, Native Dancer e Raise A Native, che hanno con le loro imprese in pista e poi lasciando il segno in razza, che hanno creato quella famiglia, fino ad arrivare a lui Amabile, il figlio di Caravaggio in sella al quale, a Pisa, nel paese dei cavalli, un fantino bravo, intelligente e forte ha dipinto una corsa bellissima.