La ricetta di Ruffo per salvare l'ippica
"A tutti i Presidenti delle Associazioni di categoria e di ippodromi
Recentemente in una intervista richiestami da Gioconews ho avuto modo di riconfermare alcune precisazioni sui temi oggetto delle 4 conosciute interrogazioni poste dall'on Giuseppe L'Abbate.
Ora al di là della necessità primaria di dotare l'Ippica di una nuova governance che ricontempli la partecipazione delle Categorie onde assicurare COMPETENZA tecnica ed una funzionale necessaria "cinghia di trasmissione" col Settore, così come validamente sperimentato dai 4 Enti tecnici ippici accorpati all'UNIRE dal 1° gennaio 2000,
si ravvisa,come richiesto congiuntamente dai Presidenti delle Associazioni, la necessità di assicurare all'Ippica per l'anno 2016 almeno lo stesso importo di budget dell'anno 2015.
Pertanto ,letto il disegno di Legge di stabilità ed in particolare l'art 48, mi permetto di sottoporre al Vs esame una mia proposta,con la quale,nel rispetto delle "coperture" e senza modificare le destinazioni già indicate nel disegno in premessa, si apporti la variazione che segue.
Di fatto una piccola semplice proposta che consenta i tempi per la definizione della nuova governance che “includa le Categorie tutte” e permetta l’affermazione di un’Ippica che fa bene e che conta.
Mi auguro che questa proposta nell’esclusivo interesse dell’ippica possa essere fatta propria da tutte le categorie,superando le passate incomprensioni,e dal maggior numero di Parlamentari.
La proposta di emendamento,seguita da una sintetica relazione è la seguente:
All'art. 48, comma 8, lettera b) del disegno di Legge di stabilità, l' importo indicato quale “base d’asta non inferiore ad euro 32.000 per ogni punto di vendita avente come attività principale la commercializzazione dei prodotti di gioco pubblici"é sostituito dall'importo 35.000.
Per ciascun punto di vendita assegnato, euro 3.000 sono destinati a premi a traguardo delle corse ippiche 2016
Relazione
maggiorazione base d'asta
l'ippica italiana vive una situazione di gravissima incertezza con rischio di default per carenza di risorse economiche pur in presenza di innumerevoli risultati qualitativi conseguiti dai prodotti dell'allevamento italiano;
la diminuzione continua del montepremi per la disputa delle corse dipende dall'andamento sempre più negativo delle scommesse ippiche,la cui gestione dal 1998 è curata dal Mef ed è stata caratterizzata dalla mancanza di interventi atti ad assicurare l'adeguamento della proposta stessa ai mutamenti registrati dalla potenziale clientela.
Oltre a ciò si evidenzia che risulta "sospeso immotivatamente" l'esame ed il varo dell'ipotesi di nuovo regolamento delle scommesse formulato da apposita commissione ,costituita da tecnici dell'Aams e di Assi,e validata nell'agosto 2012 dal Mipaaf e dall'Aams oltre che dall'ancora mancato riconoscimento di residui attivi iscritti nei bilanci dell'exASSI
A ciò si aggiunge l'inadeguato contrasto del gioco illegale,non solo costituito da chi accetta clandestinamente le scommesse ma anche dai così detti Centri Trasmissione Dati (CTD),che senza concessione svolgerebbero l’attività sul territorio con grave nocumento,tra l’altro, per l'erario e per l'intera filiera ippica.
Va ricordato che le corse ippiche costituiscono occasioni di mercato per la produzione allevatoriale degli equini ed opportunità di alta redditività sociale per c.a 50.000 addetti.
L'esigenza primaria per il settore ippico,in attesa del progetto di rinnovamento ippico che possa consentire la definizione della nuova governance e la pianificazione delle attività produttive,come rimarcato energicamente dalla richiesta di recente rivolta dalle Categorie al Governo, è quella che venga destinato per il 2016 almeno lo stesso importo in budget 2015.
Il gettito da bando di gara "scommesse", prudenzialmente, previsto dalla Ragioneria di Stato è di € 507.500.000,di cui:
-410 mln/€ per l'assegnazione di negozi "esercizi con attività prevalente la commercializzazione di prodotti di gioco pubblici (10.000 x 32.000= 320.000.000)"e
€ 90 mln/€ per quella di corner "esercizi con attività accessoria la commercializzazione di prodotti di gioco pubblici (5.000 x 18.000= 90.000.000)"; oltre a:
-73,5 mln/€ per l'assegnazione della gara Bingo (210 x 350.000=73.500.000);e
-24.mln/€ per quella del"gioco a distanza ( 200.000 x 120 = 24.000.000); mentre
per l'attività ippica gestita dal Mipaaf viene prospettato,al momento, dallo stesso disegno di Legge per il 2016 uno stanziamento di 176,8 milioni (meno 20,7 milioni ovvero meno 10,5% rispetto a quanto previsto per il 2015) .
L’approvazione della proposta consentirebbe per il 2016 al settore ippico di mantenere le stesse risorse del 2015.
FRANCESCO RUFFO DELLA SCALETTA