La Nuova Primavera: rinnovare l'ippica nel nome del cavallo
La burocrazia parlamentare ha intitolato la proposta di legge dell'Onorevole Elena Lucchini sul benessere del cavallo sportivo e per il rilancio dell'ippica, protocollata con il numero 3636, "Disposizioni per la promozione dell'ippica e per la tutela della trasparenza e della legalità nel settore".
In realtà la proposta Lucchini è la "Nuova Primavera" di cui i media nazionali più importanti stanno parlando in questi giorni e, soprattutto, per quanto ci riguarda -e riguarda l'ippica e l'equitazione- sarebbe benissimo riassumibile proprio nello slogan -e nel proposito- "il cavallo al centro".
Il riferimento a Primavera As splendida di muscoli, energia e mantello (nella foto, a destra dell'Onorevole Lucchini, con in sella -lei, cavalla del trotto- il bravissimo fantino del galoppo Antonio Monteriso) è quello di una testimonial perfetta.
Primavera infatti, correva e si allenava senza frusta ma soprattutto era "al centro" dei pensieri di chi le stava -e le sta- vicino. Ancora oggi riesce a catalizzare l'attenzione dei media con la bellezza sua e della favola vera che l'accompagna, tanto da essere diventata una di famiglia, con i bambini che le portavano carezze e zuccherini e con i nonni della sua amica Jessica che le hanno costruito le capannine e le stanze nel giardino di casa, dove gioca, neppure fosse una nipotina adottata...
Rimettere il cavallo al centro, sviluppando il suo benessere e proteggendo e recuperando la cultura che da sempre lo accompagna, prevede un cambio di mentalità. Stimola a riflettere e recuperare le tante storie che i cavalli (e il loro mondo) ci regalano ma che teniamo per noi ci aiuta a recuperare quella Storia che in passato si è saputa scrivere, nel trotto, nel galoppo, negli ostacoli e in tutti gli sport equestri.
"Il cavallo -a ribadirlo è proprio Elena Lucchini- non solo merita tutto il rispetto che è dovuto a tutti gli esseri viventi ma anche l'infinita riconoscenza verso chi si è prestato ad essere atleta, compagno di giochi e di sport , costruttore di civiltà, lavoro e sapere.
Oggi ha saputo trasformarsi anche in un'incredibile arma 'green' per riconquistare appassionati, pubblico e, attraverso il turismo equestre, per aiutarci a recuperare il giusto rapporto con la natura e con l’ambiente. Il cavallo ha mantenuto inalterata la capacità di affascinare, come dimostrano le tante campagne pubblicitarie che lo vedono protagonista.
Viene da chiedersi perché nell’ippica invece registriamo un calo costante degli spettatori. Occorre che gli operatori del settore si sforzino di recuperare immagine, che spesso è sostanza. Questo significherebbe anche accrescere posti di lavoro, socialità, credibilità e possibilità di migliorare introiti e bilanci.
Però perché questo accada occorre che si sviluppino regolarità e trasparenza all’interno di un settore attualmente assistito, e male, dallo Stato, cioè dai cittadini. Attualmente l’opinione pubblica è molto lontana dalle corse ma molti potrebbero innamorarsene se l'ippica fosse vista come uno splendido sport dove i cavalli sono rispettati in tutto e per tutto, attori dello spettacolo più bello del mondo quale in effetti potrebbe essere. Serve attenzione per i bambini, una base amatoriale che non scimmiotti modelli già falliti, una comunicazione efficace che guardi all'esterno, ai gusti e alla velocità dei giovani, soprattutto aperta verso le nuove sensibilità.
Servono servizi e promozione da parte degli ippodromi. Guardi -ricorda l’onorevole Lucchini- a marzo, per entrare a San Siro galoppo dove c'erano i pony per i bambini, si potevano ammirare i cavalli che galoppavano e venivano presentati al tondino, si poteva ascoltare buona musica, e trovare un bar come si deve e si è fatta per gli eventi l’adeguata promozione, c'erano file chilometriche di intere famiglie”.
Da quali riflessioni, verrebbe da dire vissuti, nasce la sua proposta di legge?
"Certamente, sul piano personale, dall'amore che ho per tutti gli animali e il fascino che da sempre ha su di me la bellezza dei cavalli, così potenti e al tempo stesso sensibili, così collaborativi e insieme selvaggi, così fieri ma anche umili e generosi. Amore fin da bambina quando chiedevo a mia madre di disegnarmene uno diverso ogni sera.
Tuttavia, da rappresentante dei cittadini e delle istituzioni, sono felice di dirvi che il vero motore della proposta (che spero abbracci trasversalmente l’intero arco parlamentare) consiste nella consapevolezza che si possa e si debba fare qualcosa di veramente importante nel rimettere il cavallo ed il suo benessere al centro del mondo ippico ed equestre.
Più che un tentativo è un dovere, anzi un obbligo.
E non solo morale. Lo si deve ai cavalli, così come alle migliaia e migliaia di famiglie che traggono o potrebbero trarre sostegno dal rilancio dell'ippica, alle finanze dello Stato che deve accompagnare e costruire la rinascita del comparto affinché si sviluppi un'ippica sostenibile, una macchina che funzioni e sia in grado, tra qualche anno, di mantenersi, come peraltro avviene all’estero.
Inoltre abbiamo l'obbligo di rispondere alle nuove sensibilità nei confronti del mondo animale che da tempo si stanno sviluppando nel nostro paese. La stessa sensibilità che ha finalmente portato all’inserimento in Costituzione del dovere di tutela degli animali e di riconoscimento dei loro “diritti".
E’ possibile che qualcuno la accusi di volersi fare pubblicità o di aver dato inizio ad una sorta di propaganda elettorale...
"Guardi, a parte che per un politico la propaganda elettorale non è un reato se accompagnata da fatti concreti, come le ho detto non voglio nemmeno che la proposta di legge sia solo mia o solo del mio partito, penso ed auspico invece un consenso trasversale.
Si tratta di una legge di civiltà, di evoluzione sociale, sviluppata con la partecipazionedelle associazioni animaliste, senza fanatismi. Così come nella stesura del progetto ci siamo serviti, con il mio staff, di diversi e irrinunciabili contributi esterni, di studi ed esperti. Tra l'altro tengo a sottolineare che il cavallo sportivo, nell'ippica e negli sport equestri è per la maggior parte dei casi trattato bene dai proprietari e dagli operatori. Proprio per questo va stroncata l’azione di quella minoranza che, con comportamenti scorretti, rovina l'ambiente e l'immagine di tutti”.
L'abolizione della frusta sta facendo molto discutere i settori più tradizionalisti degli addetti ai lavori, non tutti sono favorevoli...
Tra una cosa stabilita da un regolamento interno e la stessa imposta per legge dove sono le differenze?
"Ci sono differenze enormi, mi creda -spiega Lucchini- nelle intenzioni e nell'equità, negli obiettivi e nell'allineamento verso l’interesse generale e non di parte, ma soprattutto ci sono differenze sui deterrenti.
Le faccio due esempi: ovviamente anche il regolamento vigente vieta le cosiddette "sonde" ma ad aggirarsi nelle scuderie di certi impianti non sembrerebbe che questi divieti vengano rispettati da tutti.
Se per legge, invece stabilisci che chi si porta un tubo all'ippodromo non corre e viene denunciato alla magistratura, o che chi infligge ai cavalli scosse elettriche o li sottopone a doping ( tutte pratiche già vietate dai regolamenti, in teoria) finisce in carcere la musica cambia.
Ovviamente vanno fatti controlli molto accurati e completi perché, come sempre la prevenzione è meglio della semplice punizione. Vanno previsti incentivi, anche di tipo economico, per garantire il futuro dei cavalli a fine carriera, anche tenendo conto che quelli dell’ippica escono dall’agonismo in giovane età e possono fruire quindi di una seconda vita nell’equi turismo, nell’equitazione e anche per l’ippoterapia.
E’ importante il divieto assoluto di macellazione e la possibilità di attrezzare aree disponibili ed attività per i cavalli anziani”.
La proposta di legge prevede anche la riforma delle scommesse, la classificazione degli ippodromi, il piano industriale di investimenti e comunicazione, l'attenzione per un impiego non usurante dei cavalli più giovani.
Una proposta di legge che ci auguriamo possa, in tempi brevi, portare a termine il percorso verso l’approvazione.
Chi scrive è consapevole che i cambiamenti, soprattutto in un ambiente molto tradizionalista come quello dei cavalli, possano preoccupare; c’è anche una canzone dei Subsonica il cui testo recita “Sono cambiamenti solo se spaventano”.
Tornando alla frusta, che comunque i cittadini vogliono eliminata (e lo stesso per gli speroni negli sport equestri) la consolazione arriva da una frase di un certo Federico Tesio, sulla quale è bene che tutti noi si rifletta: “ si sono perse più corse per l’uso della frusta, di quante non se ne siano vinte”.
A distanza di anni anche Enrico Bellei, recordman assoluto per vittorie (oltre 10mila) tra i guidatori del trotto, così si è espresso in merito: “La frusta non serve, per essere un buon driver servono le mani. Oltretutto la stragrande maggioranza dei cavalli con la frusta va più piano. Tranne che per il primo periodo di scuola e attività, ma mai come punizione, l’abolirei domani mattina. Poi le frustate rovinano l’immagine e le corse senza frusta sono più belle, divertenti e spettacolari”.