La Francia spinge Idao De Tillard, domenica l'Amerique
Parigi. Il trotto in Europa conta su tre grandi corse internazionali, la svedese Elitlopp, il nostro Lotteria di Agnano e quel Prix d'Amérique a Vincennes che è per tutti il campionato del mondo sulla lunga distanza. Fino a una quindicina di anni fa anche il Gran Premio delle Nazioni che si disputa a Milano era al livello delle tre corse faro del trotto europeo. Venivano a correrlo i migliori.
Domenica la Francia manda in scena una corsa che è tante cose: tecnica, spettacolo, tradizione, sogno, un'abito firmato d'alta moda. La corsa regina del trotto mondiale è una collezione d'alta moda, ore ed ore di lavoro per ogni anno rinnovare il fascino di quell'appuntamento unico nella cattedrale dello sport del sulky, tra i grandi spazi di quelle tribune e di quelle piste ricavate in un bosco, quello di Vincennes, nella città capace di ammaliarci con la sua arte, i suoi boulevard, i suoi quartieri ognuno dei quali racconta storie, di deliziare il nostro soggiorno con i suoi vini, i formaggi, i libri acquistati sulle bancarelle della Riva Gauche. Parigi crocevia del trotto mondiale, diretta televisiva, giornali che la raccontano con reportage, interviste, analisi e pronostici.
Quest'anno c'è un giovane cavallo che fa sognare gli appassionati che sventoleranno all'ippodromo il blu bianco e rosso: le note della Marsigliese potranno risuonare dopo l'arrivo del Prix d'Amérique se Idao de Tillard dimostrerà di essere un fuoriclasse a confronto anche con gli anziani più esperti di questo contesto 'superior', dove su quei 2700 metri di discesa e monté e di rette infinite, devi arrivare al massimo e non strappare mai. C'è quella lunghissima e larga dirittura che porta al traguardo dove devi avere ancora tanta benzina nel serbatoio per giocarti i posti sul podio.
E' un gran ballo quello dell'Amérique, un evento che inizia da lontano, dalle prove che assicurano delle priorità di partecipazione, corse che sono anche per i cavalli già sicuri della partecipazione - quelli con molte somme vinte - soltanto dei test di avvicinamento da correre con il freno a mano tirato. Idao de Tillard sembra il predestinato che ha staccato in maniera imperiale i giovani coetanei nel Continental della vigilia di Natale per poi confermarsi alla successiva uscita tra i cinque anni del Prix de Croix in gennaio. Domenica deve dimostrare di valere uno status diverso, alzare ancora l'asticella.
Il cavallo dei Duvaldestin, una delle storiche famiglie del trotto transalpino, sembra non avere limiti. Finora si è permesso di correre ferrato, non solo l'idea di preservarne gli arti ma anche la constatazione che quell'assetto consente al figlio di Severino un equilbrio migliore. Il team intende rimanere su questa soluzione, non cambierà la vestizione nel big event di domenica. Si perde qualcosa in velocità ma questo è un cavallo che sui 2100 ha volato in 1.10.3. A quattro anni sembrava già un primaserie.
La stampa specializzata prova a mettere paprika sulla corsa creando un match con l'altra novità del circuito, il sei anni Horsy Dream che arriva al grande appuntamento essendo passato di vittoria in vittoria, quattro successi consecutivi. C'è anche l'Italia, con tante presenze nel week-end e nell'Amérique tre indigeni e un norvegese di scuderia italiana. Vivid Wise As, nove anni, è di solito veloce tra i nastri e questo può essere un vantaggio in una competizione dove è fondamentale non regalare metri nella fase iniziale. Vernissage Grif, il biondo figlio di Varenne, nove anni anche lui, ha corso in maniera prudente all'ultimo test sulla pista. Il suo finale potrebbe valere un piazzamento in zona quinté. Ampia Mede Sm, sette anni, è una rivelazione, viene avanti di corsa in corsa e si merita questo tentativo. Cokstile è un performer dalla carriera importante, a svolgimento favorevole potrebbe anche correre molto bene.
Abbiamo vinto con Mistero nel 1947 prima della leggenda Varenne, dopo due terzi posti con Main Wise As e Oasis Bi.
Le sensazioni della vigilia sono per una corsa in mano dei francesi che con un movimento importante ogni anno trovano ricambi tra i cavalli di vertice. Questo vento di gioventù con un cinque anni e un sei anni di Francia al vertice del pronostico dimostra quanto è grande il trotto francese in tutto quello che conta: tecnica, allevamento, preparazione e noblesse. Sono i contenuti di un sogno appeso a quel grandissimo spettacolo che ci regala questa corsa che domenica vive la sua edizione 102.
Un abito di haute couture, dall'eleganza naturale, dai colori che ci illuminano gli occhi davanti a quel meraviglioso atleta, alla sabbia che le ruote dei sulky sollevano, ai rintocchi degli zoccoli, all'urlo della folla sul traguardo, mentre i flash dei fotografi immortalano l'eroe di giornata.
Parigi Amérique, un altro giorno di grande ippica.