La felicità per un cavallo? Chiediamolo a Gold Mine!
I cavalli non parlano, si dice.
I cavalli non amano, si dice
I cavalli non soffrono, si dice.
Oggi ho intervistato un giovanotto biondissimo di due anni. Giocherellone, amabile e puro. Ha prestato tutta la sua attenzione, ed è stato molto difficile, perché io non ero molto attrattiva, sembrava annoiato. Ho cercato di affascinarlo con degli accessori che avevo, li passavo da una mano all’altra quasi per carpirne l’interesse. Le parti in ferro brillavano e si riflettevano sui suoi occhioni grandi e marroni. Insisteva, spingendomi, che gli facessi provare questi strumenti di bellezza sulla sua pelle perché, lui non lo sa, ma è molto vanitoso e deve essere sempre al top.
Mormorando e masticando capisco una parola, FELICE. Indago, quasi a estorcergli una frase compiuta, ma continua a spostarsi. Eh già, e come biasimarlo, siamo in un grande spazio verde e i colori sono fantastici, predomina il verde, più o meno intenso, il giallo sintomo del secco della stagione, il marrone della terra più battura, e l’azzurro del cielo. Fruscii di alberi che suonano una musica rilassante e il cinguettio delle rondini che si abbassano quasi a sfidarsi l’un l’altro in gare di velocità. Ops, adesso si avvicina un suo amichetto. Eh adesso?
Gli urlo
- “fermati! Sto chiedendo al tuo amico se è felice”.
Di botto entrambi si stoppano, mi guardano come se avessi fatto una domanda terribilmente insensata. Mi guardo attorno, mi sento stupida!
I due appaiati si avvicinano e mi dicono,
- “non sappiamo molte cose, siamo giovani, ci affidiamo a chi decide il meglio per noi, e se questo vuol dire correre, giocare, respirare allora siamo proprio nel posto giusto.”
E come se avessero voglia di scrollarsi di dosso tutta la polvere che li mimetizzava continuano:
- “sappiamo che ci sono posti molto tristi, angusti. Respirare lì si fa fatica, manca lo spazio, proprio quello vitale. C’è chi si ammala dentro a quegli stalli, solo perché, chi decide per loro, pensa che essere puliti sia meglio che essere vivi. Noi lo sappiamo bene, non funziona così…”
Ormai l’attenzione si era esaurita, ma ero soddisfatta di ciò che avevo raccolto. Salutando con un bacio in fronte quella lista bianca voltai le spalle e mi girai verso un nuovo orizzonte, quello che tutti noi, amanti dei cavalli dovremmo tener sempre presente. In un box non si vive, in un box si può anche morire. Non abusiamo dei nostri compagni, della loro pazienza della loro comprensione. Piuttosto facciamoci delle sane domande. Siamo dei buoni tutori? Siamo dei buoni amici?
I cavalli parlano, lo sappiamo. Ci parlano col fisico, con il loro pensiero, con le loro rimostranze. I cavalli ci amano. Amano i loro compagni di ventura, di passeggiata, di scuderia, di mondo.
I cavalli soffrono, e lo fanno in silenzio, perché rimettono a noi tutta la loro esistenza.
Benessere è libertà, spazio vitale. Gran brusca, striglia e “olio di gomito” ma i nostri cavalli li vogliamo ogni giorni sporchi, impolverati ma felici!
I cavalli forse non sanno molte cose e, a volte, i loro tutori decidono cosa è meglio per loro… fate la scelta giusta e amate i vostri cavalli.