Ippodromo Caprilli, riflessioni sull'onda dei ricordi
L’ippodromo “Federico Caprilli” è tornato a vivere l’8 novembre 2021 a quasi sei anni dal giorno della sua chiusura, avvenuta il 26 dicembre del 2015.
Rivedere i cavalli sulla pista dell’ippodromo livornese è stato veramente emozionante, con il mare sullo sfondo della curva di destra, spesso agitato dal vento di libeccio o animato dai windsfurf: uno spettacolo unico!
Ed è stato altrettanto emozionante rivedere il pubblico nei recinti del “Caprilli”, una vera e propria folla nelle belle giornate d’autunno. Un pubblico variegato, rappresentato da tutte le fasce d’età con tanti, davvero tanti, bambini che per la prima volta hanno potuto assistere alle corse dei cavalli nell’ippodromo della loro città.
L’ippodromo raccontato con nostalgia e rimpianto dai protagonisti del mio libro “L’ippodromo nel cuore di Livorno” è riemerso dalla pagine con intatta verve, così come era conservato nei loro cuori e nella loro memoria.
Si è disputata anche la Coppa del Mare, giunta alla 76^ edizione, una sofferta riedizione perché il giorno in cui era programmata, il 4 dicembre, tutto è saltato a causa del maltempo. La giornata è stata recuperata il 29 dicembre, proprio in extremis ed è stato un successo. La vittoria all’outsider Pinky Guy che ha ribadito come in questo handicap spesso siano i cavalli a sorpresa a svettare sul traguardo.
Ci sono stati anche altri momenti che difficilmente scorderemo, come quando Erik Fumi è tornato su quella pista che gli ha cambiato la vita il 10 luglio del 2011. Una banale caduta mise a rischio la sua vita ma dopo una settimana di coma e un percorso di riabilitazione lungo, doloroso e difficile, Erik ha trovato la forza di tornare in sella e adesso si cimenta nelle gare di endurance.
Gli era rimasta, però, una faccenda in sospeso: non aveva più avuto il coraggio di entrare al “Caprilli” ma, con un grande coraggio, ha preso le redini in mano e con il suo fido Kohl, il Purosangue Arabo con il quale oggi gareggia nell’endurance, ha voluto completare quella corsa maledetta. Non avevamo mai visto il pubblico in lacrime in un ippodromo, ma Erik ha veramente commosso tutti.
In conclusione, per tornare al libro, è stato intrigante rivedere all’ippodromo tutti i personaggi che, con generosità, si sono raccontati e hanno raccontato il “loro” ippodromo. È stato un regalo per tutti, in particolar modo per me, che ho raccolto le loro storie.