Ippica con il fiato sospeso in attesa dell'incontro con Castiglione
Con comunicazione a firma di Marcella Bucca, Capo della Segreteria del Sottosegretario di Stato al MIPAAF con delega all’ippica, On.le Giuseppe Castiglione, le associazioni rappresentative degli ippodromi italiani sono state convocate al Ministero per un incontro il 20 aprile p.v alle ore 16.00.
In attesa dell’esito dell’incontro gli ippodromi che avevano annunciato la sospensione delle corse ippica a partire da lunedì 18 aprile, hanno ritenuto doveroso confermare la prosecuzione dell’attività. ANI, Coordinamento Ippodromi e UNI sono state rispettivamente rappresentate nella conferenza da: Francesco Maisto, Attilio D’Alesio e Concetto Mazzarella.”
È dunque arrivata la convocazione che tutti attendevano e almeno per qualche giorno la sospensione delle corse è rimandata. Un barlume di speranza in una situazione che continua ad essere drammatica e che rischia di portare al definitivo “default” l’intera filiera ippica nazionale.
“Default” annunciato ormai da tempo, e che la scorsa estate ha portato in piazza numerosi addetti ai lavori. Purtroppo quella manifestazione non è stata sufficiente a far si che venissero risolte tutte le numerose problematiche di un settore la cui coperta continua ad essere corta. Se oggi gioiscono le categorie per il mancato taglio del Montepremi a soffrire sono gli ippodromi.
La crisi arriva al culmine il 25 marzo 2016, quando viene adottato il decreto 24307 che trasforma in maniera unilaterale la natura dei corrispettivi versati alle società di corse in sovvenzioni, senza alcun collegamento con i servizi resi. Il Ministero, in altre parole, ha modificato la natura del rapporto giuridico senza che vi sia stato alcun cambio normativo.
Un’azione che si traduce in un taglio che porta i 57 milioni di euro, già ritenuti insufficiento dalle società di corse, a 49,5 milioni. Azione che non tiene conto del fatto che corrispettivi così bassi, nonostante sia stato pubblicamente dichiarato più volte, non consentono l’organizzazione dell’attività ippica negli ippodromi con il mantenimento dei servizi e dei livelli di sicurezza richiesti. Ogni anno – sostengono i rappresentanti degli ippodromi - vengono ridotte le risorse al comparto e alle società, ma vengono mantenuti inalterati gli obblighi ed i servizi che questi devono rendere.
Il già citato decreto comporta inoltre che alle società di corse, che da gennaio stanno erogando i servizi senza alcun tipo di contratto e di remunerazione da parte del MIPAAF che ancora si trova in difetto delle proprie obbligazioni di pagamento risalenti a luglio 2015, non possa arrivare alcun contributo prima di ottobre 2016.
Per questa serie di cause le società che gestiscono gli ippodromi si trovano impossibilitate a continuare la prestazione dei servizi senza correre il rischio di una gravissima compromissione della propria situazione finanziaria. Essendo, infatti, l’attività di gestione degli ippodromi caratterizzata prevalentemente dall’utilizzo di manodopera, per sopravvivere essa ha bisogno di fondi per effettuare gli immediati pagamenti delle prestazioni e degli oneri previdenziali e fiscali connessi che, se non rispettati, porterebbero a gravi conseguenze anche penali. La nuova disciplina dei rapporti rende anche impossibile accedere all’anticipazione dei crediti maturati presso il sistema bancario costringendo in definitiva le società ad assumere l’obbligata decisione di sospendere le proprie attività.
Tuttavia almeno questa volta il MIPAAF ha risposto, come citato inizialmente, convocando le società degli ippodromi che da parte loro hanno dato immediato riscontro onorando la promessa di interrompere la sospensione.
Non resta altro, dunque, che attendere il verdetto del fatidico incontro di mercoledì prossimo, che non potrà certo essere risolutore, ma nel quale si potrebbe forse trovare un punto d’incontro in grado di gettare le basi per una nuova convenzione e nuove riforme in grado di risollevare l’ippica italiana, grande patrimonio del nostro paese.