Ippica - Il piccone demolitore
Il primato mondiale degli ippodromi rasi al suolo spetta a Roma, tre (Campo Corse Parioli, Villa Glori, Tor di Valle ancora con tribune e box ma totalmente vandalizzati) in nemmeno un secolo, dal 1929 al 2012. Se dipendesse dal Comune capitolino il record diverrebbe probabilmente imbattibile, visti i minacciosi diktat arrivati, ai primi di agosto, allo storico gestore HippoGroup di Capannelle: pagamento di 5.200.000 euro quale indennità di occupazione per il 2017 e 2018, ulteriori richieste ancora da quantificare per gli anni successivi, stop al rinnovo della concessione.
Bazzecole ovviamente se la direzione HippoGroup ritiene che “si possa addivenire ad una soluzione bonaria” tramite l’intervento del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF). Il quale sicuramente darà tutta l’attenzione possibile al problema, mettendo da parte granchi blu, mozzarelle di bufale e altre produzioni made in Italy contraffatte in tutto il mondo, e boschi che vanno in cenere per migliaia di ettari all’anno.
L’intervento del MASAF in realtà dovrebbe essere d’ufficio. Infatti da giugno, nel dicastero di Via XX Settembre, è attiva una Direzione Generale dell’Ippica creata con tanto di decreto legge, la quale - pur se ancora priva di un direttore - ha tra le sue 13 incombenze quella della promozione di galoppo e trotto. L’intervento a gamba tesa del Campidoglio su HippoGroup - oltre a ricordare una simile vicenda innescata dal duo Virginia Raggi/Daniele Frongia quando a Palazzo Senatorio erano i pentastellati a fare il bello e il cattivo tempo - rischia, se portato molto in avanti, di bloccare nel 2024, l’attività dello storico ippodromo di Via Appia. Di conseguenza, stante l’importanza dell’impianto inaugurato nel 1881 (e non un paio di giorni fa), tutto il galoppo e trotto italiano entrerebbe in crisi. E sicuramente questo non è quello che si può chiamare promozione dell’ippica.
Il perché di richieste e dinieghi tanto pesanti a HippoGroup la dovrebbero spiegare il sindaco romano Gualtieri o meglio ancora l’assessore Onorato, del quale tuttora risuonano, nell’ovale borghesiano di Piazza di Siena, le appassionate lodi al mondo del cavallo durante la presentazione dell’ultimo Concorso Internazionale di Salto Ostacoli organizzato dalla FISE.
Che, dopo il recente irrigidimento di Soprintendenza e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali sull’uso del Circo Massimo, in Campidoglio siano alla ricerca di una locazione alternativa per i concerti più chiassosi potrebbe essere una strampalata ipotesi (visto che Capannelle ogni tanto ospita eventi musicali). Così come quella che sul tavolo di Gualtieri è arrivata la proposta - di una azienda multinazionale - di trasformare le piste di trotto e turf capitoline in un mega parco acquatico.
Passati gli ultimi bollori estivi, di nuovo a pieno regime gli uffici ministeriali e protocollata al Ministero la richiesta di convocazione delle parti - anche perché nel frattempo HippoGroup ha ripreso ad allestire le riunioni di galoppo - l’ippica rimane in attesa di conoscere se pure il quarto ippodromo romano cadrà o meno sotto l’implacabile piccone demolitore.