Il presidente del CONI sulla FISE: E' una patata bollente
L’intervento di Giovanni Malagò, presidente del Coni, al seminario "Cavallo e Cavaliere tra tecnica, cultura e scienza” organizzato dalla Fise è suonato come un richiamo all’ordine a tutti gli iscritti della Federazione Italiana Sport Equestri. Una federazione che ha rischiato, a detta del massimo esponente del Coni, di fallire, anzi che avrebbe dovuto fallire se… ”questo fosse stato un paese serio”. Per gentile concessione - non vogliamo credere certo per mancanza di serietà - è stata solo commissariata. Questo comporterà però - ha proseguito Malagò - che niente potrà più essere come prima! Gli errori del passato (anche quelli forse commessi dallo stesso Coni) non potranno essere più reiterati. “Io ci ho messo la faccia - ha spiegato il presidente del Comitato Olimpico - a testimonianza che, anche a rischio di sbagliare, stiamo provando a non commettere gli errori del passato e stiamo cercando di far andare avanti la Fise con le proprie gambe”.
Malagò ha poi ringraziato il Commissario Gianfranco Rava' e i suoi vice, il colonnello Max Barbacini e l’avvocato Alberto De Nigro, per il lavoro che stanno svolgendo gratuitamente (ha tenuto a precisare) sottintendendo quanto grande debba essere la loro fatica nell’avere a che fare con una federazione (o con un settore) definito “una patata bollente”. Insomma, non si può dire che l’immagine della nostra equitazione e di coloro che la praticano sia particolarmente apprezzata dal presidente del Coni. Certo, come lui ha tenuto a sottolineare, Malagò è stato sottoposto ad un bombardamento di e-mail, di lettere e di messaggi di vario tipo che devono averlo tenuto forse un po’ troppo occupato. Ma si sa, il mondo dei cavalli è fatto così: discute, litiga, crea cordate e contro cordate. Questo spesso può essere il suo limite, ma, se ascoltato ed assecondato, può essere anche la sua grande ricchezza.
Comunque, al termine di questo intervento e del successivo dell’avvocato Ravà che, in linea con il tema del convegno, ha sottolineato la centralità del cavallo come partner sportivo dell’atleta umano e la conseguente necessità di tutelarlo, restano in chi scrive alcune domande aperte.
Si è parlato ancora una volta dei debiti pregressi della Fise, ma ancora una volta non si sa con esattezza a quanto questi ammontino. Vero, ci sono una serie di procedimenti legali aperti, che probabilmente non consentono di formulare una cifra precisa, ma un’idea di massima ci piacerebbe averla.
Il presidente del Coni ha affermato la necessità di un cambiamento – e su questo sono in molti ad essere d’accordo - ma sarebbe interessante sapere come lo immaginino questo cambiamento i vertici del Coni e della Fise e quali siano gli “errori” da non commettere in futuro.
Si ipotizza un cambio dello statuto rispetto alle modalità di elezione? Si intende ridefinire i ruoli ed i compiti dei comitati regionali? Nebbia fitta!
Forse agli addetti ai lavori ed ai giornalisti di settore farebbe piacere saperne di più… Chissà che il nostro desiderio un giorno o l’altro non possa essere esaudito!

Il tavolo della Presidenza. Foto Stefano Grasso per cavallo2000