Il controllo in leggerezza in concorso ippico
IL CONTROLLO di un cavallo in leggerezza attiene certamente alla tempestività dell’intervento. Tempestività dell’intervento relativa a cavalli agli ordini e ben addestrati. Sono problemi che riguardano cavalieri impegnati in concorsi ippici importanti su cavalli insanguati e di classe….”caldi”, direbbero i ragazzi di oggi. Un cavallo in avanti si controlla facilmente non usando la redine interna, ma la redine di apertura. Motivo fondamentale è il fatto che la fuga è una difesa del cavallo, che scappa da qualsiasi cosa gli procuri dolore. I cavalli tirano le carrozze, se ci mettiamo in contrasto si “intravano” e “tirano via” anche noi cavalieri,… scappano da noi, dalla nostra mancanza di raffinatezza.
Si diceva problemi che riguardano cavalli ”caldi” e cavalieri raffinati. Per ottenere il massimo, che codesti cavalli possono dare, che fare? Dovrò, per prima cosa, essere solidissimo in sella con l’assetto inforcato, pure i cavalieri di Grande Germania si stanno sempre più inforcando in gara…dopo però aver addestrato molto bene i loro cavalli ed averli messi agli ordini a casa. (2011, esempio: Luciana Diniz, Staut, Beerbaum, Lamaze tra i tanti bravissimi nel mondo). Dovrò aver raggiunto una totale indipendenza tra mani e gambe, come un centauro, avendo completato tutti gli esercizi propedeutici per ottenere l’indipendenza tra mani e gambe, queste ultime: solidissime. (Con una posizione tipo sci d’acqua, scambiando la bocca del cavallo per il motoscafo, non gli permetto di basculare e lui non è felice…..) A questo punto galoppiamo in leggerezza senza assolutamente bloccare le mani sul garrese, avendo ben stretto le gambe…., si diceva: un centauro….
UN CAVALLO, per stare comodo e sereno dovrà poter stare in equilibrio sempre, prima, durante e dopo un salto e non essere disturbato dalla nostra posizione traballante o rigida nella parte superiore del corpo, essendo, magari, “distrattamente” appesi in bocca. Ottenuto lo scopo…(ho detto un “prospero”….i cavalli non parlano…), dovrò, per fare i concorsi ippici, occuparmi della possibilità del controllo in leggerezza, ossia del rapporto mano gamba, per mettere sotto di posteriori il cavallo e leggero nella mano, tra un ostacolo e l’altro... Oggi si parla di “organizzare”. Preferisco il verbo “programmare”, se esuliamo da termini tecnici equestri.
La prima cosa che dovrò controllare che siano sciolte, rilassate, sono le mie spalle vicino al collo….Non siamo il dio Atlante, pertanto stretching e rotazioni del collo, e poi occupiamoci delle nostre braccia, parte del nostro corpo…Un po’ lo stesso tipo di “anti-ginnastica” che fanno i giocatori di football, prima di entrare in campo a metà partita per una sostituzione, dalla panchina; nessuno entra freddo.
Torniamo a cavallo a casa, a galoppo in un bel canterino….cerchiamo di ripassare il movimento del galoppo del cavallo che è in tre tempi, magari chiudendo gli occhi, ricordiamoci che la spina dorsale del cavallo è orrizzontale, pensiamo ai cavalli in pista o che galoppano liberi o in campagna in Completo ....l’escurione del collo è di un metro o forse più, vogliamo metterci in contrasto? Non conviene, potrebbe scoprire quanto è più forte di noi e…portarci via….intravato, in difesa…Compromessi, equilibri precari se ne ottengono, dipendono da cinquantaquattromila fattori, pure dal peso e dalla fisicità del cavaliere, ma per ottenere il massimo, che fare? Il controllo del cavallo, in leggerezza, in concorso ippico, lo potrò avere se avrò imparato a stringere il pugno esterno, (dopo aver ben stretto le gambe, insisto), tutte le volte che il cavallo atterra con l’anteriore esterno….
NON E' UN MOVIMENTO plateale, lo capiscono, lo vedono e lo riconoscono i raffinati e competenti intenditori .E’ tostissimo imparare a non usare la mano interna, ho fatto una fatica terribile, soprattutto con cavalli insanguati (oggi i ragazzi li chiamano “caldi”); ci dobbiamo allenare a casa, in ampi circoli o tagliate…o lavorando alla corda con qualche amico o parente o istruttore valido….non il cavallo, ma noi che siamo in difetto, avendo preso questo… difetto. Solo così facendo riusciremo ad ottenere il NON uso della mano interna per girare, pure in gara….scivolando via dopo i salti, senza inopportuni tironi in bocca, appena il cavallo atterra o nei tempi vicino…..Nel lavoro in piano che serve al concorso ippico, in leggereza, il cavallo dal galoppo va spinto nelle andature inferiori o nell’alt e codesta azione non la si fa tirando con le mani, ma fermando il movimento di oscillazione delle braccia, mettendo anche i pugni chiusi sul collo. Se prima eravamo rigidi e con le mani ferme a galoppo, che movimento possiamo fermare, se movimento non c’era? Se riflettiamo un secondo capiremo quanta più utilità, per il mestiere che devono fare i nostri cavalli, c’è in questa azione di stretta di pugni, che non nell’alzata di mani, con assetti scialacquanti….A galoppo il cavallo si raccoglie e si mette contro se stesso e non può più tirare, intravarsi e fuggire se non mi metto in contrasto con lui e con il suo movimento naturale del galoppo…
SE SBBAGLIO il tempo, se non ho “orecchio”, sensibilità nel momento della stretta di pugno esterno, gli darò la possibilità di alzare la testa, di intravarsi, di abbassare la schiena …di portarmi via e di perdersi il posteriore con cui dovrebbe poi spingere maggiormente per saltare…il posteriore esterno.Cerchiamo di sentire la musica del galoppo del cavallo chiudendo gli occhi, “ta-ta-pan, ta-ta-pan”, sono tre tempi…..ebbene, per un controllo in leggerezza, per un lavoro utile al concorso ippico: stretta di pugno esterno tutte le volte che mette in terra l’anteriore esterno….redine di apertura morbidissima con la mano interna, nostra spalla interna alta, come in sci….per intenderci, il contrario del piego all’interno….e pertanto totale libertà della spalla intena del cavallo. Cavallo comodo, non disturbato, non ha motivo o modo di difendersi e così non scappa. Prossimamente si tratterà dei dietrofront, e del lavoro in piano utile per poi affrontare le curve in concorso, con angoli minori ai 90 gradi.
Ed in dirittura? Tra un’ostacolo e l’altro, nelle linee?
A pag. 108 di Appunti di Equitazione Italiana della sottoscritta è descritto l’esercizio sui salti utile da fare a casa, per avere il controllo del cavallo in dirittura tra un’ostacolo e l’altro.
Lo riassumo: due ostacoli in linea a 8 -10, tempi di galoppo uno dall’altro.
Due largotti invitanti. Allenarsi a compiere degli alt, passi indietro, partenze, circoli, atterraggi sull’anteriore che vogliamo sui due elementi. Quando avrò ottenuto la rilassatezza ed il controllo su codesto esercizio problemi in gara ce ne saranno pochi.