Pellegrinaggio de El Rocio Religione, cultura, tradizione o un fenomeno sociale?
Se si applica una qualsiasi di queste definizioni ad un evento unico al mondo, specialmente a livello religioso, non si va incontro ad alcun errore in quanto la Cerimonia che si celebra la domenica di Pentecoste come momento finale dei riti per Maria Vergine è il primo obiettivo ( in ordine cronologico)del Pellegrinaggio al quale partecipano le 124 confraternite satelliti della confraternita madre di Almonte ;( l’obiettivo successivo è l’uscita in processione della Vergine che avviene dall’alba della domenica al lunedì di Pentecoste) ed è la seconda Messa piu’ frequentata al mondo, quella che è suddivisa in numerose forme sacre preceduta solo da quella officiata da Sua Santità in piazza San Pietro.
Iniziamo dal principio e sebbene non si possano riassumere 600 anni di storia in un articolo, ciascuno potrà trarre le proprie conclusioni solo alla fine.
El Rocío è una frazione del comune di Almonte, nella provincia di Huelva, in Bassa Andalusia, circondata dal Parco Nazionale di Doñana, a 15 chilometri dal mare (Playa de Matalascañas) le cui paludi terminano ai piedi dello stesso Eremo in cui si venera la Vergine a cui deve il suo nome, originariamente chiamata Reina de Los Ángeles, Nostra Signora della Rocina in quanto luogo preciso dove si incontrò nel sec.XV un cacciatore di un paese vicino (Villamanrique de la Condesa che allora si chiamava Villa der Mures e apparteneva alla provincia di Siviglia essendo al confine con la provincia di Huelva attraverso Almonte).
Il cacciatore si chiamava Gregorio Medina, popolarmente noto come Goyo Medina. Poichè l’incontro fu dovuto a un forestiero, il fatto provocò rivalità fra i paesi per la “titolarità” della Vergine, che continua ancora oggi e che spinse gli abitanti del paese vicino a far visita alla Vergine medesima che fu portata nella chiesa parrocchiale di Almonte mentre si costruiva il suo primo Santuario.
Tuttavia solo il 29 giugno 1653, quando la si proclama Patrona di Almonte e il Comune stabilisce una festività religiosa. Allora la festa per la Vergine durava una giornata e si componeva di una messa, di un ‘omelia e di una processione assistita e guidata dai frati minori della Vittoria di Almonte che si occupavano del Santuario.
Da allora nascono confraternite satelliti alla principale di Almonte che si spostano per diffondere il culto , cosa che irrimediabilmente e per necessità di tempo ( ricordiamo che la trazione era solo con cavallo) per arrivare da luoghi piu’ o meno lontani spinge ad allungare la giornata di festa al fine settimana completo e al lunedì di Pentecoste ( vera giornata di celebrazione del Rocìo rappresentata dalla colomba bianca simbolo dello Spirito Santo).
Solo alla fine del XVIII secolo e all’inizio del XIX incomincia la sua grande popolarità e sviluppo fino ad arrivare alla dimensione attuale. Le strade di Almonte non sono asfaltate in quanto parallele a un vialone retrostante o di servizio perchè dalla porta principale possano entrare persone e per quella posteriore i cavalli (tutte hanno spazi o un patio dietro).Le vie perpendicolari non hanno nome, numero o accesso alla casa la cui altezza massima è quella di una pianta. Questo rende la zona il luogo ideale per sfruttare il cavallo in ogni stagione dell’anno.Le confraternite satelliti prima menzionate portano una immagine ( Simpecado senza peccato) della Vergine principale per la quale si svolge il culto nella loro città durante l’anno (poiché a causa della distanza non lo si può fare quotidianamente) su un carro diverso dagli altri 8 che oltre viene descritto) che possiede maggiori ornamenti ed eleganza.Logicamente all’inizio, come prima riportato, non c’era alternativa al suo posizionamento perchè per arrivare a prostrarsi ai piedi della Colomba Bianca non si aveva altra scelta se non quella della trazione animale per le vie esistenti ( posto che non c’erano strade) sia a cavallo sia in carrozza sia in carretti trainati da buoi o muli, tutto dipendendo dalla disponibilità e dagli usi della zona in riferimento agli animali ai quali veniva posto un doppio nastro per portare viveri e altro necessario per il viaggio nella zona inferiore mentre nella superiore archi e picchetti per sostenere una tenda per ripararsi dal sole o dalla pioggia durante il giorno, luogo preferito da bambini e donne. Di notte serviva per proteggere i cavalieri dalle inondazioni se dormivano in basso e da dormitorio per bambini e donne che viaggiavano dentro.
Non possiamo dimenticarci in nessun momento dei pellegrini che accompagnano CAMMINANDO il Simpecado della propria confraternita dal suo luogo d'origine all'attuale Santuario o, ai suoi tempi, l'“Eremo” per qualche motivo personale, come fede, gratitudine, promessa, devozione, ecc. ecc.È all'inizio del XX secolo che compaiono le prime strade e i primi veicoli a motore che permettono di raggiungere la Beata Aldea Almonteña in modo più veloce (considerando le limitazioni del periodo passato che erano molto lontane dalla velocità e dal tempo/i attuali), per cui si poteva andare dal venerdì senza fare il percorso completo con la Confraternita del paese o città che durava qualche giorno in piu’, sia all'andata che al ritorno, a seconda della distanza. Erano i camion dell'epoca che venivano preparati del tipo “Jardinera” o “Tapiciera” e trasportavano fino a quaranta persone. Serva come dato storico che la strada da Almonte al Rocío (15 km) fu completata con ghiaia compattata nel 1958 e asfaltata l'anno seguente. Prima, uno di questi camion impiegava 3 ore per percorrere la tratta.
La idiosincrasia di questo evento storico-religioso-socio-culturale perdura nel tempo, quindi, nonostante che attualmente siano presenti veicoli a motore che accompagnano le centoventiquattro confraternite che eseguono il pellegrinaggio per rendere un omaggio di fede, rispetto, devozione e, per condividere i Culti con la Confraternita Principale, continuano a viaggiare con gli stessi mezzi di trasporto di prima, tra i quali vanno ricompresi, dalla seconda metà del XX secolo, il “carro da doma” (tirato da due, tre, quattro, cinque o sei animali ) dove vanno da sei a dodici persone e il “charré” (trainato da un mulo o da un cavallo, in casi molto rari talvolta in tandem) che ne possono trasportare fino a tre.
Entrambe le carrozze sono in metallo, per ovvi motivi (esclusi auto e/o carretti); attualmente non vengono utilizzati i veicoli originali, poiché le strade sono abbastanza difficili da non essere sicuri che questi ritornino nello stesso stato iniziale con cui sono partiti.Anche negli ultimi anni, e per la sua funzionalità, è stata inserita la carrozza da maratona per un trasporto di un numero di persone compreso tra tre per il charré e sei-nove dieci per il carro doma.
Le Confraternite sono presiedute dal loro capo (Presidente o Fratello piu’ Anziano , a seconda delle norme delle stesse), sono governate da un consiglio di amministrazione composto da uno, due o anche tre sindaci di Carretas, che si occupano di tutto il necessario per percorrere il cammino (come lo chiamano i romeros o pellegrini che accompagnano la loro confraternita dalla città di origine a El Rocío e ritorno) fin da prima di iniziarlo (addestramento delle mucche o dei buoi, scelta dei percorsi e delle soste, orari, ecc. ecc.), uno o due maggiordomi che sono gli amministratori economici, uno o due segretari, responsabili di tutta l’ elaborazione dei documenti, due Sacerdoti, che hanno il compito di allestire gli altari per il culto, oltre la pulizia e preparazione del carro che trasporta il Simpecado prima, durante e dopo il Pellegrinaggio, come la conservazione del resto dei beni della Confraternita , uno o due Procuratori che garantiscano che tutti i movimenti, sia interni che esterni, della Confraternita vengano effettuati nel rispetto del suo Regolamento, un Delegato del Culto che si occupa della sua preparazione, un Deputato Giovanile, per formare i più piccoli e guidarli nella Fede cristiana, un Direttore Spirituale (sacerdote) che guida tutti noi e una Deputazione di Carità che gestisce tutte le opere di Carità, che non sono poche, che la Confraternita compie in tutto l’ anno.
Ogni anno si fa lo stesso percorso, cioè si percorrono i sentieri che collegano i poderi dell'interno effettuando soste per pranzo, cena e pernottamento nei posti consentiti. Generalmente, in queste fermate, il carro che trasporta il Simpecado della Confraternita si trova al centro e attorno ad esso si posizionano gli altri carri dei fratelli che lo accompagnano. In questi carri e in alcuni veicoli di supporto a trazione meccanica (alcune camere da letto molto sofisticate) si trasportano i generi necessari.
All'arrivo alla Beata Aldea Almonteña il sabato prima del lunedì di Pentecoste, si presenta il Simpecado alla Vergine, si recano alla loro Casa-Confraternita che hanno nel villaggio (alcuni fratelli hanno la loro casa e stanno nella fattoria a El Rocío, dove si prendono cura dei loro figli, familiari, amici e fratelli di altre Confraternite che potrebbero non avere l'opportunità di vedere in un altro periodo dell’anno) e si preparano a partecipare il giorno successivo a metà mattina (domenica) al Multitudinario Pontificale; nel pomeriggio, al calare della notte, si prega il Santo Rosario e al termine di esso, all'alba, parte il corteo della Regina di Las Marismas che ricambia la visita alle Confraternite recandosi presso le loro case in cui il Direttore Spirituale di ciascuna di esse viene portato sulle spalle e tutti dentro pregano Salve ad alta voce. La processione termina a tarda mattinata del lunedì di Pentecoste, verso mezzogiorno. Dopo, quando la Vergine viene recuperata, le Confraternite ritornano al luogo d'origine lungo lo stesso cammino e nello stesso modo in cui sono giunte.
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