Il mondo del trotto si interroga sul futuro e l'Italia brilla per assenza
La Conferenza Mondiale del Trotto che si è tenuta dal 14 al 18 agosto a Berlino, come ci si aspettava, è stato un momento realmente innovativo di confronto sui temi futuri dell'attività sportiva del settore, che cambia a vista d'occhio. La federazione tedesca HVT ha curato l'organizzazione con sobrietà e funzionalità, ma con un livello altissimo della qualità degli interventi
Il noto speaker finlandese Ilkaa Halava ha aperto l'evento affrontando il tema "Guardare al futuro". Halava si è chiesto: "Cosa conosciamo del futuro e come possiamo anticiparlo? Che atteggiamento si deve avere verso il futuro? Si può influire sul futuro?" In breve: come il settore può determinare il futuro ed essere pronto ad affrontarlo.
E' poi intervenuta Saara Livari, responsabile della comunicazione e del marketing di Suomen Hippos, la federazione finlandese del trotto, soffermandosi sulla necessità di cambiamento, con riferimento alle differenti intenzioni e valutazioni delle diverse generazioni. Ha parlato anche dello stimolo al settore che viene dall'esterno, ma anche dall'interno: Gli operatori comprendono che la credibilità del settore è basata sulla gestione corretta del benessere del cavallo."
Il secondo giorno l'inglese Jessica Stark, direttore della comunicazione di World Horse Welfare ha parlato del "contratto sociale" non scritto tra l'opinione pubblica e le organizzazioni ippiche. "Nell'ippica abbiamo una situazione unica. Siamo più vulnerabili alle opinioni negative, perchè operiamo con gli animali. La percezione di una cattiva pratica in una disciplina colpisce anche le altre discipline. Esistono molte ricerche sul benessere del cavallo e comunque sarebbe bello che l'industria del cavallo da corsa si dedicasse all'accrescimento della ricerca. L'elemento chiave è stabilire la fiducia. Da un'indagine mondiale su 14 paesi emerge che i temi che interessano maggiormente sono il benessere (34% degli intervistati) e la sicurezza del cavallo (32%). Un terzo degli intervistati ritiene che gli standard di benessere siano già alti, il 52% crede che gli standard debbano essere accresciuti e il 15% invece è convinto che gli standard non potranno mai essere adeguati e che è impossibile fornire la protezione necessaria".
Jean Marie Demot, direttore del centro clinico Cirale-Norma si è soffermato sui temi della salute che emergono nei cavalli che corrono sferrati. L'utilizzazione di test diagnostici, gli ultrasuoni, le radiografie consentono di verificare l'impatto della mancanza di ferri sul cavallo in corsa. I cavalli senza ferri sono molto più sensibili e patiscono una tensione e un dolore maggiori di quelli che corrono con i ferri. Si è sviluppato un dibattito sull'opportunità di limitare e/o regolamentare le corse senza ferri a livello internazionale. Già in Germania i due e i tre anni non possono correre senza ferri.Il guidatore John Campbell è intervenuto sullo stato del benessere equino negli Stati Uniti, sull'uso e la regolamentazione della frusta, sui test antidoping e sulla cura dell'animale dalla nascita alla morte. Jeff Gural, noto imprenditore ippico statunitense a proposito del doping ha detto: "Abbiamo un grande problema. La situazione non è buona e potrebbe peggiorare"
La giornata del 16 si è incentrata sui controlli nell'allevamento e sul doping. La ricercatrice tedesca Alexandra Gorgens, della clinica per la medicina riproduttiva del cavallo di Monaco si è soffermata sulle pratiche dell'aspirazione degli ovociti (OPU) e sul trasferimento degli embrioni congelati. L'australiana Natascha Hamilton, presidente del sottocomitato dell'IFHA per il controllo della terapia dei geni e del doping è intervenuta sulle pratiche genetiche, con particolare riferimento a quelle che di solito sono escluse nell'allevamento. Hamilton ha discusso sulla diffusione del doping genetico, che continua ad essere una sfida all'industria delle corse, e sulle strategie che è necessario metter in campo rapidamente per affrontare al meglio il problema. L'IFHA è la federazione mondiale delle corse al galoppo, e questo è quindi un'ulteriore caso di collaborazione e di avvicinamento dei due settori dell'ippica mondiale.
La quarta giornata della Conferenza ha affrontato i temi delle scommesse e della tecnologia. Jari Vahanen, fondatore dell'associazione finlandese dei consulenti delle scommesse, si è chiesto: "Quale sarà il futuro delle scommesse ippiche nei differenti paesi? Complessivamente sarà piuttosto positivo, con una grande crescita prevista per India e Cina, ma in Asia non si disputano corse al trotto. In Europa la quota di scommesse si prevede in forte calo". Il direttore del settore internazionale del PMU francese, Aymeric Verlet ha parlato dell'andamento delle scommesse in Francia e Petter Johansson dell'ATG delle scommesse svedesi e delle strategie per attirare una nuova generazione di utenti.
Alcune considerazioni in attesa dei testi finali votati il 15 dall'Assemblea.
L'attività sportiva relativa ai cavalli che corrono in eventi finanziati dalle scommesse ha subito negli ultimi anni modifiche e variazioni inimmaginabili, a livello mondiale, ben lontane dalla lenta routine storica del settore. "La corsa" è solo la punta dell'iceberg, il punto d'arrivo di una massa di tematiche economiche e organizzative che riguardano l'allevamento, la medicina veterinaria, il gioco, l'intrattenimento, la pubblicità del prodotto che cambia, la globalizzazione del mercato e delle idee.
L'Italia non ha partecipato alla Conferenza. Nessun delegato presente. Le tematiche dei rapporti internazionali sono ormai del tutto estranee all'ippica italiana. Come commentare questa totale mancanza di interesse?