
Lotteria Vernissage Grif, all'esterno Bleff Dipa che regola per il secondo posto Capital Mail, in corda. foto Stefano Grasso
Il bis di Vernissage Grif a Napoli, dipinto di rara bellezza
NAPOLI. Lo ha illuminato lui un cielo di Napoli che la pioggia aveva reso pumbleo, quel cavallo dal mantello pieno di bagliori, Vernissage Grif, il Varenne biondo che con a bordo un impeccabile Alessandro Gocciadoro ha concesso il bis nella conca flegrea, in quella corsa che si chiama Lotteria ed e' Napoli per tutta l'atmosfera di musica, colori ed emozioni che viene costruita attorno da un'organizzazione esemplare, che ha lavorato con le idee e con il cuore.
Anche nelle corse dei cavalli c'è modo e modo di vincere. C'è la categoria dei risultatisti e quella dei giochisti, come per gli allenatori del football. Un percorso di una grande corsa può essere costruito sfruttando le opportunità sul percorso oppure ricercando bellezza dal primo all'ultimo metro, quasi come l'ippica fosse la forza di un'idea, che va oltre il risultato, indifferente al finale.
In questo caso, quello del secondo Lotteria consecutivo nel nome di Vernissage Grif, la batteria del sauro da Varenne ci consegnava un allungo pazzesco davanti alle tribune del campione allenato e guidato da Alessandro Gocciadoro.
Quel gruppo di rivali davanti sembrava un fiume da risalire controcorrente vedendo il plastico che si era delineato dopo 600 metri di gara. Ma qui il driver emiliano e quel cavallo dal mantello dorato dipingevano qualcosa che andava oltre gli schemi, una corsa al trotto che diventa arte; in quella batteria, davanti alla folla di una tribuna stracolma, quel guidatore e quel cavallo fantastico hanno cercato la purezza di una nuova idea, come se fossero chiamati da quella gente, da quell'attesa di una felice creazione spontanea che la testa e le braccia del driver e il cuore e i polmoni di un cavallo portavano sul tappeto di sabbia.
In quell'heat eliminatorio Gocciadoro e Vernissage hanno cercato spazi nuovi.
Questo è l'artista che azzarda, Picasso che dipinge la tela provocando una rivoluzione espressiva. Quell'allungo a traguardo lontano poteva rivelarsi un azzardo, invece è stato il preludio di una marcia trionfale, un cavallo che fendeva il vento imponendo la sua falcata efficace e aerea, accarezzando con gli zoccoli la sabbia e apparendo come un mezzo fluido nel suo incedere regale.
Batteria volata da 1.10.1, il 2 scelto come numero di partenza per la finale dove Capital Mail se la gioca davanti e Vernissage è tambureggiante al suo esterno ma ben attaccato alle guide, quasi un sourplace mentre il ritmo è sostenuto. C'è quell'ultimo furlong, gli ultimi 200 metri, dove per diventare Re di Agnano bisogna cambiare ancora marcia. Un'ultima accelerazione, lo sforzo finale per alzare le braccia su quel traguardo che ha scritto la leggenda del trotto.
Vernissage è sontuoso in quel suo allungo conclusivo. Passa e si ripete, bissa il successo dello scorso anno, a capo di un percorso d'assalto che constringe alla resa nel tratto conclusivo Capital Mail, battuto per il secondo posto da un ottimo Bleff Dipa che era al rientro dopo essere stato malato nei giorni del Costa Azzurra. Vernissage ha trottato la finale in 1.09.6 al km., eguagliando il record della pista che mezz'ora prima Banderas Bi aveva stalibito nella consolazione.
I numeri della carriera dicono che il Varenne biondo ha vinto due volte le tre grandi corse italiane a prove ripetute, Campionato Europeo, Città di Montecatini e il Lotteria. E' un cavallo che per ben 5 volte è sceso sotto l'1.10, due volte correndo da 1.09 basso al chilometro. In altre quindici occasioni ha corso tra l'1.10.2 e l'1.10.9.
Quello che stavolta ha fatto la differenza ad Agnano è stato l'atteggiamento con il quale Alessandro Gocciadoro e Vernissage Grif sono scesi in pista. Non bastava vincere, non bastava difendere il titolo, dovevamo sorprendere dipingendo bellezza su quell'ovale di sabbia davanti ai mille colori di Napoli, alla passione e al cuore di quella gente. Quando la vittoria arriva attraverso la bellezza, quel cavallo e quel guidatore possono tendere all'infinito. E se deve succedere a Napoli, in quella corsa che è un libro dei sogni e di storie, dalla parola magica Lotteria, si mescola tutto, la città, la musica, la corsa, un uomo e un cavallo. Un giorno all'improvviso, quando ha smesso di piovere. E il podio, la premiazione diventano sorrisi, strette di mano, abbracci, coppe, bollicine e una festa che non vuol finire, mentre la sera atterra dolce davanti al mare. Azzurro Napoli.