IHP, in salvo quattro cavalle che rischiavano di essere macellate
IHP comunica "Sono state assegnate in custodia giudiziaria a IHP le 4 cavalle che erano state introdotte fraudolentemente in un mattatoio a Correggio, in provincia di Reggio Emilia.
Lo scorso 6 giugno i NAS di Parma e i servizi veterinari dell’Ausl di Reggio Emilia avevano accertato e denunciato una truffa, le cui vittime erano 4 cavalle importate dalla Francia dopo un passato di corse in ippodromo. Gli animali erano finiti in un circuito illegale, cambiando proprietario ben tre volte dopo essere state introdotte in territorio italiano. Questi passaggi - complice il nostro attuale sistema di anagrafe e di tracciabilità, assolutamente inadeguato come IHP denuncia da anni - si sono conclusi con i loro passaporti modificati illegalmente e con il loro status magicamente cambiato: da cavalli esclusi dalla macellazione (NON DPA, anche perché erano stati utilizzati nell’ippica francese e quindi sottoposti a trattamenti farmacologici) erano diventati cavalli da macello. Per loro fortuna il titolare del mattatoio si è insospettito e ha chiesto una verifica dell’Asl, da cui è scaturito l’immediato sequestro.
IHP si era rivolta subito alle Autorità, dichiarando l’intenzione di occuparsi delle cavalle per portarle via dal mattatoio e prenderle in custodia giudiziaria: operazione tutt’altro che semplice e scontata visto che solitamente, per prassi del nostro sistema sanitario, una volta che un animale entra in un mattatoio non ne può uscire vivo (benché questo non sia contemplato in alcuna norma).
La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Novara ha accolto la nostra richiesta e finalmente domani, 1 settembre, le cavalle verranno trasferite a cura di IHP in un luogo sicuro.
“Questa vicenda non è altro che l’ennesimo esempio di come quello dei cavalli sia un mondo a sé, dove l’illegalità è favorita da un’anagrafe finta che rende spesso impossibili i controlli e la tracciabilità dei movimenti – dichiara Sonny Richichi, presidente IHP –: far “sparire” i cavalli nel nulla è più facile di quanto si creda e lo abbiamo denunciato più volte negli anni in varie investigazioni. Ma le Istituzioni rimangono sorde di fronte ai nostri appelli, nonostante i ripetuti scandali legati alla messa in commercio di carni provenienti da macellazioni clandestine o fraudolente, come sarebbe avvenuto anche in questo caso. Peraltro la carne di queste cavalle, certamente contaminata da sostanze usate negli sport equestri per i trattamenti veterinari e assolutamente vietate per il consumo umano, sarebbe finita nei banconi di qualche macelleria con rischi altissimi per la salute umana”.
“Da parte nostra continueremo con sempre più forza il nostro impegno contro la macellazione dei cavalli e per il loro riconoscimento come animali d’affezione”, conclude Richichi.