IHP, denuncia l'ennesimo caso di corse clandestine.
IHP comunica "Grazie a un articolo del giornalista Paolo Borrometi su laspia.it siamo venuti a conoscenza
dell’ennesima corsa clandestina sulla pelle dei cavalli, questa volta nel Siracusano, in un luogo
per adesso non meglio precisato. Tutto viene ripreso.
Nel video si vedono due cavalli condotti alla “partenza” su un rettilineo di una strada a
scorrimento veloce, circondati e seguiti da un nugolo di filibustieri in sella a moto e scooter.
I due cavalli sono attaccati a un sulky, carrettino a due ruote normalmente usato nelle corse di
trotto, ma vengono improvvisamente lanciati al galoppo, un’andatura molto più veloce, com’è
tradizione nelle corse clandestine.
La folle corsa sull’asfalto dura quasi due minuti: i cavalli vengono spronati con le redini, col
frustino, ma soprattutto con urla forsennate e colpi di clacson.
Tutto viene ripreso con un cellulare e il video subito diffuso in rete come se niente fosse, come
se stessero facendo la cosa più normale di questo mondo.
Sulla base della legge 189/2004 contro il maltrattamento di animali, IHP ha presentato un
esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa e al Comando Provinciale
dei Carabinieri di Siracusa.
L’articolo 544 quinquies del codice penale, infatti, punisce chiunque promuove, organizza o
dirige combattimenti o competizioni non autorizzate tra animali che possono metterne in
pericolo l'integrità fisica. La pena è aumentata se le predette attività sono promosse utilizzando
videoriproduzioni o materiale di qualsiasi tipo contenente scene o immagini dei combattimenti
o delle competizioni e se il colpevole cura la ripresa o la registrazione in qualsiasi forma dei
combattimenti o delle competizioni.
Inoltre punisce le scommesse, che molto presumibilmente sono state fatte anche in occasione
di questa corsa come di tutte le altre.
Ci auguriamo che attraverso le immagini le Autorità possano individuare i colpevoli e porre
sotto sequestro i cavalli. IHP seguirà la vicenda confidando nel lavoro delle Forze dell’Ordine,
che in altri casi (come negli anni passati a Catania, Messina e Reggio Calabria, tra gli altri)
hanno portato a sequestri e condanne.
Le corse clandestine sono un fenomeno diffuso in molte regioni, in particolare nel Sud Italia, e
sono parte integrante del tessuto criminale legato alle mafie. Oltre all’ingente giro di soldi
legato alle scommesse illegali e alle compravendite dei cavalli, per alcuni personaggi avere
cavalli vincenti rappresenta un’esibizione di potere. La fine di questi animali è invariabilmente il
mattatoio, quando si rompono durante corse e allenamenti oppure quando non sono più
performanti. Viene fatto largo uso di droghe di vario tipo sugli animali per aumentarne le
prestazioni. Non raro anche l’uso di cocaina.