IHP: continua ricerca su cause morti improvvise cavalli
VOLTERRA – Si è riunito venerdì 20 dicembre, presso la sede di Pisa dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana, un tavolo tecnico per approfondire gli esiti delle analisi svolte sugli ultimi tre cavalli morti improvvisamente tra il 17 e il 22 ottobre scorso presso il Centro di recupero gestito da IHP Italian Horse Protection Onlus, che si aggiungono agli otto morti a gennaio, e a quelli di febbraio e luglio, per un totale di tredici decessi ancora senza spiegazione. I rappresentanti dell’IZSLT e dell’ASL, tra cui Rosario Fico, Responsabile del Centro di Medicina Nazionale Forense Veterinaria, hanno fatto il punto su un caso clinico ancora poco chiaro e avviato una nuova fase di ulteriore studio in sinergia con i veterinari del Centro di recupero e altri esperti disponibili a dare il loro contributo in campo tossicologico, chimico e botanico. Sul caso continuano a essere coinvolti anche i Carabinieri Forestali, nell’ipotesi non ancora esclusa di atto doloso. Recente anche l’emanazione di un protocollo d’intervento firmato dal Ministero della Salute, che impegna i servizi veterinari pubblici territoriali a intervenire con urgenza qualora casi simili si verifichino sul territorio nazionale.
“La riunione di venerdì si è svolta in un clima costruttivo e propositivo. Avevamo chiesto di incontrare gli Enti che da quasi un anno si occupano della morte improvvisa dei cavalli per condividere tutte le informazioni raccolte ad oggi e per creare un gruppo di lavoro multidisciplinare, mettendo in rete professionalità diverse disponibili ad aiutarci” racconta Sonny Richichi, presidente di IHP e coordinatore del Centro di recupero di Volterra. “Malgrado analisi sempre più accurate, è stato impossibile finora diagnosticare la causa dei decessi. L’ultima ondata di ottobre ci ha spinto, però, a non arrenderci e ad andare sempre più a fondo, a osservare i fatti da tutti i possibili punti di vista e cercare aiuto e consiglio in più ambiti per ragionare sul quadro clinico e sugli eventi che ci hanno colpito nell’ultimo anno”.
L’apertura delle istituzioni a continuare il percorso diagnostico c’è: prove concrete sono non soltanto la convocazione del tavolo tecnico chiesto da IHP, ma anche il supporto operativo previsto nella gestione controllata dei cavalli del Centro. Qui sono in programma al più presto nuovi sopralluoghi botanici, il coinvolgimento dell’unità cinofila antiveleno dei Carabinieri e il monitoraggio di un gruppo di cavalli che saranno oggetto di una gestione sperimentale.
A questo riscontro positivo si aggiunge il risultato ottenuto dal Ministero della Salute, che recentemente ha pubblicato un protocollo nazionale di intervento per casi simili, dando seguito a un’altra delle richieste avanzate da IHP nei mesi scorsi, in accordo con i propri scopi istituzionali per la tutela degli equidi: creare uno strumento a servizio di tutti i proprietari di cavalli che dovessero trovarsi in futuro nella difficile situazione di gestire morti massive e improvvise dei propri animali. “Ci hanno comunicato che il documento sarà aperto all’integrazione in base a ciò che emergerà nelle prossime fasi di ricerca” aggiunge Richichi. “Il 31 dicembre sarà un anno esatto dal primo cavallo morto improvvisamente davanti ai nostri occhi: questi lutti lasceranno per sempre una ferita, ma per la nostra associazione è importante che anche un’esperienza così negativa come la perdita di tanti cavalli, ai quali eravamo legatissimi, si trasformi in un patrimonio di conoscenza e di supporto per il bene della collettività e per proteggere tutti i cavalli.”