Horse Painting: arte e cavalli sulle due rive del Mediterraneo
Riavvicinare le due rive del Mediterraneo, sottolineando con forza l'importanza dell'educazione emozionale del bambino, questo è l'obiettivo della quarta edizione di HORSE PAINTING, l'evento internazionale equi-artistico che include storia, cultura, belle arti, infanzia, salute e tanta solidarietà. Un'attività interattiva integrata che fa parte delle campagne di sensibilizzazione sociale promosse dall'associazione tunisina "Centre Hippique Mahdia", basata sul gioco, l'arte e i cavalli in cui grandi e piccini, artisti e neofiti vengono messi in condizione di interagire in maniera divertente, stimolante e poliedrica.
Lo spunto nasce da un evento storico: il viaggio compiuta dai pescatori della città ligure di Pegli, nel 1543, ai quali venne concesso di esercitare l’attività di pesca e commercio del corallo grazie al trattato siglato tra il Re di Spagna Carlo V e il Sovrano di Tunisi. La rievocazione storica della traversata, che si svolgerà l'estate prossima, ripercorrerà in barca a vela le rotte seguite prima dai pescatori pegliesi e poi dai loro discendenti. E dalla capitale ligure un altro suggerimento unirà queste diverse manifestazioni: la tela di jean.
Genova, famosa fin dal Medioevo per la sua produzione tessile e favorita dalla vivacità dei commerci marittimi, lega infatti, indissolubilmente, il suo nome al tessuto più famoso dell’età moderna. I suoi fustagni, stoffe di cotone tessute con lino o lana, soprattutto quelli tinti in blu, colore adatto per gli abiti dei marinai e per l’abbigliamento popolare, sono apprezzati in tutto il mondo con un nome derivato da quello della città: jean o jeane. E la testimonianza, forse unica al mondo, per chiarirne l'origine è rappresentata dai Teli della Passione dipinti nel 1538 su tessuto di lino tinto con il blu indaco ed esposti presso il Museo Diocesano di Genova, detti anche "taledda" o "tuluni" in Sicilia.
Storie intrecciate e affascinanti, che meritano ulteriori approfondimenti al punto da diventare protagoniste grazie alle tele-coperte, realizzate appunto in tela jean, che a cominciare da Mahdia, sabato 11 agosto alla presenza dell'Ambasciatore d'Italia a Tunisi, dottor Lorenzo Fanara, sarrano dipinte e decorate anche in diverse regioni italiane che hanno aderito a questo progetto a cominciare dalla Liguria, Sardegna e Sicilia, tappe della commemorazione storica in barca a vela, "Sulla Rotta del Corallo".
Il cavalletto, utilizzato nella realizzazione di opere pittoriche, è un oggetto che spesso va ben oltre la sua semplice funzione di "sostegno". In questo caso specifico, il coinvolgmento di un animale, che possiede un elaborato linguaggio corporeo, pone l'artista in un'interazione interspecifica che lo induce a sviluppare, nel contempo, nuovi linguaggi per condividere questa singolare esperienza. Un supporto dunque "mobile" che consente all'artista di entrare in contatto con l'identità specifica di ogni cavallo che, assorbendo le nostre vibrazioni, permette di entrare in contatto anche con noi stessi.
La confezione di questa tela-coperta lascia scoperte alcune zone corporee del cavallo, di cui restano accessibili a livello tattile e visivo: il collo forte e sinuoso, la folta criniera, la coda mobile e fluente, gli arti ma sopratutto la testa che è il centro della mimica facciale equina e cioè orecchie mobili, occhi grandi, labbra e narici morbide. Questo tipo di espressione artistica non è invasiva per l'equino che comunque ha l'abitudine di portare la coperta invernale di scuderia o quella estiva a rete antimosche.
Verranno inoltre allestiti diversi laboratori di pittura per permettere a tutti, grandi e piccini, di partecipare compresi i "diversamente abili" nell'ottica di un'integrazione sociale globale. I bambini potranno divertirsi dipingendo, con le proprie mani grazie ad una tavolozza di colori atossici, il simbolo della "Mano di Fatma - La Khomsa" direttamente sulle tele messe sui pony, cavalletti mobili di taglia compatibile, sia sulla T-Shirt indossate da "modelli" messi a loro disposizione e che si presteranno a questo gioco. Un viaggio onirico, una sorta di "ritualità collettiva" che ci riporta alla "Grotta delle mani dipinte" (Cuevas de las manos pintas) che si trova in Patagonia. La pittura intesa come mezzo di comunicazione tra gli uomini, come rappresentazione apotropaica che accomuna le diverse culture.
Le opere di tutti gli artisti, italiani e tunisini, comprese quelle con le impronte dei bambini, verranno raccolte ed esposte in una mostra, sia in Italia che in Tunisa, per diffondere il messaggio, presso un più ampio pubblico, di come arte e cavalli possano interagire insieme, in una divertente ed educativa kermesse per promuovere non solo il turismo culturale ma anche quello sportivo, ippico e nautico, rafforzando i legami tra le due rive del Mediterraneo, tra Italia e Tunisia. Rapporti sia culturali che commerciali, soprattutto nell'ambito nella filiera merceologica del tessile e nel contempo anche una campagna di sensibilizzazione sugli I.A.A., gli interventi assistiti con gli animali, e i progetti destinati all'infanzia, alla disabilità, all'inclusione sociale e professionale delle fasce giovanili "a rischio con lo slogan " Tutti i bambini di oggi sono i cittadini di domani"