Gli asini sempre più coinvolti nei percorsi riabilitativi
A Fieracavalli si è svolto un interessante convegno dal titolo "Gli asini negli IAA: l'attenzione che si meritano".
Rappresentanti istituzionali e professori universitari si sono riuniti per parlare del ruolo di questo equide negli Interventi Assistiti con gli Animali.
Gli IAA sono attività più specifiche della generica dizione “pet-therapy” finalizzate a creare interazioni positive nel rapporto tra uomo e animale col fine di migliorare la salute psico-fisica della persona nel rispetto del benessere animale.
Si tratta di esperienze che possono avere diverse valenze: terapeutica, educativa, ludico-creativa e sociale.
L’asino è dotato di caratteristiche fisiche e caratteriali che lo rendono particolarmente adatto ad instaurare un rapporto di fiducia con le persone.
In Italia, oggi, sono otto le razze di asini riconosciute.
Il primo relatore, Giorgio lo Magno, esperto di razze dell’associazione italiana allevatori ha spiegato che la tranquillità e l’empatia dell’asino lo hanno portato a diventare uno dei più validi coadiutori animali negli IAA, al pari del cavallo e secondo solo al cane.
Luigi Ruocco, coordinatore anagrafi zootecniche del Ministero della Salute, ha informato che si è in attesa del decreto attuativo che permetta di recepire il regolamento europeo n. 2015/262. Il trasferimento di competenze per la gestione dell'anagrafe degli equidi dal MIPAAF al Ministero della salute ha ritardato questo passaggio ma le direttive europee dovrebbero aiutare a superare le carenze sui controlli dell'attuale anagrafe, che interessa la gestione di tutti gli equidi.
Un intervento molto apprezzato è stato quello di Michele Panzera, professore ordinario di etologia veterinaria e benessere animale dell’Università di Messina, che ha delineato le caratteristiche e le esigenze etologiche dell’asino.
Questo animale, troppo spesso osservato con aria di superiorità da chi utilizza il cavallo, sta iniziando a conquistare la simpatia delle persone che, imparando a conoscerlo, ne apprezzano la grande intelligenza.
È infatti importante sottolineare che l'asino è dotato di capacità intellettive molto elevate anche se negate dalla tradizione popolare.
Le sue lunghe orecchie sono in grado di recepire un range assai elevato di suoni e, in generale, è molto sensibile: l'evoluzione di asino e cavallo ha seguito una strada separata da quella del comune antenato e il cervello del primo sarebbe filogeneticamente più antico, rendendolo assai empatico e capace di recepire ogni minima emozione umana.
L'asino è un animale estremamente curioso e la curiosità, non a caso, è considerata l'anticamera dell'intelligenza.
Per fare IAA con l'asino è, però, necessario che l'operatore sia in grado di garantirne le esigenze, che vanno comprese per poter essere rispettate.
La seconda parte del convegno ha dato la possibilità, a chi effettua sedute di IAA con gli asini, di condividere le proprie esperienze.
Un incontro, questo di Fieracavalli, che ha riscosso un'alta partecipazione di pubblico, costituendo un importante momento di confronto tra gli operatori che utilizzano l'asino e quanti lavorano a livello istituzionale per fare in modo che si consolidi il riconoscimento della specie asinina negli IAA.
Erano molti i giovani presenti, a dimostrazione che il coinvolgimento dell'asino in queste attività è una delle ragioni che, assieme al loro utilizzo nell'agricoltura per la produzione di latte fruibile da chi soffre di intolleranze al lattosio, ha invertito il trend negativo della sua presenza nel nostro paese che, secondo l'anagrafe degli equidi, è in aumento.
Una presenza salutata a Fieracavalli, che ha voluto tributare loro una meritata attenzione.