Galoppo. Fantastico Dettori nelle 2000 Ghinee
NEWMARKET. La mano alzata di Frankie Dettori in sella a Galileo Gold sul traguardo delle 2000 Ghinee, un monito per gli avversari che lo credevano finito dopo la squalifica per doping, dopo un’assenza dalle piste che molti si erano illusi ne avrebbe intaccato il coraggio e la voglia di combattere. Ma ogni volta Dettori si rialza e torna più forte e più grande di prima, brillante, sicuro, impeccabile nella compostezza dello stile e sul Rowley Mile, magico tracciato pieno di gobbe e di insidie che consacra in primavera l’asso dei 1600, il suo trionfo in sella al figlio di Paco Boy è stato schiacciante, lasciando poche attenuanti ai battuti e tanta amarezza nel team del favorito Air Force Blue, punta di Coolmore, fuori dai giochi quando tutto era ancora da decidere.
Galileo Gold cresciuto dalla passata stagione in modo esponenziale, quattro vittorie su sei uscite in carriera, il risalto nelle Vintage Stakes e il terzo posto nel Jean Luc Lagardere, che facevano presagire un avvenire di successi e mete luminose, ma non forse l’assolo sulla vecchia pista del Suffolk, lui solo capace di spiccare il volo quando il palo gli è corso incontro esaltandone i mezzi e lo splendore atletico. Frankie era sicuro di concludere nei primi tre e di salire in sella a un protagonista capace di farsi onore e di mettere in forse lo strapotere di Air Force Blue, lanciando un segnale importante in vista del Derby.
E tra un mese, quando tutto si deciderà nella conca del Epsom quando il Blue Ribbon chiarirà meglio le gerarchie, Galileo Gold (12-1 la sua quota da 33) sarà lì a dire la sua come sempre animato da vigore agonistico e slancio incontenibile, come nelle Ghinee vinte scappando negli ultimi due furlong, uno scatto rabbioso dal centro della pista allo steccato delle tribune, splendido e irraggiungibile davanti a una muta di inseguitori stremati. L’allievo di Hugo Palmer, trainer alla seconda affermazione di spicco dopo le Oaks Irlandesi del 2016 con Covert Love, ha messo in vetrina un repertorio di qualità e risorse fisiche non solo retaggio di ascendenze regali che ne fanno la più interessante new entry tra i big della generazione, ma frutto anche di una preparazione portata avanti con metodo e cura e di un’un interpretazione come sempre magistrale del nostro jockey. Idolo delle folle, Frankie, ora con tre tacche che segnano la storia del vertice di Newmarket (prima era andato a segno con Mark of Esteem e Island Sands) perché nessuno è come lui, ispirato, geniale, lucido e implacabile, quando l’impegno lo richiede