Galoppo. Anda Muchacho vola nel Premio Di Capua
MILANO. Impresa del nostro miglior miler, Anda Muchaco, che nel Vittorio Di Capua si è imposto al rientro da 6 mesi in un contesto decisamente internazionale. Il tedesco Ancient Spirit, tre anni laureato delle Duemila Ghinee del suo Paese, ha galoppato subito al comando su frazioni importanti. Alle sue spalle Fabio Branca aveva portato Anda Muchaco, che preceva Poeta Diletto, la tedesca Binti Al Nar e gli altri con il gruppo chiuso dal tedesco Degas e dal bottiano Dirk. Lo schema non variava con Ancient Spirit scatenato in avanti e con Anda Muchaco che nei pressi dell’ultimo furlong preparava l’attacco. Monta sopraffina di Fabio Branca che passava su Ancient Spirit anticipando quel Degas che si presentava al largo con puntata incisiva. Nel finale Anda Muchaco si manteneva saldo al comando respingendo l’ultimo affondo di Degas con Ancient Spirit terzo mentre gli altri erano molto più staccati.
Colpo di classe di Noblesse Oblige, che un tattico Maniezzi faceva galoppare all’attesa preparando un cambio di marcia notevole in retta d’arrivo. La gaspariniana si metteva alle spalle l’ospite Barbados che si era presentata da vincitrice ai 400 finali. Vittoria dei colori italiani anche nel Gran Criterium grazie al Blueberry Mission Boy, che entrava ultimo sulla breve dirittura di pista media ma con un perfetto Carlo Fiocchi trovava un varco e si presentava cattivo sul tedesco Quest the Moon prevalendo nel tratto conclusivo.
Il Campobello, sempre per i due anni, ma sui 1800 metri vedeva l’assolo di Call Me Love (Vargiu in sella per la Effevi) puledra di grande genealogia che s’imponeva con facilità disarmante. Usciva dalla curva all’esterno, aggirando gli avversari e, in dirittura d’arrivo, appena il jockey la chiamava all’impegno si staccava con allungo regale. La promessa di una carriera a tre anni che la può portare lontano (Oaks e anche Derby come target) vista classe, modalità espressiva e tenuta alla distanza.
Gli inglesi hanno messo in cascina una corsa di assoluto prestigio e dalla tradizione storica come il Jockey Club per merito di un fondista di tre anni come Raymond Tusk capace d’impostare sul passo e di respingere fino in fondo il tedesco Walsingham, un progressivo dal rendimento esemplare risalito dopo corsa all’attesa. Stavolta la grigia Night Music, che aveva vinto nel Milano e nel Federico Tesio, si è dovuta accontentare del terzo posto, a contatto, comunque, con due soggetti di buon valore.