Frankie Dettori, l'ultima stagione in sella con finale a Santa Anita
MILANO. Frankie Dettori ha già preparato il finale della sua straordinaria carriera di fantino. Sarà in novembre l'atto conclusivo da jockey, montando nella Breeders' Cup, il festival mondiale del galoppo capace in un week-end di programmare qualcosa come 14 corse dalla dotazione complessiva di 30 milioni di dollari.
Una manifestazione itinerante che quest'anno si svolgerà in California, a Santa Anita, probabilmente l'ippodromo più bello del mondo che nei primi anni Duemila vide correre nella Breeders' Cup anche il campione italiano Falbrav.
Il cinquantaduenne fantino nato a Milano sta montando lì e nella giornata inaugurale del meeting, quella del 26 dicembre, ha messo a segno un triplo, compresa una corsa di gruppo 2. Tanto per arricchire un palmarès scintillante che comprende ben 700 gran premi, tra cui splendono 7 vittorie nell'Arc the Triomphe a Parigi e altrettante nelle King George ad Ascot.
Lanfranco è stato per decenni il fantino numero 1 al mondo, ha scritto un pezzo di storia del galoppo mondiale raccogliendo l'eredità di una leggenda come Lester Piggott, il re dei jockey fino agli anni Novanta, dall'alto dei suoi nove Derby di Epsom messi in bacheca.
I sudditi di sua Maestà sono rimasti affascinati da quell'italiano spedito a 15 anni in Inghilterra da papà Gianfranco – che a sua volta è stato un grande fantino negli anni Settanta e Ottanta -. E se Piggott aveva il suo volto impenetrabile, da vincente ma senza dare spazio a sconfinamenti emozionali, al contrario quel ragazzo venuto dall'Italia sorrideva e festeggiava ogni successo importante con un salto. Nel 1996 ad Ascot Lanfranco vinse tutte le corse di quel pomeriggio, ben sette; fu l'episodio che lo ha lanciato oltre i confini, il momento nel quale diventa Frankie e gli inglesi lo accettano come beniamino, come primo della classe in quello sport dei re che fa parte della vita quotidiana di ogni abitante dell'isola.
Lo scorso dicembre l'annuncio che questo 2023 è l'ultimo ballo. “Voglio essere sicuro di smettere al top”. A 52 anni Lanfranco è ancora in una forma strepitosa ma c'è un momento in cui decidi di lasciare. E devi lavorare con l'intelligenza per decidere di smettere al momento giusto. La vetrina della Breeders' Cup, un luogo dal clima favoloso, la California e un ippodromo stupendo come Santa Anita sembrano il palcoscenico più adatto per un grande finale.
Uno che ha vinto tutti i gran premi più importanti delle corse al galoppo - nella bacheca di Frankie mancano solo la Melbourne Cup, la prova top d'Australia, e un gruppo 1 per velocisti che si disputa in Inghilterra, la July Cup - non si può permettere di ritirarsi in declino.
Un campione dalla classe sopraffina e un uomo intelligente ha capito che in Inghilterra, dove si corre da aprile a ottobre ma con quasi tutte le scuderie che hanno un fantino sotto contratto, sarebbe stato difficile per lui reperire ingaggi di chance nelle stagioni '24 e successive. Così ecco la scelta, un'ultima stagione da protagonista. E inserendo questa succosa novità. Si apre e si chiude in America, quasi a sottoscrivere il concetto che lui il ragazzo italiano approdato in Inghilterra, uscito dai blocchi quel pomeriggio ad Ascot e poi acclamato anche a Parigi nelle sue perfette interpretazioni nell'Arc, cerca ancora il profumo del successo fuori dall'Europa.
Sul mappamondo quell'ex ragazzo che sorride ha puntato il dito oltreoceano, destinazione Santa Anita, California. Sarà quello, in un autunno al caldo, il set dell'ultima rappresentazione di un campione globale, il Maradona dell'ippica.