Fise, Paulgross si candida per la presidenza
LA CORSA alla presidenza della Federazione Italiana Sport Equestri per il prossimo quadriennio olimpico, che avrà inizio all’indomani dei Giochi 2008, si è ufficialmente aperta la mattina di lunedì 18 maggio alla Biblioteca del Senato in Piazza della Minerva a Roma (sede suggestiva ma insopportabile il caldo). In una conferenza-stampa aperta anche agli addetti ai lavori (tantissimi, arrivati da tutta Italia), Andrea Paulgross ha ufficialmente presentato la propria candidatura in contrapposizione a Cesare Croce, presidente della Fise da più di dieci anni e non ancora formalmente ricandidatosi.
Paulgross è stato l’unico oratore anche se è la punta di diamante del comitato “Rinnovamento per una nuova Federazione Italiana Sport Equestri”. La sua non è stata una requisitoria sull’attuale gestione, e quindi anche sul passato, ma un discorso pacato e proiettato sul futuro. E’ evidente che l’avvocato viareggino ha voluto farsi portavoce del dissenso della base contro Croce e la sua politica: un malessere molto forte e molto diffuso, proprio di chi non si identifica più nella Federazione Italiana Sport Equestri e sente inderogabile e improcrastinabile la necessità di voltar pagina.
Paulgross non ha pronunciato una requisitoria ma, a proposito della riforma dello statuto, ci sono stati due punti che hanno suonato come critiche molto pesanti: quando ha sostenuto la necessità di ripristinare le assemblee nazionali per la verifica del bilancio ogni due anni e quando ha affermato di voler introdurre il limite di due mandati per il presidente nazionale (cosa che per la verità costituisce l’abbiccì di ogni istituzione democratica).
L’equitazione italiana, un po’ come l’ippica anche se in forma molto meno grave, è malata di autismo e quasi spezzettata. Ecco perché le parole serietà…forza…convinzione.. grandi potenzialità individuali... sinergia… lavorare insieme…presa di coscienza… salto di qualità… fiducia… speranza… sono state ripetute fino all’ecccesso. Secondo Paulgross, la Fise non deve essere rinnovata ma di fatto rifondata perché i suoi problemi sono tanti e urgenti: dall’efficienza degli uffici federali alla presenza più costruttiva sul territorio, dai rapporti con l’Unione Nazionale Incremento Razze Equine e con gli organi governativi per incentivare l’allevamento alla qualità degli istruttori e quindi dei cavalieri, dai risultati sportivi ai rapporti con i media e quindi con gli sponsor… e così via.
Nell’immediato Paulgross ha annunciato due conventions con la gente dell’equitazione per dibattere e ampliare il proprio programma strategico. Per un primo approfondimento quale miglior occasione di Piazza di Siena, che a Roma dal 22 al 25 maggio radunerà il top dello sport equestre nazionale?

Andrea Paulgross foto cavallo2000