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  • Fise e Posta Pay, la polemica continua
  • Equitazione
  • 11/02/2008

Fise e Posta Pay, la polemica continua

IL SISTEMA DI PAGAMENTO “POSTA PAY” adottato dalla Federazione Italiana Sport Equestri ha suscitato e continua a suscitare polemiche tra gli addetti ai lavori. Sull’argomento l’avv. Andrea Paulgross, vicepresidente della Fise, ha inviato la seguente lettera ai Consiglieri, al Segretario Generale, alla Consulta e ai Presidenti dei Comitati Regionali:

“Egregi Signori,
dopo la riunione di Consiglio Federale del 5 febbraio 2008 mi pare opportuno fare alcune considerazioni su uno dei temi più fortemente dibattuti in tale occasione: l’attuazione del cosiddetto sistema di pagamento Posta Pay.
Per fare chiarezza al riguardo, voglio seguire due profili:
a) il primo di natura procedimentale ha a che fare con le modalità con cui è stata presa la decisione di introdurre il nuovo sistema di pagamento.
In data 19 febbraio 2007 un consiglio federale, di cui non facevo parte, ha deciso:
“Visto l’art. 30 dello statuto federale;
Ritenuto opportuno predisporre tramite poste italiane l’apertura di una “porta dei pagamenti” che permetterà di effettuare i pagamenti con il sistema on line attraverso il sito della federazione;
considerato che tale sistema consentirà il trasferimento on line delle quote di tesseramento raccolte dalle associazioni distribuite sul territorio
delibera
di dare mandato al Presidente Federale Ing. Cesare Croce alla stipula di un contratto tra Fise e Poste Italiane.”
La delibera non precisa nulla in ordine ai limiti ed al contenuto di tale mandato. In tale verbale il Consiglio non dà atto di avere preso visione di una bozza del contratto da sottoscriversi né del contenuto, neppure a grandi linee, dello stesso.
In buona sostanza, un mandato generico al presidente a trattare con Poste Italiane.
Nel consiglio successivo del 12 di marzo, di cui ancora non facevo parte, si può leggere la seguente verbalizzazione:
“Il Consiglio Federale considerato che è stato firmato un accordo Fise/Poste Italiane finalizzato all’apertura di una porta dei pagamenti che permetterà di effettuare pagamenti con il sistema on line… delibera l’apertura di conti banco posta presso i comitati regionali.”
Come si evince dal testo riportato, il contratto con la Poste è evidentemente stato firmato, anche se dalla lettura dei verbali non risulta traccia della presa visione del contratto da parte del Consiglio.
Successivamente alla riunione del 12 di marzo, a parte un intervento tecnico del 21 di maggio, non si evince, sempre dalla lettura dei verbali, che il presidente abbia portato all’attenzione del Consiglio Federale il contratto con le Poste fino all’ultima riunione del 5 febbraio 2008.
Sinceramente, su un tema di così vitale importanza per la gestione e la vita stessa dei nostri centri affiliati credo che sarebbe stata opportuna, proprio per evitare le difficoltà di oggi, maggiore attenzione, chiarezza e prudenza.

b) Il secondo aspetto che mi sembra necessario affrontare riguarda da una parte le difficoltà  pratiche per i nostri centri nell’applicazione del sistema di pagamento e dall’altra i vantaggi che invece la nostra Federazione ricaverebbe dalla sottoscrizione del citato contratto con Poste Italiane.
Sui problemi di natura pratica si possono e si debbono fare tantissime osservazioni. Mi limito soltanto a poche tra queste:
- Perché far sostenere ai centri un costo di € 2 se si utilizza poste pay/contoposte o addirittura €4 + 2% del pagato superiore ai 100 euro se si utilizza una carta del circuito Visa?
- Perché porre un limite di utilizzo che rappresenta un problema pratico di non poco conto per i centri che hanno maggior bisogno di cassa?
- E ancora: le patenti temporanee con validità di 45 giorni, che venivano utilizzate per diluire i costi ed effettuare particolari promozioni, il cui costo di 30 euro veniva suddiviso in due rate da 15 euro, perdono oggi, almeno in parte, il loro significato, tenuto conto che all’esito delle due operazioni il loro costo complessivo è passato da 30 a 34 euro.
- Le associazioni che, in particolare quelle che svolgono turismo equestre e quindi hanno la necessità di tesserare immediatamente il cliente che vuole montare a cavallo in passeggiata, ospite dell’agriturismo, sono costrette ad anticipare il versamento.
- Fino ad oggi era l’associazione che versava quanto dovuto, oggi tale onere grava sul Presidente. Mi sembra anche questo un problema di non poco conto, posto che viene chiesta ai suddetti Presidenti una esposizione personale del tutto anomala, anche ai fini della tutela della propria riservatezza, attraverso l’utilizzo dei propri codici fiscali.
- Come detto, le questioni da porsi sono e saranno molte altre ancora e ci sarà tempo per questo.
Ma oggi dobbiamo essere chiari e decisi sul punto: non abbiamo tempo da perdere; i nostri centri sono in grave difficoltà.

TUTTO mi sembra ancora più rilevante se poniamo l’attenzione su quali vantaggi ad oggi ha ricevuto la Fise da tale collaborazione con Poste Italiane.
Perché è del tutto evidente che per Poste Italiane questo è un affare, visti numeri dei movimenti di cui si sta parlando.
Ma l’utile, invece, per la Federazione qual’è?
Quali sono, se ci sono, i vantaggi che io oggi, come consigliere, non vedo?

DI TUTTI QUESTI TEMI il sottoscritto insieme ad altri consiglieri ha voluto parlare nella riunione di Consiglio del 5 di febbraio.
Abbiamo chiesto di sospendere, viste le evidenti difficoltà, l’utilizzo del nuovo sistema di pagamento, fintanto che le questioni sia pratiche che economiche non fossero risolte; abbiamo chiesto di consentire, perlomeno in questa fase, il doppio utilizzo del vecchio e del nuovo sistema, lasciando la scelta ai centri, che avrebbero potuto così optare per la modalità per essi più conveniente o comunque più comoda.
Ho sottolineato che venissero valutate le conseguenze che la prosecuzione di tale esperimento poteva avere nella gestione economica dei centri.
Abbiamo, soprattutto, cercato di rappresentare in quel Consiglio la voce dei tanti centri che si sono in queste settimane ripetutamente lamentati per i gravissimi disagi cui sono stati costretti.
In particolare, abbiamo chiesto che venisse data attenzione ai documenti recanti le firme che i Centri Ippici di alcune regioni del Nord Italia (in particolare della Lombardia, dell’Emilia Romagna e del Veneto) avevano raccolto ed inviato per il tramite dei loro Comitati Regionali in Federazione.
Nonostante tutta questa impegnativa attività il presidente ha insistito sostenendo che la Federazione non deve fare marcia indietro e che il nuovo sistema di pagamento non si deve interrompere.

CREDO sia necessario a questo punto una conclusiva riflessione.
E’ del tutto evidente che non c’è niente di male nel prevedere un nuovo modello di pagamento delle quote del tesseramento, più moderno ed in linea con l’evoluzione tecnologica corrente. E’ anzi auspicabile che una Federazione si interroghi su cosa fare per sviluppare i servizi al proprio interno ed investa nell’ammodernamento della gestione dei propri uffici o di quelli dei centri affiliati.
Ma questa operazione, perlomeno da quando è stata assunta la delibera del 19 febbraio 2007, a mio parere non è stata gestita con l’attenzione, la prudenza e la gradualità consigliate.
Invio la presente comunicazione affinché, prima del prossimo consiglio federale, Voi colleghi Consiglieri possiate meglio riflettere sulla questione, ed in particolare sulla necessità di interrompere il pagamento on line cosiddetto “Posta Pay” di cui alla delibera del 19 febbraio 2007, o perlomeno, sulla possibilità di consentire ai centri affiliati di servirsi, a loro scelta, anche del sistema di pagamento che era stato utilizzato con successo fino al 31 dicembre 2007. In tale occasione su queste proposte chiederò il voto del consiglio federale.

                                                                                                                                                                                   
                                             Avv. Andrea Paulgross     

 

 

 

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