Fise, anticipata al 3 novembre l'assemblea elettiva
COMUNICATO del Comitato Olimpico Nazionale Italiano sui lavori della Giunta che si è riunita a Roma martedì 16 settembre: “… La Giunta ha poi affrontato la questione relativa alla Federazione Italiana Sport Equestri. Il Presidente Croce, invitato in Giunta, ha esposto la sua relazione. A quel punto la Giunta dopo un’ampia e serena discussione, ha deciso di far nuovamente intervenire il Presidente Croce per informarlo della decisione con la quale la Giunta lo invitava a far celebrare l’Assemblea elettiva in anticipo rispetto alla data del 29 novembre. Il Presidente Croce ha accettato l’invito della Giunta anticipando la data al 3 novembre”.
Tra le righe di un comunicato “latte e miele”, va letto l’atto d’imperio con cui il Governo dello sport italiano ha concluso il lunghissimo braccio di ferro con il presidente della Fise ing. Cesare Croce. Negli ultimi mesi, o meglio da quando la crisi alla Fise si è aperta con le dimissioni di quattro consiglieri federali (un caso a parte costituiscono le dimissioni di Giuseppe Bonomi), sono stati molti i segnali di malcontento lanciati dal Coni, che Croce non ha saputo (o voluto) recepire. A voler essere molto cattivi, l’anticipo di 26 giorni dell’assemblea elettiva nazionale potrebbe anche essere interpretato come l’ultima via percorribile per evitargli l’onta del commissariamento.
E’ scontato che il presidente in carica “ha accettato l’invito” del Coni per ora formalmente e che non resterà passsivo nel senso che ce la metterà tutta pur di essere ancora in carica alla Fieracavalli di Verona e all’assemblea della Federazione Equestre Internazionale a Buenos Aires, che sono gli avvenimenti importantissimi con cui aveva giustificato la scelta della data del 29 novembre per l’assemblea che rinnoverà il consiglio della Fise per il prossimo quadrienno olimpico.
Croce è in carica da una dozzina di anni. Che il suo regno fosse finito, l’avevano capito tutti (tranne lui) nell’assemblea del 28 luglio a Roma, quando una mozione di sfiducia nei suoi confronti era stata approvata con l'86,5 per cento dei voti a disposizione.
Adesso si apre il dopo-Croce (sempre ammesso che l’ingegnere accetti la sconfitta e non si ricandidi). Per ora in corsa per la presidenza Fise c’è solo l’avvocato viareggino Andrea Paul Gross. Si parla con insistenza della candidatura dell’architetto Francesco Gallo: vicepresidente vicario in carica, fedelissimo “braccio destro” di Croce e quindi in grado di raccogliere i consensi di tutti coloro che hanno condiviso la politica federale finora attuata. Tra gli outsiders, ma sono solo voci, si parla anche del generale Filiberto Cecchi, attuale vicepresidente dell’Unione Nazionale Incremento Razze Equine.
Tutto tranquillo, dunque? Forse, perché, in base alle recenti passate esperienze, non ci sentiamo di escludere che dal “cappello” dell’attuale presidente possa uscire fuori qualche ulteriore “coniglio”!