Fise Friuli Venezia Giulia: botte piccola e vino buono
In Friuli Venezia Giulia, tra le tante eccellenze, c’è quella di produzioni vinicole di nicchia. Piccole realtà che regalano gusti preziosi. Tra queste, il Picolit. Nome che indica vitigno e vino. E che racconta di grappoli particolarmente dolci proprio in virtù dell’esiguità dei chicchi che li compongono.
L’equitazione del Comitato Fise Friuli Venezia Giulia ha esattamente le stesse caratteristiche. Il paragone assoluto con i numeri proposti da regioni come Emilia Romagna o Lombardia quindi non può reggere. E volendo dare una corretta interpretazione ai dati, non è neppure proponibile.
In regione operano 62 società iscritte alla Fise. Nel 2022 (ultimo dato disponibile) sono state emesse 405 patenti temporanee, 1902 brevetti A junior e 750 senior. I brevetti B sono stati 172 junior e 342 senior. Le patenti di 1° grado in regione sono state 15 junior e 209 senior, mentre ci sono stati 2 junior di 2°grado e 40 senior. Per un totale di 3947 tesserati e 3731 atleti.
Giusto per avere qualche riferimento, in Lombardia, regione leader per numeri, le patenti rilasciate nello stesso anno sono state 30843... Ma stiamo parlando di una regione che vanta la bellezza di 376 società e di un bacino d’utenza obiettivamente maggiore.
Tenendo come riferimento regioni che hanno mediamente lo stesso numero di società del Comitato Fise Friuli Venezia Giulia, ovvero Sardegna (60) e Abruzzo (64) i tesserati in regione sono di più. Di fatto, statistiche alla mano, tra le 5 regioni che contano da 3mila a 4mila tesserati, il Comitato di Massimo Giacomazzo è primo.
In ambito nazionale, su 21 regioni, il numero totale dei tesserati fa registrare il sesto miglior dato in Italia. Non male per una piccola regione che ha messo a segno questo risultato con la consistenza di un programma iniziato nel 2015. Una regione che da tanto tempo ha scelto quindi di puntare sul lungo termine, ovvero su quella qualità che si costruisce a piccoli passi. Mettendo al centro la formazione e la possibilità di tenere i propri atleti e istruttori in regione.
Nell’equitazione più che in qualsiasi altro sport, l’estemporaneità non paga. Non sulla lunga distanza. Per avere buoni risultati – che sono il motore trainante per qualsiasi attività sportiva – servono buoni istruttori che sappiano ‘creare’ e sostenere buoni allievi. È su questo substrato necessario che radica l’altra incognita dell’equazione equestre, ovvero i buoni cavalli. E conseguentemente l’agonismo di vertice.
«Ogni buon risultato conseguito dai nostri ragazzi è per noi una verifica sulla nostra visione di Comitato regionale – sottolinea Massimo Giacomazzo. – Ma è importante anche riuscire ad apprezzare il buon clima sportivo che consente ai ragazzi di fare sport divertendosi e ai tecnici e istruttori di ‘seminare’ bene per il futuro. È lì che bisogna andare».
Nel 2023, il calendario regionale vede (cancellazioni e spostamenti a parte) circa una quarantina di gare in regione, più tutte quelle a carattere nazionale.
L’auspicio migliore per tutti nostri istruttori tecnici, sostenitori e atleti è... Ci vediamo in gara