Firenze. Il trotto saluta il ritorno di Enrico Bellei
FIRENZE. Il tam tam degli appassionati a scandire le settimane dal ritorno alle corse dell'Imperatore Bellei ha finalmente trovato il dato dell'ufficialità. La dichiarazione partenti di venerdì mattina del Gran Premio Ponte Vecchio ha sottoscritto l'attesa rentrée del guidatore montecatinese che manca dalle corse al trotto dallo scorso 29 settembre. Qualcosa come 126 giorni senza la presenza del numero uno dei driver italiani. Senza la sua icona, lo sport del sulky perde molto fascino. Adesso, finalmente, è il momento di rilanciare la sfida.
Domenica all'ippodromo fiorentino del Visarno, l'Enrico nazionale guiderà in tre corse. Interpreterà due cavalli dell'allenatore svedese Erik Bondo, tra i quali Santiago d'Ete nel Gran Premio Ponte Vecchio, e un effettivo di Gennaro Casillo e questo segna un ritorno alla collaborazione con il professionista napoletano di stanza al Cintolese dopo che la loro partnership si era interrotta. A dimostrazione che Bellei ha saputo mantenere rapporti di stima e di cordialità con Casillo, la cui notevole ascesa nel ranking degli allenatori italiani di trotto si deve anche a quel consiglio su come ridisegnare le piste di allenamento che lo stesso Enrico gli dette nei momenti d'oro della loro partnership professionale.
Anche con Bondo, il danese di stanza a Staffoli, nel centro di proprietà della famiglia Lami, l'Imperatore aveva collaborato in passato guidando qualche cavallo. Riparte da Firenze la nuova carriera del guidatore montecatinese, che per il 2019 dovrebbe vederlo anche in veste di allenatore (ha preso dei boxes all'ippodromo di Follonica). E proprio sulla pista gigliata, il figlio del grande Nello ha vinto diversi di quei centinaia di trofei alzati al cielo in carriera.Il Ponte Vecchio dove domenica rientra con una chance da piazzamento è forse la sua corsa preferita. Enrico lo ha vinto ben 9 volte e ben 6 successi sono giunti nelle ultime 12 edizioni.
Il trotto moderno è profondamente cambiato rispetto agli anni di Sergio Brighenti e di Vivaldo Baldi. Quello era il tempo dei tatticismi, di corse che si decidevano con una mossa sul percorso. Adesso è diventata fondamentale la partenza, è importante che un cavallo prenda una buona posizione dopo il lancio. E di questo momento di una corsa al trotto, se c'è un maestro assoluto è proprio Bellei. Chissà con quel 2 sul sellino di Santiago d'Ete le mani e il genio del guidatore montecatinese dipingano un altro capolavoro. Del resto Firenze è il luogo per eccellenza delle opere d'arte.