
Il tavolo dei relatori. Da sinistra Piera Barbone, Marialucia Galli, Emilio Minunzio e Giorgio Bedostri
Fieracavalli, presentazione del libro Il Tour di Tiziano Bedostri
A Fieracavalli è stato presentato un libro scritto per chi sa percepire la complicità con il proprio cavallo e per chi è appassionato di turismo equestre in territorio montano.
Si tratta degli scritti di Tiziano Bedostri, ottimo cavaliere e sensibile uomo di cavalli, raccolti con profonda attenzione dalla moglie Piera Barbone e pubblicati postumi, per non perdere valori da trasmettere alle nuove generazioni.
Nel testo vengono raccontati i quattro viaggi effettuati da Bedostri intorno alla magnifica vetta del Monte Bianco nel periodo dal 2004 al 2006.
Da un lato viene esposta l’attività di programmazione, studio e realizzazione di un percorso, unico nel suo genere, ad alta quota, con difficoltà e problematiche che hanno messo a dura prova le capacità della guida e le risorse dei partecipanti. Un’attività preparata da Bedostri con grande cura, controllando i tragitti nei minimi particolari con numerosi sopralluoghi per non lasciare nulla all’improvvisazione anche se poi, al verificarsi di imprevisti, ha dovuto affidarsi all’intuizione facendo leva sull’esperienza e sulla fiducia con il proprio cavallo.
Una fiducia che nasce da un rapporto in cui l’umano si preoccupa dapprima del benessere equino e poi del proprio, una relazione basata sulla parità e sul rispetto delle reciproche competenze che porta il cavaliere a “lasciar fare al cavallo nel pericolo”, come insegnava Federico Caprilli. Una complicità che permette di assaporare “momenti magici impregnati di profonda intesa mista a sensazioni di libertà” come scrive l’autore.
Oltre alle informazioni tecniche che Tiziano Bedostri ha scritto affinché la sua esperienza non andasse perduta, il libro racconta il viaggio a cavallo attraverso le emozioni e i relativi contrasti, nati dalle situazioni incontrate, che generano conflitti o gioie in cui tutti possono riconoscersi.
Cavalli e montagna erano le sue grandi passioni. La montagna è un luogo che permette di trovare pace interiore: Tiziano offriva la possibilità di connettersi alla natura tramite il cavallo. Lì, il silenzio avvolge destriero e cavaliere, immersi in una bolla in cui la loro energia si fonde.
Le emozioni attivano l’ascolto e, per creare un binomio, non serve guardare ma sentire. Il cavaliere che ha fiducia nel compagno lo riconosce come pari, connettendosi al suo spirito, in una sorta di comunicazione telepatica.
Nella descrizione dei paesaggi, quando l’animale è al pascolo, traspare una serenità e una simbiosi da far pensare che i loro pensieri si uniscano.
In occasione di un evento atmosferico proibitivo, Bedostri narra di essersi potuto concentrare sui partecipanti umani perché, con la mente, aveva chiesto al suo destriero di occuparsi dei quadrupedi.
Sorprende notare come Bedostri anticipi tematiche ambientali ed etologiche oggi attuali ma che, più di vent’anni fa, non erano facili da comprendere. Il bisogno di entrare in contatto con la natura come necessità umana ora riconosciuto da molti, era già stato intuito da Bedostri che lo esprime nella delicata rappresentazione degli stati d’animo.
Il rispetto per natura, montagna e cavallo vengono raccontati attraverso la razionalità della guida equestre, abile a individuare e gestire i caratteri dei partecipanti per prevenire tensioni, utilizzando un linguaggio poetico capace di dipingere le emozioni che sgorgano dal cuore grazie alla magica mediazione svolta dal cavallo.
I viaggiatori che hanno avuto il privilegio di attraversare i sentieri d’alta quota con la guida di Tiziano hanno vissuto momenti intensi piacevolmente narrati in questo libro-romanzo, ricco di nozioni utili agli addetti ai lavori e agli appassionati di turismo naturalistico ma anche di sentimenti apprezzabili da chi, pur non avventurandosi lungo percorsi impegnativi, ama condividere il viaggio terreno con quell’essere meraviglioso che è il cavallo.