Fiera di Verona, 120 anni di ringraziamento ai cavalli
Centoventanni e non sentirli. Ovvero, riecco Fieracavalli. Novità o déjà vu, dell’appuntamento scaligero non possiamo fare a meno. La consapevolezza è un primo passo importante. Al là degli sforzi organizzativi, Verona è Verona. Almeno per gli appassionati del Centro-Nord.
Il “segreto” rimane la capacità, indubbia, di rappresentare il comparto con una formula omnicomprensiva che coniuga allevamento, sport e business, turismo e spettacolo. E quindi tutti pronti, dal 25 al 28 ottobre, per la trasferta.
La manifestazione è stata presentata ieri a Milano da Maurizio Danese e Giovanni Mantovani, rispettivamente presidente e direttore generale di Veronafiere, Simone Perillo, segretario generale di Fise, Duccio Bartalucci, ct della Fise e nuovo Event director di Jumping Verona, e Vittorio Garrone, fondatore del Team Wow. Tra gli ospiti anche Clara Campese, presidente della Fise Veneto, e gli atleti azzurri Giulia Martinengo e Bruno Chimirri.
«Il 2018 è una data speciale per Fieracavalli – ha commentato Danese –. È una tappa importante per la rassegna cui dobbiamo la nascita della Fiera di Verona e rappresenta uno stimolo ulteriore a lavorare con impegno per innovare costantemente format e contenuti. La nostra ambizione è confermare per altri 120 anni questa rassegna punto di riferimento per il settore equestre, valorizzando la figura del cavallo come elemento di passione e attività economica».
Eh sì, perché proprio ai nostri compagni Verona deve la sua centralità nel mondo fieristico, non solamente equestre. Quindi in bocca al lupo per i prossimi 12 secoli. Per quest’anno sono attesi tremila esemplari di sessanta razze da tutto il mondo, portabandiere di 35 associazioni. Centrali saranno i padiglioni dedicati alla biodiversità nazionale e agli allevamenti, le rassegne morfologiche, gli spazi per i bambini e i convegni.
Fitto il calendario agonistico a partire da Jumping Verona, unica tappa italiana della Longines Fei Jumping World Cup, con i binomi campioni del salto ostacoli internazionale (è annunciato, tra l’altro, il podio mondiale individuale). Quest’anno debuttano poi il 120x120 Gran Premio Fieracavalli, competizione che vede affrontarsi 120 binomi, per celebrare gli anni della manifestazione, e il reining.
Sul fronte dell’equiturismo, Fieracavalli dà il via quest’anno a “Horse friendly”, la prima certificazione che, attraverso un proprio marchio, segnala e mette in rete le realtà che dispongono di servizi per questi viaggiatori. L’idea di un “bollino” non è cosa nuova ed è iniziativa lodevole ma è tutto da vedere su che basi e chi, all’atto pratico, certificherà una determinata struttura effettivamente “horse friendly”. Vedremo. Intanto, nella giornata inaugurale, verrà presentata la nuova ricerca di Nomisma sugli italiani a cavallo, con un focus proprio sul turismo equestre.
Riflettori puntati anche sul comparto merceologico, con oltre 750 aziende provenienti da 25 Paesi.
«Quest’anno l’area commerciale del padiglione 6 – ha spiegato Mantovani – era sold-out già a luglio, con lo spazio espositivo aumentato del 18 per cento. Una crescita che ha riguardato anche l’internazionalità delle aziende presenti, con quelle provenienti dall’Europa e dall’America Latina che hanno registrato un incremento del venti per cento».
Il benessere degli animali sarà garantito nel corso della manifestazione da una commissione etica e una tecnico-scientifica, che hanno redatto un codice di comportamento rivolto ai proprietari e ai responsabili.
A fine giornata tornano gli spettacoli del Gala d’oro “Anniversary” e l’intrattenimento delle aperture serali con le “Le notti di Fieracavalli”.