Europei Juniores, protesta per il ritiro di Breezer
RICEVIAMO e pubblichiamo la lettera aperta di alcuni genitori presenti agli europei juniores indirizzata al cavaliere Orlandi ed al commissario della Fise
"In occasione dei Campionati Europei CH/J/YR di Salto Ostacoli disputati in Spagna dal 16 al 21 luglio 2013, abbiamo assistito a un fatto gravissimo che, dopo attenta riflessione, vogliamo portare alla Sua attenzione.
Il cavaliere junior Matias Alvaro in sella al cavallo Breezer di proprietà del Cavaliere Vittorio Orlandi, che durante l’anno si è distinto per risultati e impegno, dopo un’ottima prima prova al Campionato Europeo e un’altra significativa performance nel primo giro di Coppa delle Nazioni, nella giornata di venerdì, ha concluso le sue prove con un totale di 8 penalità, qualificandosi per la finale del Campionato in decima posizione.
Il Cavaliere Orlandi di cui abbiamo letto appelli nell’interesse dello sport, pubblicati dall’agenzia di stampa www.cavallo2000.it, nonostante la precisa volontà del tecnico federale Gianluca Bormioli e dello junior Matias Alvaro, nonché del suo istruttore, di portare a termine il Campionato Europeo, ha deciso in maniera unilaterale di ritirare il cavallo dalla competizione.
Al fine di evitare dubbi sulla questione benessere animale, è necessario precisare che il cavallo così come tutti gli altri presenti in Spagna era attentamente seguito dal veterinario federale Dottor Sergio Orsi e dal punto di vista fisico nulla ostava al proseguimento della gara. Coloro che sottoscrivono questa lettera sono rimasti basiti dall’evidente sofferenza di un ragazzo che poteva ambire a un’ottima posizione finale di classifica, ma soprattutto intendeva portare a termine il proprio impegno sportivo ben rappresentando la Nostra Federazione e il nostro Paese.
Riteniamo l’azione del Cavaliere Orlandi ingiusta e offensiva nei confronti dello Sport, della Federazione, del mondo dei giovani, a cui spesso ci appelliamo dimenticando la necessità di proteggerli, nonché nei confronti di quei tanti ragazzi che hanno sperato fino alla fine di essere selezionati e nei confronti dei genitori, unici veri sponsor del mondo giovanile.
Auspichiamo pertanto di non dover mai più assistere a tali ingiustizie, proponendole fin d’ora che i proprietari dei cavalli che non si affidano completamente all’organizzazione federale durante manifestazioni di tale portata, non vengano presi in considerazione.
Ci auguriamo altresì che una Sua lettera pubblica stigmatizzi l’episodio, dando a Matias il conforto di cui è meritevole e agli istruttori, genitori e proprietari che si affidano alle indicazioni federali, la consapevolezza di una Federazione che li continuerà ad accompagnare con competenza e professionalità.