Desert Crown vince il Derby di Epsom con chiara supremazia
EPSOM. A Epsom Downs era il sabato della madre di tutte le corse, il Blue Ribbon, quel Nastro Blu, la corsa che tutti desiderano vincere, dal fascino unico perché un cavallo la può correre una sola volta nella vita. Per quest’anno a The Derby è stato aggiunto il nome di Lester Piggott, il fantino scomparso pochi giorni fa, l’airone di Epsom capace di trionfare nove volte nella classica che laurea il miglior tre anni.
Sono le 16.38 ora inglese, quando i 17 purosangue del miglio e mezzo più affascinante al mondo escono dalle gabbie, con il numero 2 Desert Crown che ha chiuso favorito alla quota di 11 contro 4. A prendere posto per ultimo negli stalli di partenza è stato proprio il soggetto più atteso. I cavalli del Derby vanno subito a galoppare in mezzo alla pista, con il numero 1 dello schieramento Changingoftheguard che in giubba granata e celeste è andato dallo stallo 16 ad imporre il ritmo. In seconda posizione galoppa West Wind Blows in giallo e blu, terzo è Stone Age, in casacca verde, seguito da Star Of India, in azzurro e arancione; con il numero 13 di schieramento ha preso posto alla corda in quinta posizione la giubba celeste di Royal Patronage, mentre il favorito Desert Crown, in blu con V gialla, galoppa in sesta posizione. Il gruppo è capeggiato da Westower, in verde e rosa.
I cavalli entrano in dirittura con Changingoftheguard che è attaccato al largo da West Wind Blows, a contatto sono Hoo Ya Mal, in giubba bianca, e Stone Age, mentre è chiuso nella gabbia di questi tre cavalli il verde e rosa di Westover. A centro pista si presenta all’appoggio Desert Crown che scatta ai 300 finali. Il figlio di Nathaniel, sotto la spinta del bravo Richard Kingscote, passa in vantaggio e si allunga con azione importante. Westover deve fare il giro del mondo, trova tardi la luce, quando ormai la giubba blu e gialla di Desert Crown è proiettata verso il trionfo. Hoo Ya Mal nel finale deve difendere il posto d’onore dalla rimonta di Westover che è finito fortissimo ma in tempo soltanto per il terzo gradino del podio. Si è comunque imposto dall’alto di una categoria questo Desert Crown che già nelle Dante Stakes aveva posto la sua chiara candidatura sul Blue Ribbon e che ha proseguito alla grande il suo percorso da imbattuto nel turf di vertice.
E’ il sesto Derby per un trainer monumentale come Sir Michael Stoute e il secondo per il proprietario, l’uomo d’affari dubaiano Saeed Suhail. Il padre del laureato di Epsom è Nathaniel, un purosangue irlandese titolare dei successi nelle King George – a tre anni – e a quattro anni delle Eclipse Stakes e delle Irish Champion Stakes. E’ la linea di Galileo e Sadlers Wells che attraverso Northern Dancer ha le sue radici nel nostro Nearco. Sul taccuino da segnare anche il nome di Westover, autore di una prestazione importante quanto sfortunata. Si tratta di un erede di Frankel che nella stagione può venire ancora molto avanti, da soggetto in pieno divenire. Ancora una volta The Derby ci ha regalato grandi emozioni, stavolta anche con una sensibilità che ha smosso i cuori, si è corso nel ricordo del più grande fantino di sempre, Lester Piggott, celebrato anche in una meravigliosa narrazione dalla penna di Mario Berardelli. Sono le grandi storie dell'ippica, gli uomini, i cavalli, le corse che ci fanno innamorare ancora dell'antico sport dei re.