Danese: iniziative di notevole valore culturale per Global al Circo Massimo
Roma riabbraccia la formula 1 del jumping mondiale che torna nell’ineguagliabile palcoscenico del Circo Massimo per la tappa italiana del Longines Global Champions Tour, il piuÌ€ prestigioso circuito internazionale di salto ostacoli, con le migliori amazzoni e i migliori cavalieri del panorama internazionale.
Da venerdì 2 a domenica 4 settembre il maestoso stadio dell’Antica Roma (ancora oggi il piuÌ€ grande mai costruito dall’uomo) faraÌ€ da cornice all’atteso concorso capitolino, che si conferma per il settimo anno quale meta preferita dei migliori binomi: una tre giorni spettacolare con 15 gare (9 a 2 stelle e 6 a 5 stelle) che vedranno protagonisti 122 atleti in rappresentanza di 24 Paesi di tutti i Continenti e oltre 200 cavalli, con un montepremi in palio di 650 mila euro.
Ne abbiamo parlato con Marco Danese, dal 2010 direttore del Global, romano del 1959.
Qual'è la novità più importante di quest’anno al Circo Massimo?“Una serie collaterale di iniziative culturali che abbiamo organizzato, anche in collaborazione con la Soprintendenza, per valorizzare ancora di più - sia per chi lo vede dal vivo che coloro che si collegheranno in tv - questo sito veramente straordinario che ci ospita. Per la parte sportiva il format è uguale all’anno scorso con i clou della gara a squadre della Champions League e il Gran Premio Città di Roma sabato”.
La scelta avvenuta l’anno scorso di prediligere il Circo Massimo abbandonando lo Stadio dei Marmi ha creato qualche dissapore con il CONI, solitamente a questi grandi avvenimenti non manca mai Giovanni Malagò.“Assolutamente no, alla presentazione dell’avvenimento c’erano il presidente di Sport&Salute Vito Cozzoli e la vicepresidente del Foro Italico Silvia Salis. I rapporti erano e sono rimasti ottimi.
E quelli con la Federazione Internazionale di Equitazione, visto il rincorrersi delle date degli eventi FEI e Global?“Le date degli avvenimenti vengono coordinati dalla Federazione Internazionale. Ovviamente cerchiamo di fissarli in maniera intelligente. D’altronde oggi, con la quantità e la qualità di cavalli e cavalieri di alto livello, più appuntamenti possono tranquillamente convivere assieme”.
La scomparsa del dottor Centinaio l’anno scorso vi ha creato problemi con la Clinica Mobile per Cavalli che aveva creato?“La morte di Sandro è stata - come quella di Roberto Murè, l’assistente del direttore di campo - un duro colpo per noi del Global ma il suo team della Clinica Mobile è tuttora presente e prosegue nel fare un’ottima assistenza. Qualche cavaliere si è addirittura lamentato, in modo scherzoso, che le particolari attenzioni sanitarie che dedichiamo a chi è sotto la sella non siano riservate pure a chi è sopra la sella”.
Inizialmente, per la tappa di Roma, si pensava a Piazza del Popolo.“Un posto meraviglioso, avevamo fatto dei sopralluoghi ma è troppo complicato allestire lì il Global perché, oltre ai giorni di gara, ne occorrono altri per organizzare tutto e a Piazza del Popolo questo non è possibile”.
Ci sono gare a 2 stelle ed altre a 5 stelle. Vuol dire che alcuni binomi sono invitati ed altri pagano per partecipare?“Seguiamo le norme FEI che prevedono una quota di invitati. Per gli italiani la FISE ha a disposizione 4 inviti per i 5 stelle e 14 per i 2 stelle”.
Tu sei nipote, per parte materna, di un indimenticabile uomo politico capitolino amante dei cavalli e della romanità, Giulio Andreotti. Che avrebbe detto vedendo il Global al Circo Massimo?“Credo che avrebbe apprezzato molto l’iniziativa”.