Da Vetan al Mont Fallère: viaggiare a cavallo per le terre alte
Partire per un viaggio a cavallo non sono solo la meta, il panorama, i momenti di riflessione, l’ osservazione, la compagnia degli amici , il dolce rumore degli zoccoli sul terreno; viaggiare a cavallo è prendere in prestito dal nostro compagno e dalla natura che ci circonda ciò che ci permette di essere uomini migliori “naturalmente”. I cavalli ad ogni passo creano, abbelliscono e rinverdiscono tutto ciò che li circonda donando vita alla terra in maniera ecologica e, ad ogni passo, insegnano ad amazzoni e cavalieri che l’ essere umano, al contrario, la usa sfruttandola e spesso abusandone. Attraversando Vetan si ha l’impressione di attraversare un territorio ancora incontaminato con scarse e umili tracce del passaggio dell’uomo quasi ad aver compreso che ci vuole coscienza e umiltà per vivere nella natura e con essa coesistere. Percorrendo l’ampia poderale si presenta ai viandanti una vista mozzafiato dove lo sguardo non può non soffermarsi sulla Grivola che con i suoi 3969 m fa da cornice al ghiacciaio del Rutor, il paesaggio in sella ad un cavallo diventa il luogo dell’ anima che veicola momenti introspettivi facendo emergere i sentimenti anche i più profondi. A passo lento ci dirigiamo verso il rifugio Mont Fallère accompagnati dalla poesia e dalla magia di una serie di sculture lignee che fanno bella mostra di loro lungo il sentiero, silenziose testimoni dei nostri passi e riservate custodi dei segreti della montagna e dei suoi abitanti. Tra questi ultimi, ma di certo tra i primi per rarità, il Gipeto, l’ uccello più grande d’ Europa, considerato uno dei giganti delle Alpi tornato a nidificare qui dopo più di 100 anni. Ben presto avvistiamo il Rifugio, adagiato nella bucolica e verdeggiante conca tra il Mont Fallère e il Monte Rosso di Vertosan, una recente struttura eco-compatibile che rispecchia le tipiche baite di montagna arricchito dalle opere d’ arte di Siro Viérin, che ben si sposa come punto sosta del nostro viaggio a cavallo dedicato alla sostenibilità, come scelta etica e responsabile di una nuova forma di “Turismo Equestre” come “anello di collegamento tra uomo e ambiente” e che nasce dalla consapevolezza che tutti dobbiamo tornare ad essere esploratori dei luoghi che si muovono a passo lento sul territorio con responsabilità, cultura e socialità nel rispetto delle tipicità locali.
Ancora Equiturismo, ancora Valle d’Aosta all’insegna delle emozioni da vivere in sella al cospetto della montagna,