Crisi alla Fise, si sono dimessi altri 4 consiglieri
IL COMITATO RINNOVAMENTO PER UNA NUOVA FISE in data martedì 3 giugno ha diffuso il seguente comunicato: “Il vicepresidente della Federazione Italiana Sport Equestri Andrea Paulgross e i consiglieri Antonio Verro, Maria Grandinetti Gigante, Federico Forcelloni, ritenuta insanabile la frattura con la politica dell’attuale presidenza, rassegnano nell’ambito di una lettera inviata nella mattinata al Presidente del Coni le proprie dimissioni dalle cariche di consiglieri federali. Le recenti decisioni dei quattro Consiglieri si aggiungono a quelle del consigliere Giuseppe Bonomi, rassegnate già da due mesi.
“La decisione fa seguito alle gravi problematiche gestionali ed amministrative verificatesi negli ultimi mesi di presidenza-Croce che hanno avviato la Federazione ad un rapido declino.
“Il Comitato denuncia inoltre l’allontanamento dagli uffici del Segretario Generale Sergio Bernardini operato unilateralmente dal Presidente Croce senza alcuna motivazione e senza alcun confronto con i membri del Consiglio federale.
“Le dimissioni sono appoggiate dagli 11 Presidenti dei principali Comitati Regionali Equestri Italiani (Francesco Guerzoni – Emilia Romagna, Raimondo Galluppo – Veneto, Umberto Lupinetti – Lombardia, Maria Grazia Sechi – Sardegna, Roberto Cardona – Calabria, Rocco De Nicola – Abruzzo, Roland Morat – Trentino, Adriano Capuzzo – Lazio, Adolfo PaulGross – Toscana, Daniele Gagliardi – Molise, Paolo Pellegrino – Puglia), che rappresentano oltre il 70 per cento dei circoli ippici dell’intero territorio nazionale, che richiedono in tal senso un pronto intervento dei vertici del CONI e che nello scorso mese di maggio hanno ufficialmente presentato la candidatura alla presidenza FISE di Andrea Paulgross.
“Ora l’auspicio, è che il presidente del Coni Petrucci, constatata l’impossibilità di continuare l’attuale gestione, convochi al più presto un’assemblea nazionale per l’elezione immediata di un nuovo Presidente che possa gestire la gravosa situazione e riportare l’attività federale alla normalità.
“Se lo stato di paralisi e conflittualità dovesse infatti protrarsi fino alla normale scadenza elettorale (che a norma di statuto potrebbe essere rinviata fino a marzo 2009) la FISE andrebbe verso il definitivo collasso con una completa perdita di credibilità, con la fuoriuscita di tesserati e circoli affiliati, con il depauperamento di risorse economiche (per le continue richieste di danni in corso da parte delle altre associazioni equestri). In tal senso si ricorda che il presidente Croce contravvenendo agli obblighi previsti dalla legge non ha ancora portato in Consiglio neanche una bozza di bilancio relativo all’anno 2007 per la discussione”.

il vice presidente dimissionario della fise andrea paulgross foto cavallo2000