Consigli per neofiti.....e non solo!
Quali sono le caratteristiche da ricercare nel centro equestre ideale?
A tutti noi appassionati, neofiti e cavalieri è successo una o più volte di dover scegliere il maneggio da frequentare. Alcuni addirittura, eterni insoddisfatti dalle offerte del mercato, hanno deciso di tenere il cavallo a casa, o crearsi la loro piccola scuderia personale.
Partendo dal presupposto che il centro equestre ideale non esista, ci sono alcuni requisiti generali essenziali da considerare prima di valutare il resto.
Il neofita, come il cavaliere proprietario, decide di frequentare un centro ippico perché ci sono i cavalli, altrimenti avrebbe scelto la piscina o la palestra. Consiglio quindi di valutare quest’ultima opzione a tutti coloro che anteporrebbero le proprie necessità (spogliatoi, decoro, parcheggio lastricato, prato inglese con fiori, wifi e quant’altro) a quelle del cavallo, eccezion fatta per la distanza da casa o dal lavoro. Il motivo? Molto semplice. Il cavallo è destinato a passarci 24 ore al giorno, in confronto alle vostre 2 o 3.
Se come me avete a cuore il benessere dei cavalli in generale, la prima cosa che andrete a guardare affacciandovi al nuovo centro sarà la condizione media dei cavalli presenti. Anche la persona meno esperta, con un minimo di attenzione, potrà rendersi conto da sola se i cavalli hanno un bell’aspetto o se sono pelle e ossa. Al tempo stesso salterà agli occhi lo stato delle lettiere, o la pulizia dei paddock a seconda di come il posto è organizzato. Una scuderia ben tenuta non ha mai cattivo odore, non solo per la pulizia corretta ma anche grazie alle caratteristiche di aerazione. Se i cavalli vivono in paddock, opzione preferibile per il loro benessere, si guardi se il terreno è drenato o fangoso, se ci sono mucchi di strame e la manutenzione delle recinzioni.
La maggioranza dei maneggi nel nostro paese prevede la scuderizzazione in box con eventuali uscite in paddock. Mi sono già soffermata in articoli precedenti sui benefici derivanti da una gestione naturale, ma se questo non è proprio possibile e dobbiamo adattarci a tenere il cavallo in box, è imperativo che le uscite al paddock siano previste quotidianamente e per almeno 2-3 ore, possibilmente in contatto con altri cavalli. I box devono essere grandi abbastanza da permettere movimento agevole (superiore a 3x3 m) e le pareti costituite in modo da consentire interazioni visive e tattili con gli altri cavalli. Non lasciatevi affascinare da una bella scuderia in muratura, costruita all’inizio del secolo scorso e riverniciata di fresco, se lo spazio destinato agli occupanti è troppo sacrificato e non c’è abbastanza luce né aerazione.
Allo stesso modo la pulizia quotidiana è necessaria per i paddock, individuali o comuni a più cavalli, anche se lo spazio ci sembra più grande. Limiteremo così le infestazioni parassitarie e i piedi si manterranno in buona salute.
Ettari di prato verdissimo stile golf club, ben recintati e senza nessun occupante visibile fanno presumere che i cavalli non escano mai. Diffidate da dichiarazioni affermative: i paddock utilizzati quotidianamente non hanno mai quell’aspetto.
Fate un giro nell’area dedicata ai mangimi e al fieno e verificate personalmente la qualità dei prodotti, mettete il naso nel fieno, infilate le mani nei cereali. Non è difficile anche se li vedete per la prima volta, è come valutare il nostro cibo. Odore di muffa, sporcizia dei locali e aspetto poco attraente devono insospettire. Io considero molto importante informarsi sulla distribuzione delle profende. Se il vostro cavallo mangia cereali, è meglio se sono suddivisi in tre volte durante l’arco della giornata e in dosi minime.
Generalmente mi piace osservare il grado di organizzazione di una scuderia, come sono le persone che ci lavorano, soprattutto a stretto contatto coi cavalli, in particolare gli addetti alla pulizia dei box o paddock. Vedere entrare un uomo di scuderia in un box e osservarlo anche solo per qualche minuto ci fornirà informazioni importanti sul rispetto che egli ha dell’animale e sulla sua competenza.
Se siete in fase di avvicinamento al mondo equestre e volete prendere solo qualche lezione, osservate lo stato dei finimenti di un cavallo della scuola e la cura con cui viene preparato, oltre ovviamente alle sue condizioni generali..
Solitamente in un maneggio ci sono uno o più campi di lavoro. Un maneggio coperto è un lusso che non tutti i centri si possono concedere, e può essere fondamentale a seconda del lavoro che vi proponete di fare a cavallo, se non c’è un buon drenaggio del campo esterno.
La giostra è di scarsa utilità se il cavallo esce in paddock ogni giorno, e a mio vedere vagamente aberrante insieme a tapis roulants di vario genere. Un tondino ben tenuto però può essere molto utile nel caso in cui la gestione vieti il lavoro da terra alla longia sui campi grandi (regola purtroppo frequente nelle strutture che effettuano una buona manutenzione dei fondi- il problema non è in verità il lavoro da terra, ma il modo in cui si fa; altro argomento interessante da trattare in futuro).
La logica nella composizione delle strutture emerge dall’accessibilità degli spazi, riferiti alle dimensioni equine, dai materiali utilizzati e dal rispetto delle norme di sicurezza per utenti bipedi e quadrupedi. Facile a dirsi quanto difficile da mettere in pratica, perchè sono pochi i maneggi costruiti secondo logica, anche nelle costruzioni più recenti e innovative. Molti incidenti in scuderia si possono prevenire con accorgimenti semplici come un pavimento non scivoloso, piazzole di pulizia di facile accesso ed esenti da sporgenze acuminate, zone di passaggio ampie e via dicendo.
In bacheca sarebbe bello trovare sempre, oltre agli auguri di Natale e alla pubblicità del sellaio, un elenco dei numeri di telefono utili nelle emergenze, specialmente quello di un veterinario di fiducia che operi nelle vicinanze, o meglio ancora di una clinica. Ordine e pulizia sono importanti per capire come è gestita la scuderia, anche se un eccesso di zelo in questo senso non ha risvolti positivi sulla vita dei cavalli e anzi rende facilmente la vita impossibile ai clienti. Pulire i piedi all’uscita dal maneggio e raccogliere eventuali fiande è doveroso, subire rimproveri per il pelo che vola nell’aria e si deposita qua e là in primavera è ridicolo.
Più “naturale” si presenta l’ambiente, più è facile che sia adatto alle esigenze equine e probabilmente meno confortevole per il cavaliere. Tuttavia una zona coperta e lastricata dove poter sostare con un cavallo, per esempio, durante una medicazione, è fortemente consigliata.
Una bella chiacchierata conoscitiva con proprietari o gestori potrà togliervi alcune curiosità ed è importante per capire se si tratta delle persone giuste con cui instaurare un rapporto assiduo e duraturo come richiede inevitabilmente la situazione. Sarà anche il momento per prendere in considerazione l’aspetto pecuniario. Prezzi incredibilmente convenienti possono insospettire, visti i costi generali delle materie prime e della manodopera, e qui torniamo al controllo qualità: cibo e personale di scuderia.
Il quadro completo sarà valutabile solo dopo alcune settimane o mesi di pensione o frequentazione, tuttavia tenendo conto di qualche semplice indicazione si potranno evitare sorprese ed esperienze poco piacevoli.