Considerazioni sui rating assegnati alle nostre corse nel primo semestre.
La metà dell’anno è già bene alle spalle, calendario alla mano, ma tecnicamente forse lo spartiacque , almeno in Europa, potrebbe essere individuato nelle King George , si tratta sempre di scelte del tutto soggettive.
Diciamo che la corsa di Ascot ci fornisce lo spunto per qualche riflessione a voce alta che ci auguriamo possa diventare input anche per gli amici Lettori appassionati.
Dunque King George. Prima notazione : edizione sopra standard di valore alto, indipendentemente dal risultato che forse è stato in parte a sorpresa. I numeri sono sempre il migliore aiuto. Lo scorso anno, valutazioni ufficiali, la corsa Reale ha ottenuto una valutazione, rating, complessiva di 121,50 che le ha permesso di collocarsi all’undicesimo posto nella classifica delle cento migliori corse nel mondo.
Collocazione più che lusinghiera e che , molto probabilmente, al termine del 23, meglio nel gennaio 24, potrebbe essere anche migliorata. Infatti, qui ci soccorrono i Rating del Racing Post che , grosso modo , alla fine non divergeranno molto da quelli della Commissione Tecnica di fine anno. Bene , per il Post le King George edizione 23 vale 123 pulito medio ( i valori dei primi 4 sommati e poi divisi per 4) . Eccellente.
Diciamo che per prudenza magari gli toglieranno mezzo punto e ipotizziamo un 122,50 finale che significherebbe un intero punto in più sulla stagione precedente che magari porterebbe la grande corsa nella top ten , tipo settimo o ottavo posto. Un valore che, al netto delle valutazioni sentimentali di molto di noi, va preso come lusinghiero.
Nello specifico Hukum, fratello di Baaded che non guasta, sia pure a sei anni è stato valutato 128 libbre. Hukum era rientrato vincendo le Brigadier Gerard dopo un anno di assenza dalla altra sua ottima affermazione, le Coronation Cup. Certo corre poco, segnale non confortante, ha i suoi anni ma queste diventano valutazioni di altro tipo, a noi in questo momento interessa il suo valore oggettivo e 128 è più che lusinghiero.
Un punto in meno, quindi 127, ha avuto Westover, il Frankel che a tre anni aveva fatto intravedere molto, ricorderete Epsom, sembra adeguatamente cresciuto a quattro anni, potrebbe scalare altre posizioni e, nel caso, tradotto significherebbe lottare per la vittoria nell’Arco e poi vincere il Turf delle Breeders.
Siamo già ad altissimi livelli. I due anziani hanno compiuto al meglio il loro dovere, niente da dire, inutile discutere sul tema. Invece ognuno dei Lettori si sarà formato la sua opinione intorno ai tre anni. Ne abbiamo sentite di dolenti che seguivano altre precedenti esaltanti. Consigliamo di attendere, i conti si fanno sempre sulle scale che, ippicamente, significa a fine stagione. Diciamo che dopo Hong Kong che idealmente chiude l’anno potremo valutare a pieno la generazione dei tre anni.
Certo su Rodin , dopo la doppietta nei due Blue Ribbon, Epsom e il Curragh, erano rivolte molte giustificate attese. Non è valutabile il suo passo falso poiché il suo rallentamento è iniziato a traguardo lontano. Calma e pazienza e col tempo potremo capire. Se vogliamo divertirci ma non dando valore oggettivo possiamo tentare un certo tipo di astruso ragionamento.
Dunque il terzo, attenti però che è a quattro lunghezze e mezzo da Hukum, è King of Steel, runner up di Epsom e laureato di King Edward ( vinse anche Ile de Bourbon che poi trionfò nelle King George) . Potremmo ritenere la sua prestazione in linea con la sua carriera , valutata 123, e di conseguenza azzardare , senza alcuna base oggettiva, che Rodin anche correndo bene sarebbe finito terzo ad una lunghezza dai due ma siamo nel campo della fantasia. Comunque il terzo di King of Steel a nostro avviso è positivo e non ce la sentiamo di fare pollice verso sulla generazione che , tra l’altro, ha altre cartucce da sparare.
Poiché oltre a Rodin ha deluso in parte anche il vincitore uscente Pyledriver insieme a Emily Upjohn, ecco che il quarto posto è andato a Luxembourg che, è la legge dei rating, toglie con il suo 115 non poco al rating finale della corsa. Chiudiamo il discorso King George ricordando che la edizione 22 dell’Arco di Trionfo ha avuto ufficialmente un rating complessivo di ben 124,25 che si è tradotto in un terzo posto finale alle spalle della spaziale edizione delle Breeders, pazzesco 126,75 e delle Champion ( quindi due corse sui 2000) valutate 124,75. Aspettiamo Parigi serenamente, per noi l’Arco resta la Madre di tutte le Corse, e chissà che non tocchi , finalmente, al Giappone.
L’altro tema intorno al quale vogliamo proporre alcune riflessioni è più domestico. Al termine di giugno possiamo provare a dare uno sguardo a come il Racing Post ha valutato le nostre corse. Grosso modo i valori del Post alla fine , magari leggermente migliorati, potrebbero essere definitivi. Vediamo cosa ci dicono. Partiamo dalle valutazioni positive che premiano lo sforzo notevole e congiunto che la nostra Istituzione e ovviamente Milano e Roma ( dove si disputano tutte le pattern rimaste) hanno profuso e che va incoraggiato. Per il RPR sono sopra standard o almeno standard l’Ambrosiano ( vinto da Sean) valutato complessivamente 112, lusinghiero risultato ben sette libbre oltre il 105 richiesto dalla valenza di gruppo tre. In questa edizione siamo oltre il gruppo due, valore richiesto 110. Idem e anche meglio con il Milano, sui 2000 come Ambrosiano, che si propone con un probante 113 complessivo ( Best of Lips in lotta con il derby winner Goldenas) che vale ben oltre il gruppo due ( ora è gruppo tre) ed è a soli due punti dal gruppo uno.
Abbiamo sempre sostenuto la scelta necessaria dei 2000 ( anche derisa da parecchi) , tecnicamente ( ovviamente valori diversi) una sorta di Eclipse per via del possibile incontro intergenerazionale che in questa edizione è stato perfetto. Siamo quindi molto compiaciuti del risultato che è soltanto un indizio, per carità, bisogna insistere e collezionare altre due o tre edizioni simili per tornare gruppo due. La strada è questa, un percorso ideale che dal Milano porta al gruppo uno di Monaco dove in effetti sono stati in campo tanto Best of Lips, quinto, e Skalletti, terzo, vincitore del Repubblica. Ecco perché è fondamentale ottenere la partecipazione di ospiti di spessore alle nostre corse.
La terza corsa con ottimo risultato è stata il Repubblica di Skalletti con il suo finale 111 capace di confermare il valore di gruppo due. Il Derby con il suo 107 è un filo al pelo ma confidiamo che i successivi risultati dei nostri migliori potrebbero avvicinarci ulteriormente al 110 richiesto. In ogni caso Winning Spirit è quarto del derby tedesco, Goldenas come detto è secondo di Milano.
Non siamo andati bene nel Parioli, troppo punitiva la media di 85 che non promette bene al pari del Regina Elena che ha ottenuto 91 invece del 100 richiesto mentre per i maschi sarebbe servito 105. Staremo a vedere ma siamo un po' in salita. Molto bene il D’Alessio di Tempesti che con 107 si mette in sicurezza, è gruppo tre e deve valere 105 e forse anche meglio il Giubileo rosa.
Le Oaks un filo al pelo, sempre Shavasana, media 105, valore ottenuto ma migliorabile 102. Infine il Vittadini con edizione sotto standard, 100 finale la dove serviva 105 ma questo tipo di corse varia, nel rating, con facilità a seconda delle edizioni. Ci sembra troppo prudente e punitivo il valore di 85 rispetto al 100 necessario per il Primi Passi di Folgaria .
Il nostro Papin è sempre stato corsa di valore certo e siamo sicuri lo sarà anche in questa stagione. Ci sarebbero poi anche le listed ma il discorso diventerebbe lungo anche se interessante, alcune corse molto bene altre sotto il livello. Segnaliamo ottimi il Circo Massimo, il Regione Toscana, il Signorino, il Tudini giusto, il Mezzanotte, il Royal Mares, la Coppa d’Oro. Cosa vuol dire? Che le corse per anziani o intergenerazionali sono bene in linea con i valori richiesti e sovente anche oltre. Per quelle dei soli tre anni o due dobbiamo aspettare la taratura finale. I famosi conti sulle scale di fine anno…..