Cavalli italiani - Il buio oltre l'ostacolo
Con uno slancio di lodevole patriottismo, il Governo ha dedicato al “creato in Italia” persino un dicastero - il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) - ma sembra proprio che, per quanto riguarda i cavalli, le prospettive di Palazzo Chigi non interessino affatto. L'allevamento nazionale non solo sarà assente agli Europei di Milano (programmati dalla FISE a fine mese in un luogo, l’ippodromo di San Siro, che ricorda successi indimenticabili di galoppatori cresciuti nel Bel Paese) ma anche al prossimo Campionato del Mondo 2023 per i Cavalli Giovani di 5, 6 e 7 anni.
Organizzato come ogni anno nelle tre discipline olimpiche dell’equitazione (salto ostacoli, dressage, completo) - dalla Federazione Mondiale degli Allevatori del Cavallo Sportivo (WBFSH) e la Federazione Equestre Internazionale (FEI) l’evento iridato si terrà in tre sedi europee. Le competizioni del salto avranno luogo a Lanaken (BEL) dal 21 al 24 settembre; quelle del dressage si sono tenute a Ermelo (NED) dal 3 al 6 agosto e le altre del completo avranno luogo a Le Lion d'Angers (FRA) dal 19 al 22 ottobre.
Italia totalmente assente nonostante siano proprio questi Campionati a mettere in risalto l’indiscutibile connessione tra allevamento ed evento sportivo, fornendo un'eccellente vetrina allo sviluppo più recente della produzione equina.
Ogni anno un considerevole numero di cavalli giovani - provenienti dalle maggiori associazioni di razza - gareggiano davanti ad un pubblico internazionale esperto, dando visibilità agli allevatori e ai libri genealogici. E’ un'occasione in cui i membri dei libri genealogici riconosciuti dalla WBFSH selezionano i loro migliori cavalli per le competizioni, sulla cui crescita le scelte compiute dagli allevamenti hanno sempre influito