Capannelle. Il Derby incorona un grande Mac Mahon
ROMA.In un ippodromo stracolmo – appena sotto i 9 mila spettatori, molti pure gli appassionati del trotto, in tribuna anche Gianpaolo Minnucci, driver di Varenne ieri ventiduenne – ha vinto un tranquillo (al tondino) e solido cavallo, il baio Mac Mahon (toto 4,70, (scuderia Shimakava Takaia & Dioscuri, trainer A.& S. Botti, jockey Cristian Demuro) che – dopo 1400 m con Back On Board (New Age, A. & S. Botti, Antonio Fresu) a guidare la corsa – è partito all’intersezione delle curve (700 m dal palo) per poi involarsi a 300 m dall’arrivo senza trovare resistenza da parte degli inseguitori. 2’16”50 il tempo (il record rimane 2’14”60 di Cima De Triomphe 2008) e 5 le lunghezze sul secondo Back On Board.
Terzo Anda Muchacho (Incolinx, Il Cavallo in Testa, Dario Vargiu), quarto Amore Hass (Rencati, A. & S. Botti, Vincent Cheminaud) e quinto Patriot Hero (La Nuova Sbarra, Endo Botti, Mickael Barzalona) cioè vincitore, terzo e secondo del Parioli. Decimo, penultimo, Kensai (We Bloodstock, Simone Brogi, Lanfranco Dettori) un flop forse prevedibile (“non fa la distanza” ha sibilato al rientro Frankie).
Mac Mahon è figlio di Ramonti, una linea quella del grande cavallo runner-up del Nastro azzurro 2005, che già aveva fatto vedere un successo nel 2015 con Goldstream (sempre Cristian Demuro a bordo) figlio però di Martino Alonso, padre di Ramonti e nonno di Mac Mahon. Il vincitore è da pochi giorni per metà giapponese “ma dovrebbe per quest’anno terminare il programma in Italia, forse già con il Premio Milano del 18 giugno” ha spiegato il trainer Stefano Botti che l’ha preparato sulla celebre pista in salita di Cenaia (Toscana). “Un cavallo ancora fresco, che può fare molto perché credo che nonostante sia imbattuto sulle quattro uscite in carriera, non abbia esfresso tutto il meglio” ha assicurato “Demurino” appena sceso di sella.
“Sapevo che avrebbe fatto il colpaccio, me lo aspettavo, un gran bel cavallo, con lui ho vinto il Premio Filiberto un mese fa a San Siro” sottolineava Vargiu. Per Stefano Botti è il quinto Derby in sette anni vinto da allenatore. Mac Mahon è stato tirato su da Massimilano Porcelli, allevatore semi-sconosciuto che però ha prodotto un purosangue tranquillo che ogni volta fa per bene il suo compito e non ha niente del carattere nevrile trasmesso da nonno Martino Alonso ai suoi discendenti. L’inglese “Racing Post” dava Mac Mahon 7 a 1.