''Candidati Fise, i vostri programmi non mi piacciono...''
Caro Direttore, mi rivolgo ai Presidenti candidati e ai tesserati Fise. Ho letto e ascoltato i programmi e i progetti di quasi tutti i candidati, non sono affatto soddisfatto e sento forte il desiderio di ascoltare anche il parere di altri, altri che come me hanno a cuore il destino del mondo equestre italiano, vivono con i cavalli e conoscono direttamente la grave situazione in cui tutti ci troviamo. Chiedo agli amici di Cavallo2000 di ospitare, in questi pochi giorni che mancano all’assemblea elettiva, i pareri ed i punti di vista di chi vorrà scendere metaforicamente in campo per orientare le scelte che verranno fatte tra pochi giorni e che indicheranno, per la barca Fise, non solo il capitano e l’equipaggio ma anche la rotta dei prossimi anni.
Voglio sognare, anche solo per pochi giorni, che siano i passeggeri, quelli che pagano il biglietto, a decidere che viaggio fare e con chi al timone e alle macchine. A molti sfugge che i passeggeri siamo noi e che il biglietto lo paghiamo direttamente col tesseramento o indirettamente attraverso il CONI, per un ammontare di circa 15 milioni di euro, a molti sfugge anche che da molti anni a decidere tutto al posto nostro sono gli armatori. Quindi voglio sognare.
Sono fortemente critico rispetto a tutti i programmi perché nessuno parte da una definizione dell’atteggiamento etico doveroso nei confronti del cavallo e degli uomini. È il cavallo ed il diritto al benessere, insieme al dovere di preservare ed implementare la cultura della relazione tra le nostre due specie che deve costituire la centralità di un progetto di gestione dello sport equestre nel nostro paese. Il benessere del cavallo, identificato come priorità, e vissuto come valore comune, è l’unico tema capace di creare una continuità tra diverse discipline, ruoli e tecniche. Da qui si deve partire oggi, anno 2008, terzo millennio, per rifondare una federazione equestre in linea con i valori etici del nostro tempo.
Ho letto critiche e animosità nei confronti del precedente presidente ma, attenzione, l’ingegner Croce e tutto il suo consiglio non erano la malattia, sono stati solo un sintomo. Una brutta tosse per una federazione che ha la polmonite cronica.
Insomma, se pensiamo che l’equitazione oggi si riorganizzi rafforzando i settori e le discipline, dando più voce a questi tecnici, più potere ai dirigenti locali, allora pensiamo che l’equitazione abbia al centro gli uomini e che sia ancora possibile fondare lo sport agonistico, l’attività amatoriale e l’educazione sullo sfruttamento, l’uso ed il commercio della materia prima “cavallo”.
Siamo arrivati al punto più basso di competenza equestre dell’ultimo secolo, il presidente della federazione litiga per avere nelle fiere l’esclusiva del battesimo della sella, gli istruttori dicono ai ragazzi “fatti rispettare dal cavallo” anziché “rispettalo”, in campo prova e in gara frustate e seghettate sono cosa normale sotto gli occhi di un pubblico che applaude, anziché insegnare a montare meglio gli istruttori preferiscono vendere un cavallo migliore agli allievi. La lotta infelice agli enti di promozione e all’ANTE ha prodotto per la FISE denunce processi e condanne, ha generato la moltiplicazione di copie sbiadite di federazioni di serie b,c,d, e la nascita di un’altra federazione. Sono aumentati i tesseramenti ed il bilancio, sono drasticamente diminuiti la cultura e le competenze di tutto il personale addetto ai cavalli, di tutti quadri tecnici, e dei cavalieri visto che da decenni non si vince una medaglia, Abbiamo decine di specialità e non un manuale, non ci sono pubblicazioni tecniche o culturali firmate FISE, la maggior parte dei nostri centri ospita cavalli in strutture e con metodi ispirate ai lager, se l’industria farmaceutica chiudesse la produzione di fenilbutazone e di cortisone, si fermerebbe tutta l’attività agonistica.
Per cambiare in meglio , per guarire da questa malattia cronica, serve una visione esterna, un nuovo punto di vista, un lavoro lento, efficace e di lunga durata. Vorrei capire chi tra i futuri dirigenti, vuole veramente operare un cambiamento di sostanza, non di facciata. Chi mette al centro di tutto un CAVALLO SANO SERENO E PREPARATO A CONDIVIDERE lo dica chiaramente.
GIOVANNI GAMBERINI