Barcellona, l'Italia ultima anche nella Challenge Cup
Barcellona- La Challenge Cup riservata alle squadre non ammesse in finale e' soprannominata "gara di consolazione".
Per fortuna qualcuno ha fatto il giro d'onore allegro, sorridente ed evidentemente consolato ,dall'esclusione dalla finale della top league, di cui si parlera' nel prosieguo. Sono stati i cavalieri degli Emirati Arabi, che con un totale di 3 penalità, hanno vinto questa gara.
Al Muhairi Abdullah Humaid su Cha Cha Cha, una bella femmina OLDBG di 12 anni ha siglato uno dei due netti della gara. L'altro netto e' stato quello dell'irlandese Shane Breen su Laith, uno stallone di 10 anni hannoveriano.
Il tempo era misurato molto stretto. Non bastava cimentarsi per il netto, su di un tracciato non severo, come quello di ieri , ma non certo facilino, infatti era necessario pure correre, galoppare , decisi.
C'era in palio un premio di 50.000 euro , da spartire tra i cavalieri che tra la prova di ieri e quella di oggi , avessero totalizzato due percorsi netti. Ma non e' stato assegnato. Nessun cavaliere e' riuscito nella difficile impresa.
L'Irlanda, non certo fortunata, in questo concorso, dopo la vittoria degli europei e l'eliminazione dalla finale della top League, per questioni di tempo e non di penalita', in questa gara si e' classificata seconda, con un totale di nove penalita'.
Il terzo posto del podio e' stato ad appannaggio del Brasile. Con un totale di 11 penalita'. Pedro Veniss, sul suo bel sauro Quabri de l'Isle (un SF di 13 anni), ha stampato un bellissimo netto, macchiato da una penalita' sul tempo .
Gli azzurri : proprio di cattivo umore e male.
Mi rincresce, ma , di Juan Carlos Garcia, primo a partire, preferisco non fare commenti ( no comments) non e' il mio compito, ma sono alquanto fumina con il personaggio.Non lo riesco a vedere vittima di niente. Le sue vittime sono tutti gli sportivi italiani, appassionati di cavalli.
Alberto Zorzi molto bene pure oggi, ma la magia di ieri, del netto con Ego, oggi non e' riuscita...Fantastico Alberto che sapeva usare il tempo a disposizione lavorando in piano Ego, fino al momento di tagliare il traguardo di partenza, ma ci vuole ancora un po' per rendere elastico il cavallo. E rendere elastico un cavallo, nella schiena e' cosa difficilissima. Non sono tempi tecnici di costruzione muscolare brevi! Trattasi di faccenda da " antichi"? Di quelli come me ancorati all'equitazione superiore italiana? No, neanche per idea! Per fortuna che vedo qualcuno che lo sa fare ed e' pure italiano e non sta solo , seduto sulla coda, appeso in bocca, su banche ambulanti, non cavalli!
Comunque per Alberto 8 penalita', macchiate, pure per lui da una penalita' sul tempo.
Emilio Bicocchi proprio bene, una pelata sull'ostacolo , forse il piu' facile del tracciato, l'unico ostacolo, in cui il Bicocchi non ha preso completamente la situazione in mano...leggera mancanza di concentrazione direi. Ci puo' stare, dopo lo splendore di ieri.
Una secca piantata di fronte alla doppia gabbia da parte di Tower Mouche mi fanno andare di corsa il pensiero ai preoccupati pensieri di ieri, quando gli errori del cavallo si sono concentrati (due) su questo solo ostacolo nella fine del percorso. Bruno Chimirri, dopo la piantata ha tirato fuori la grinta feroce e giusta che ha e che deve avere un cavaliere impegnato in una gara a squadre ed ha terminato con il cavallo che volava. Totale per lui 8 penalita' agli ostacoli, piu' 4 per il tempo.
Noi non abbiamo battuto nemmeno la Nuova Zelanda. Settimi su sette.Tra le squadre non in forma "strepitosa" come noi in questo periodo c'e' la Gran Bretagna che e' terminata quinta con un totale di 17 penalita'.
Ora : inutile strapparsi le vesti o appendersi alle tende. A non far niente non si sbaglia mai. Comunque avere un numero maggiore di cavalli pronti per la tenzone avrebbe facilitato le cose. E non sto recriminando sul fatto che abbiamo pochi cavalli, perche' si puo' arrivare a prove importanti con i cavalli in ordine benissimo, pur non avendone tanti. E' talmente difficile portare un cavallo alla forma perfetta, creare affiatamento, binomio con lui che e' magnifico poter disporre di quello. Ho citato ieri Tiffany Foster, ma se si rispetta il cavallo, il gran cavallo campione , non si assomiglia per nulla al modo di fare di certuni e si possono fare cose egregie. E succede in tutte le parti del mondo. Saremmo tutti contenti di poter contare su organizzazioni dedite al commercio , come hanno a disposizione i cavalieri che montano all'estero e che gareggiano per l'Italia, oppure organizzazioni statali, come in Francia, dedite all'allevamento, ma non e' il caso dell'Italia, che e' partita dopo, finendo in mano di dirigenze federali, poco "esperte" fino ad arrivare al commissariamento.
Per tornare alla mia tesi di poche righe sopra e per spingere l'attenzione generale a ricercare la raffinatezza , per non cadere nella trappola di dare la colpa delle sconfitte solo alla mancanza di cavalli, voglio evidenziare che il miglior binomio italiano finora in quel di Barcellona e' stato Emilio Bicocchi, di Sassicaia, Toscana.
Sto seguendo tutti con attenzione ed Emilio me lo ricordo da sempre ( personalmente facevo le gare con il suo papa', che era pericolosissimo con il suo Montezuma) . E' andato l'anno scorso a Dublino, con il suo Ares, ha fatto coppe, la trasferta di Calgary, sono simpatici questi Signori con il loro responsabile tecnico Roberto Arioldi. Ora che si diano piu' reponsabilita' a Roberto. Non che Roberto debba selezionare e basta...Deve poter dire: " Tu li' non vai, perche' se no mi scassi il cavallo per la'". Semplice? A mio avviso si'. Personalmente gli darei aiuto e fiducia in questa direzione, che poi per dirla con altre parole si chiama "Governance". Potere di programmazione.