Arabi a Merano, man bassa della Daverio e di Endo Botti
MERANO. I riflettori accesi sulla dodicesimo convegno stagionale all’ Ippodromo di Maia si sono inevitabilmente orientati in corso d’opera sul traguardo delle 500 vittorie conseguito da Raffaele Romano in qualità di fantino d’ostacoli professionista. (800 le vittorie nel suo complesso quale cavaliere prima e fantino poi). Imperniato sul Klalediah Day, il convegno nuovamente contornato da un folto e partecipe pubblico, ha visto tornare i cavalli purosangue di razza araba ad un anno dalla loro prima apparizione a cimentarsi sulla pista meranese, ma ha vissuto un momento di grande euforia e gioiosa partecipazione quando nel Premio Pasqualino Mazzoni l’atteso, importante L’imperdibile tagliava imperioso il traguardo.
Da li a poco festa grande nella nuova postazione davanti alle tribune, che miglior battesimo non poteva avere, con informale ma caldissima cerimonia di festeggiamento per il grande professionista bresciano/meranese circondato dai colleghi di oggi e degli anni che furono, amici, pubblico incuriosito, tra stelle filanti, brindisi e oggetti ricordo offerti da Merano Galoppo.
Nelle due competizioni per purosangue arabo, gran risalto dei colori biancorossi di Manuela Daverio e di tutto il team di Endo Botti, poiché se in apertura (Premio Al Khalediah Cup) Ramiz al Aziz sfuggiva alla compagna Manou Taouy per un facile doppio, nella prova per soli tre anni (Premio Al Khalediah Cup for Young Horses) la scuderia era capace di cogliere i primi tre posti con Octopus Premier, Aquila Nera ed Aghata per uno spettacolare triplete.