Al Ministero aspettano un direttore generale che si dia all'ippica
“Quell’iniziativa legislativa non è andata al macero, la stiamo attuando per capitoli al Ministero”. Patrizio La Pietra, senatore di Fratelli d’Italia al secondo mandato parlamentare è nato a Pistoia nel 1961 e prima dell’ingresso a Palazzo Madama lavorava nell’imprenditoria tipografica (“fino a che non è subentrata la crisi dei giornali, stampavano tutte le edizioni locali”). A fine ottobre 2023 è diventato sottosegretario di Stato al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste retto da Francesco Lollobrigida e al quale fa capo l’attività equestre nazionale, un tempo affidata all’UNIRE, struttura storica la cui abolizione è stata in questi giorni duramente criticata dallo stesso Lollobrigida.
Per la sua conoscenza del settore (un anno prima, nell’ottobre 2022, aveva presentato l'iniziativa legislativa "Istituzione dell'Agenzia Autonoma per la promozione, lo sviluppo e la tutela dell’ippica nazionale e disposizioni per la riforma del settore ippico”) tra le sue incombenze di sottosegretario La Pietra ha quella di riportare galoppo e trotto all’eccellenza organizzativa di un tempo.
“Con un apposito decreto abbiamo creato all’interno del Ministero la Direzione Generale dell’Ippica, proprio per rimodulare il settore e stiamo valutando la nomina del direttore”. Che potrebbe provenire dai ruoli interni del dicastero - si fanno i nomi di Mastromarino e Nicolazzi - ma anche da fuori. “Vogliamo ragionare non alla giornata, ma sul medio e lungo termine per riprogrammare l'intero sistema dell'ippica italiana. Valutando anche - se ci saranno le condizioni - di dare vita a un'agenzia autonoma”.
Il grosso problema, ben noto a tutti gli operatori anche stranieri, è il pagamento dei premi: “All’inizio ci siamo trovati con 8 mesi di ritardo, ora ridotti a 5 ed ogni mese partono i bonifici pagati con i fondi del Ministero. Il prossimo passo - in accordo con il dicastero delle Finanze - è portare i pagamenti a 60 giorni, come le più usuali fatture commerciali”.
Altro pesante fardello da sistemare per la Pietra il rinnovo della convenzione con gli ippodromi, la cui graduatoria è in fase di elaborazione: “L’obiettivo a lungo termine è l’autonomia economica dei campi di corse, ma per ora vanno aiutati”.
Una mano dovrebbero però dargliela anche i comuni, il 75% degli ippodromi è di loro proprietà, in primis Capannelle, reduce da un lungo braccio di ferro con il Campidoglio allora retto dalla Raggi. “Gli enti locali debbono comprendere che un impianto ippico è ben diverso da una piscina o da uno stadio di pallone e spesso è un prezioso polmone verde all’interno della città”.
Infine le scommesse: "Buona parte degli introiti deve tornare a finanziare direttamente l’ippica, non si discute”.