Roma, 14 Aprile 2021
di Marialucia Galli
Curve a gomito e tutte in salita. Un rosario di giorni arrancati, il 2020. L’ultimo, poi, come il traguardo di Dorando Petri. Che arriva alla fine della maratona, ai Giochi Olimpici di Londra 1908, sorretto dalle mani solidali di un giudice di gara, prima di schiantare, mente offuscata e svuotato di forze, in terra. Salvo qualche altra ira di Dio, su cui i titolati di scienza (su coscienza sospendiamo il giudizio) tornerebbero di sicuro a giocarsi primati e prestigi a pari e dispari mentre, di sponda, donne e uomini della politica li inseguirebbero chi scodinzolando e chi abbaiando, tocca all’anno nuovo voltare pagina.
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