Roma, 25 Gennaio 2021
di Annalisa Parisi
Partiamo dal personaggio, Carlo Fossi, “l’attore” principale nella sua “location”, e da un presupposto, apparentemente lontano nel tempo: la luce, quella luce particolare che scende inondando come una cascata e finalmente si fa giustizia senza più compromessi dentro quel vuoto d’ambiente, quel rettangolo inclinato, disegnato molti secoli fa nella “città nova”, come invece viceversa è la luce che “cambia” colore tra le quinte dei palazzi, i cortili, i vicoli stretti, gli slarghi della città dell’Aquila, che penetra diagonale, maldestra che si insinua, tagliente e irriverente.
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