World Cup di dressage, Truppa ottava nel Grand Prix
A GOTEBORG in Svezia si è svolto oggi il Grand Prix di dressage valido anche come qualificazione per la Kur nella finale della World Cup. Dico subito che mi è piaciuto moltissimo Eremo del Castegno, presentato in condizioni smaglianti da Vincenzo e Valentina Truppa. Infatti il cavallo era leggero, pieno di impulso ed ovviamente diritto: Valentina ne ha dato una prova prima di entrare con un bellissimo passo allungato. Quindi un complimento vivissimo e sincero ad entrambi!
Oltre ad Eremo, mi sono piaciuti Damon Hill che, montato da Helen Langehanenberg, ha meritatamente vinto, Santana, montato dall’amazzone svedese Minna Telde, che ha commesso qualche errore, e Don Auriello che, montato dalla svedese Tinne Vilhemson, si è classificato terzo.
Scandaloso il secondo posto di Edward Gal il cui cavallo era privo di impulso perché i posteriori erano caricati di un peso che non erano preparati a sopportare: a dimostrazione di quello che affermo, il cavallo, al passo allungato, stentava a coprire le orme.
Ugualmente scandaloso il quarto posto di Adelinde Cornelissen che ha presentato un Parzival che non era diritto: infatti il cavallo aveva il lato destro della bocca in difesa finchè è esploso in una difesa prolungata a sinistra.
La mia critica è dovuta al fatto che il giudizio sui singoli movimenti non può prescindere dal giudizio complessivo che il giudice dà del cavallo sulla base degli aspetti fondamentali dell’addestramento: impulso, leggerezza, sottomissione e franchezza. Tanto è vero che i giudici esperti assegnano a colpo d’occhio ad ogni cavallo una terzina di competenza (567-678-789). Se un cavallo dimostra di non avere impulso o sottomissione, lo scopo del dressage viene meno.
Queste cose sono scritte sul regolamento: dobbiamo pretendere dalla FEI che venga applicato.
Non avevamo un nostro rappresentante appositamente dedicato ai rapporti con la FEI ?
Non ce ne siamo accorti…
Minna Telde e Valentina Truppa si sono classificate al settimo ed ottavo posto: il loro caso è simile perché entrambe hanno presentato un cavallo con grande impulso ma hanno avuto difficoltà a controllarlo. L’impulso si controlla con la fermezza dell’assetto in dressage come nel salto ostacoli: basta osservare l’assetto di Karl Hester per averne conferma.
Invece le due amazzoni hanno un assetto baucherista, con la punta del piede verso il basso.
E’ un errore perché il cavaliere non dispone di un punto fermo per resistere senza tirare.