Una magica Irlanda nell'era della globalizzazione
Lo show di Dublino mi ha confermato che le fiere, il commercio, lo scambio, la compravendita di cavalli passano sempre dalla loro bellezza che, nella macchina cavallo è funzionale.
Passano dal lavoro di selezione dell’allevatore e dalla sua capacita’ di relazionarsi con il mercato. Passano dai cavalieri che li sanno addestrare. Non ho visto a Dublino un solo cavallo mal ferrato o mal vestito o mal presentato. Nessuna imboccatura non classica.Tutto dolcissimo con un pubblico competente. La folla, tantissima, chiacchierava allegramente, sapendo benone cosa succedeva nella main arena, che può ospitare 12.000 spettatori seduti, ma non è detto che fosse lì, per vedere solo quello, era lì per fare affari ed un bicchiere di birra aiuta a stare piu’ sereni e piu’ calmi nelle trattative e nelle vicende della vita.
Cow boys? Pochi, pure nel vestiario. Tutto il business è improntato sulle fonti, sulle radici dell’attività equestre che piacciono e sono naturali per i cavalli: la campagna, che con i tempi ed i modi che farebbero contento un buon somellier si trattasse di vini, arriva, in ultima analisi, al concorso ippico…ed il loro C.S.I.O. e’ lì, con strutture antiche, scuderie antiche nella main arena, con 12.000 posti a sedere in tribune coperte stabili per premiare questo lavoro, questa bellezza. Lo show di Dublino è il posto dove vengono premiati gli hunters, cavalli abituati, allevati per la caccia alla volpe.
Graziano Mancinelli, nella sua attività di serio commerciante di cavalli, comprava ed importava cavalli irlandesi eccome! Ma solo quelli che avevano cacciato. Nick Skelton, nella vicina Inghilterra, se la passeggia moltissimo per allenare i suoi cavalli da concorso ippico, in campagna.
2016 è globalizzazione, non si può piangere perché è globalizzazione. E’ globalizzazione e basta.
Gli Irlandesi in questo settore stanno lavorando per riprendersi un po’ di posto che han perso (perché recentemente si sono venduti i migliori stalloni e le migliori fattrici) in questo mercato globale. Abbiamo cavalieri irlandesi che vivono in USA e nel centro Europa, a Dublino sono ospiti studentesse svedesi , che montano nella squadra svedese e che studiano al Trinity College ….Faticano,gli irlandesi, soffrono, pure loro, in questi tempi difficili…ma sorridono.
Lo svolgimento delle gare, i tempi nella main arena, dove c’e’ un tappeto verde meraviglioso e curatissimo, erano dolcissimi. Tutti, tutti molto puntuali, precisi, ma diluiti…No hurry.
Per esempio: Le squadre sono state presentate ad una ad una, con banda e sfilata finale. La visione del percorso del gran premio era dalle 12 alle 13….poi: premiazioni, presentazioni di carrozze varie ed inizio del Gran Premio alle 15. Studiato apposta? Penso di si’ e da tanto tempo…che si passeggi per gli stands, per le gare minori, per vedere i cavalli presentati, per i bar e punti ristoro e si consumi rilassandosi. E’ tutto talmente bello ed interessante ed utile per la bilancia dei pagamenti nazionale.
Internet aiuta, i biglietti si possono comprare on line, il sito è sempre lì e da tanto. Ma, per non andare per tetti e conservare una percezione reale e non virtuale della realtà equestre e per non cadere nelle trappole dei falsi profeti, così sempre nervosetti , si consiglia un viaggio nella capitale Irlandese e nel suo show. A chi scrive ha fatto benissimo.
Della bravura dei nostri cavalieri di oggi, qui a Dublino, scelti, selezionati e condotti con correttezza e competenza da Roberto Arioldi se ne è già parlato a lungo. Uno dei motivi per cui chi scrive è venuta da queste parti!!!! CI scappa solo un’esclamazione di gioia: che bello!!!
Vorremmo ricordare , visto che i loro nomi erano stampati sul muro dell’ingresso dell’HDS, i nomi degli italiani vincitori della coppa delle nazioni (tutta la storia dello CSIO è sempre disponibile sul sito).
2009 Juan Carlos Garcia su Hamilton
Giuseppe D’Onofrio su Landzeu
Natale Chiaudani su Snai Seldana
Pier Giorgio Bucci su Kanebo
1998 Gianni Govoni su Loro Piana Las Vegas
Emanuele Castellini su Desirè
Alessia Marconi su Mardonna Van de Helle
Guido Dominici su Friso
E dall’anno prossimo compariranno pure Emilio Bicocchi, Lorenzo De Luca , Bruno Chimirri e di nuovo Pier Giorgio Bucci.
Visto come montano bene questi Signori di oggi, possiamo tranquillamente dire che i secoli bui dell’equitazione italiana sono finiti, siamo certi, da come montano, che non ci perderemo molte altre occasioni di vittoria, pure in coppa.
I vincitori, i bravi, sono sotto gli occhi di tutti.
Conviene per tutti chieder loro che ne pensano dello CSIO di Dublino….secondo il nostro parere: “Magica Irlanda”.